Nuovo farmaco per il tumore gastrico che lo affama
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Nuovo farmaco per il tumore gastrico che lo affama

02/10/2015
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Finalmente, dopo lunga attesa, è disponibile per la terapia del tumore gastrico un nuovo farmaco biologico, che rispetto ai chemioterapici non presenta altrettanti effetti collaterali: è meglio tollerato. Modifica la prospettiva di trattamento. Se ne è discusso durante un evento scientifico collegato a Expo, dal titolo “Lifestyle & food for care”. Erano presenti alcuni tra i principali esponenti dell’oncologia italiana. Al centro c’era la preminenza della nutrizione in oncologia: previene lo sviluppo di tumori e garantisce la miglior risposta dei malati al trattamento antitumorale. Un’alimentazione corretta è vitale, durante e dopo la fase di trattamento acuta, per questo tipo di malati. La prognosi migliora di conseguenza.

Tumore gastrico: qualche dettaglio

Il tumore gastrico è la quinta forma di cancro più comune al mondo e, tra le neoplasie, la terza principale causa di morte. La novità sensazionale è il Ramucirumab, una molecola anticancro che è ora utilizzabile anche in Italia. Nel dicembre 2014 è stato approvato dall’ente regolatorio europeo (Ema) e ieri da parte dell’Agenzia Italiana del farmaco (Aifa).

Questo nuovo trattamento per l’adenocarcinoma dello stomaco e della giunzione gastroesofagea (Gej) o in stadio avanzato potrà essere somministrato da solo o in combinazione con Paclitaxel, dopo una precedente chemioterapia di I linea.

Carmine Pinto, direttore dell’Oncologia medica dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Reggio Emilia e presidente nazionale Aiom, si è espresso in questo modo:“Ramucirumab è un farmaco intelligente, che agisce in modo selettivo sul recettore di tipo 2 del fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGFR2). Il recettore VEGFR2 tra tutti i target possibili, è una delle ‘porte di accesso’ dello stimolo angiogenico (relativo al sistema di vasi sanguigni che nasce da quello preesistente e nutre il tumore, ndr) e sembra rappresentare l’opzione migliore per bloccare la formazione e la crescita del sistema vascolare che alimenta il tumore. Si tratta di una significativa novità in un campo, come quello del carcinoma gastrico, in cui da molto tempo non si sono registrate evoluzioni rilevanti dal punto di vista terapeutico. Il vantaggio che Ramucirumab comporta in termini di sopravvivenza, permette di pensare a un nuovo percorso terapeutico, oltre l’orizzonte al quale eravamo abituati”.

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Tumore gastrico e ruolo della nutrizione nella lotta ai tumori

Cesare Gridelli, direttore del dipartimento di Onco-ematologia dell’Azienda ospedaliera “S.G. Moscati” di Avellino, presidente dell’Associazione italiana di Oncologia toracica (Aiot) e autore del libro “In cucina contro il cancro”, ha affermato: “Il ruolo della nutrizione è fondamentale per i pazienti, in particolare per quelli affetti da carcinoma gastrico, in quanto uno stato di malnutrizione rende difficile l’effettuazione di trattamenti oncologici, in particolare chemioterapici. Ma l’alimentazione è soprattutto un grande strumento di prevenzione; infatti una scorretta alimentazione (in particolare ricca di grassi animali e povera di fibre e quindi di frutta e verdura) è responsabile di circa il 30% di tutti i tumori”.

Tumore gastrico, una testimonianza molto rilevante

Claudia Santangelo, presidente dell’Associazione ‘Vivere senza stomaco’, ha dichiarato: “Nel 2008 ho subito l’asportazione totale dello stomaco. Mi sono ritrovata poi senza indicazioni chiare sulla dieta da seguire. Dopo 7 anni sono iniziati problemi relativi a importanti sbalzi glicemici, a causa di un eccesso di uso di zuccheri raffinati; sono tante le domande che noi pazienti ci facciamo e a cui è difficile trovare risposta e per questo crediamo sia necessario all’interno dei Gic (Gruppi interdisciplinari di cura), previsti dalle Reti oncologiche nazionali, anche la presenza di nutrizionisti esperti. Pensate solo che l’Oms per la prevenzione del cancro e delle recidive raccomanda di assumere molta frutta, verdura, legumi riducendo notevolmente la carne, soprattutto quella rossa, mentre per un gastroresecato i nutrizionisti raccomandano il contrario”.

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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