Camminare non è uno sport, camminare è trovare e ritrovare se stessi.
Ce lo ricorda Frédéric Gros, docente di Filosofia all’Università di Parigi e autore di “Andare a piedi. Filosofia del camminare”, un saggio dalla grande fortuna in Francia e attualmente distribuito anche in traduzione italiana.
Camminare è dunque una filosofia, un percorso interiore per crescere e migliorarsi, per raggiungere un livello di benessere psicofisico inalienabile.
PERCHE’ CAMMINARE?
Ci sentiamo ripetere costantemente da medici e specialisti di settore che camminare è salutare, che trenta minuti al giorno a passo sostenuto sono un toccasana per la nostra salute, perché ne traggono beneficio tutti i nostri meccanismi, quelli preposti a preservarci da malattie e invecchiamento degenerativo.
Meglio camminare che correre, quest’ultimo esercizio potrebbe costarci caro, se non eseguito correttamente, e arrecarci più danni che vantaggi.
Frédéric Gros, però, da filosofo qual è, affronta la questione sotto un punto di vista diverso, allargando a spazi vergini la sua riflessione.
Appurato che il camminare non va inteso come uno sport, se non dagli addetti ai lavori, sposta la sua attenzione sugli aspetti non tecnici della questione, sulle implicazioni psicologiche e mentali dell’azione.
Camminare diventa allora il processo di avvicinamento a noi stessi mediante un percorso graduale, segnato da tappe progressive.
Anche in questo occorre sistematicità, Gros ne è convinto, il camminatore è colui che ha abbracciato questo modus vivendi nella sua globalità, scegliendo un percorso alternativo a quello comunemente condiviso.
IL CAMMINO DI FREDERIC GROS
Il bello del camminare, secondo l’autore, sta nell’azione in sé, non certo nel raggiungimento della meta prefissata, necessaria ma tutto sommato irrilevante.
Non sono fondamentali né il DOVE né il QUANDO si arriverà, perché chi cammina vive del proprio agire.
E’ il filosofo che parla, che accompagna il lettore alla scoperta di una bellezza alla portata di tutti ma proprio perché tale spesso ignorata, quella di ciò che ci sta intorno.
Al camminatore servono solo le sue gambe, quelle che da quando l’uomo si è sollevato in posizione eretta lo hanno indotto, per la sua stessa natura, a non stare più fermo.
E poi gli servono occhi attenti ad osservare e a godere del paesaggio, che sia campagna, montagna, lago….
Abbandonando la frenesia, armandosi solo di uno spirito libero, l’uomo può ritrovare la sua libertà, sciogliere i nodi quotidiani che lo inchiodano ai suoi doveri, liberarsi di un peso opprimente sostituendolo con quello molto più gradevole di uno zaino sulle spalle.
I GRANDI ESEMPI DI FREDERIC GROS
A sostegno del suo pensiero, di una tesi sostenuta in questo saggio con passione e lucidità, Frédéric Gros racconta al lettore come grandi uomini della storia abbiano scelto proprio il camminare per la libera espressione delle loro potenzialità.
Si va da Proust a Rousseau, da Gandhi a Nietzsche, con riferimenti biografici e accenni al pensiero di ciascuno.
Proprio Nietzsche, ad esempio, il grande filosofo del XIX secolo, trovò nell’azione del camminare l’unico sollievo alla sua malattia, caratterizzata da emicranie insostenibili legate anche ad una miopia mal curata.
Nel suo caso fu una necessità fisica che lo indusse a trovare in questa azione quotidiana e perdurante, caratterizzata da un impegno di molte ore al giorno, un temporaneo sollievo, che gli permetteva di procedere nella costruzione del suo pensiero che veniva poi trascritto.
Volendo scomodare altri autori, anche il nostro Francesco Petrarca amava camminare in solitudine, cercando un sollievo dai tormenti del suo animo, una sorta di fuga da un amore che sentiva ingiusto e doloroso.
Un passo dopo l’altro entrambi si staccavano dal loro soffrire, fisico o psicologico, ritrovavano il pensiero limpido e schietto e creavano.
Nel nostro piccolo, lontani da simili vette, noi potremmo, seguendo i suggerimenti di Gros, trovare un’alternativa ad un’esistenza fatta di tappe bruciate, ritrovando il piacere del vivere lento, di uno slow life che ci dia l’opportunità di riconciliarci con il mondo e con noi stessi.
Basta capire quanto sia importante e in fondo facile: una mente sgombra, un paio di scarpe comode, una vitalità ritrovata e un piccolo zaino in spalla, che contenga, perché no, anche il libro di Frédéric Gros, da rileggere nei momenti di pausa, per una felice riscoperta della felicità insita nella filosofia del camminare.
TITOLO : Andare a piedi.
Filosofia del camminare.
EDITORE : Garzanti
PAGG: 232 EURO 14,90