Arte? Un prodotto sul mercato (o sul mercatino)

Mercatino dell’arte terapia. L’arte è ormai un prodotto

Il mercatino dell’arte terapia. Che fare quando gli aspiranti artisti con i quali abbiamo… a che fare sono alle prime armi e il nostro intento è potenziarne le capacità? Potrebbero dipingere magliette.

Arte? Un prodotto sul mercato (o sul mercatino)In tal modo il potenziale creativo degli artisti in erba si sprigiona e diventa un prodotto sul mercato,… o meglio sul mercatino. La pittrice Antonella Falcioni, che ha esperienze poliedriche, fa arte su ceramica, ma anche con olio su tela e ci dimostra quale sia il valore dell’opera d’arte, dell’oggetto, del prodotto finito, nell’arte terapia.

Antonella Falcioni ha maturato la sua esperienza intorno al mondo, anche a Cuba. Grazie all’arte terapia ha avuto modo cimentarsi con le opere dei pazienti al livello della fondazione Sagittaria, a Orzinuovi (Brescia).

Arte? Un prodotto sul mercato (o sul mercatino)Ha applicato la cura dell’arte a soggetti con doppia diagnosi: coloro che, cioè, hanno una tossicodipendenza e un disturbo psichiatrico insieme. Si tratta di combattere con la dipendenza. Spesso, non ad armi pari. In questo caso, è stato il castello di Orzinuovi a ospitare le opere, magliette dipinte con segni semplici dai pazienti, che sono state protagoniste in una sfilata, come i loro stessi creatori. Con l’arte terapia, è apparso chiaro, questi soggetti ritrovano l’autostima. Quando? Quando l’opera d’arte diventa un prodotto vendibile… al mercatino. Avverrà il 3 e il 4 dicembre, quando si terrà un vero e proprio mercato di opere di pazienti realizzate su porcellana. Porcellana che conterrà marmellate. Questa artista ha lavorato spalla a spalla con Annalisa Pistuddi, esperta di psicoterapia psicodinamica e psicologia clinica. Non a caso, abbiamo speso qualche parola con entrambe le amiche, interpellate separatamente, in modo da orchestrare la seguente intervista.

L’artista e la psicologa.

Gentile Antonella Falcioni, come artista e come operatrice di arte terapia, che valore dà all’opera d’arte?

L’opera d’arte è un valore aggiunto al piacere di chi guarda, ma è sopratutto comunicazione a 360 gradi, in sostanza si può comunicare in tutte le lingue, chiunque nel mondo può leggere, capire ed apprezzare il dipinto, io come artista ritrattista e paesaggista produco dipinti ben comprensibili, insegnando parto sempre dal classico: così come nella musica e nella danza si comincia sempre dal classico, perché è alla base di tutto, per una evoluzione successiva.

Arte? Un prodotto sul mercato (o sul mercatino)

Ci parli della sua attività artistica.

La mia fortuna la devo a Cuba, dove ho insegnato ed esposto con una mia personale nel museo di Camaguey: è stata un esperienza costruttiva ed emozionante. Mi hanno accolta con entusiasmo e ho così potuto sprigionare la mia poliedricità in tutte le tecniche.

Con quale team lavora in arte terapia e in che maniera?

Mi affianco spesso ai consigli della dottoressa psicologa psicoterapeuta Annalisa Pistuddi, con la quale è nata un’amicizia.

Ma parliamo un momento ad Annalisa Pistuddi: che cosa consente l’arte al terapista?

L’arte consente l’espressione di qualcosa di sé che non si può esprimere con le parole. Può per alcuni avere il significato di costruire un progetto. Ciò che alcuni pazienti realizzano, li fa sentire in grado di potersi esprimere ed esporre attraverso le loro opere, si sentono gratificati per aver potuto realizzare qualcosa che possono mostrare agli altri.
Gli altri osserveranno il loro lavoro ed è come se si potesse mostrare una parte di sé emotiva che altrimenti non si può esprimere. Attraverso l’arte terapia alcuni consentono agli altri di essere osservati attraverso ciò che concretamente producono. Il lavoro di costruzione di un’emozione viene espressa attraverso l’opera costruita e questo aiuta nel passo successivo di poterne parlare e di poter riconoscere l’emozione che l’ha guidata.

Approfondiamo l’argomento con Antonella Falcioni:
Per il paziente che partecipa ai vostri corsi, come l’opera d’arte diventa
spendibile?

Arte? Un prodotto sul mercato (o sul mercatino)

Spendibile a più livelli. L’arte è un modo per mostrare il proprio interiore attraverso le mani, invece
della parola che spesso è difficile da pronunciare sopratutto dopo traumi o brutte esperienze, io lavoro sull’autostima.

In che modo il vostro agire rafforza l’autostima del paziente?

Nel far produrre ciò che può piacere al pubblico, io stessa ricerco il
gusto di chi osserva.

Che valore ha osservare intensamente il prodotto finito descrivendone le
caratteristiche a chi lo ha realizzato?

Guardare il prodotto finito di chi l’ha prodotto è come quando la madre osserva il suo bambino, si può anche non commentare, inverce il contrario no, cioè commentare e non guardare perchè si è troppo impegnati (come può capitare ad un genitore impegnato nel lavoro) è controproducente, meglio
invece mostrare che si osserva.

L’opera d’arte ha un valore perché vendibile, quando si coniugano produzione
e vendita, magari in un mercatino?

Produzione e vendita sono un dilemma per molti artisti che spesso per la paura esprimono la loro volontà a non vendere: dal momento che è la mia professione io la vedo più come una produzione legata a un connubio di piacere e tecnica, per dare emozione all’osservatore.

Potrebbe descriverci casi pratici in questo senso?

L’emozione, gusto per il bello sono sempre una terapia per chi la osserva e respira l’aroma più profondo che raggiunge l’ anima.

Da questo punto di vista, che appuntamenti avete in programma in dicembre?

Dopo la bellissima esperienza delle magliette dipinte che hanno sfilato nel castello di Orzinuovi, in dicembre con la Fondazione Sagittaria di Orzinuovi stiamo dipingendo su porcellana per confezionare le marmellate prodotte dalla comunità la Celeste, sarà un’altra bellissima esperienza, sulla quale si
lavora per aiutare i ragazzi a rientrare nella società.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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