La pillola anticoncezionale contro il cancro all’ovaio. Umberto Veronesi, che ha fondato l’Istituto europeo di oncologia di Milano, intende con le sue dichiarazioni incrementare l’utilizzo della pillola anticoncezionale tra le donne. Secondo le sue parole il rischio di cancro all’ovaio (Il tumore ovarico sieroso di alto grado, ndr) con essa viene ridotto del 90% se la si assume per quindici-venti anni e il rischio di altri tumori non viene incrementato. Che cosa avviene quando la pillola anticoncezionale viene assunta? Le ovaie non sono più in attività e ciò le preserva. La problematica più pericolosa relativa ai tumori è che essi non danno una sintomatologia evidente e quando vengono diagnosticati è spesso tardi. I pazienti pensano di rilevare il cancro in sintomi non legati ad esso e viceversa non riescono a identificarlo quando si presenta, in quanto subdolo e silenzioso. E’ così che molto spesso non ci sono nella casistica tumori piccoli ove cercare la firma molecolare anticipatoria. La firma molecolare si rileva con un semplice esame del sangue, che trova frammenti di materiale genetico, come i microRNA. Presto con essa sarà possibile dare un’identificazione a tumori di vario tipo. Questo sistema funziona bene sui polmoni e in futuro potrà essere applicato anche al carcinoma ovarico, per il quale non esiste un’indagine simile alla tac spirale, condotta sui polmoni.
Già, ma c’è anche ci sostiene che ci siano altri rischi da non sottovalutare!