Presentato oggi a Milano il progetto per la Salute al maschile (Sam): collaborano gli urologi italiani. L’obiettivo è allineare gli uomini alle donne. Secondo il professor Veronesi, della fondazione omonima, che si occupa della lotta contro i tumori, le donne hanno capito prima che scoprire una malattia precocemente può fare la differenza. Se in Italia il 5% dei ragazzi sotto i 20 anni si è sottoposto a una visita dall’urologo, il 40% delle coetanee ha già avuto una consulenza dal ginecologo.
Una volta trascorsa l’età pediatrica, gli esperti consigliano una visita da attuare nella pubertà, per verificare l’assenza di problemi di sviluppo degli organi sessuali maschili. Una volta raggiunti i 18 anni, bisognerebbe controllare che lo sviluppo sia completo: sono in agguato alterazioni del pene e segni del tumore al testicolo, malattia dei giovani maschi. A partire dall’adolescenza bisogna evitare alimentazione non corretta, sovrappeso, fumo, abuso di alcolici, sostanze dopanti: tutto ciò muove contro la corretta vita sessuale e riproduttiva. Buona norma è l’autopalpazione, per verificare la salute degli organi genitali.
Gli uomini, di fatto, si curano poco della propria salute: per questa ragione saranno aperti gratuitamente gli ambulatori degli specialisti, grazie alla collaborazione con le associazioni scientifiche Auro e Siuro. E’ prevista per novembre la giornata di porte aperte negli ambulatori degli urologi, da organizzare capillarmente in tutta la penisola. Saranno mobilitati testimonial dal mondo dello sport, saranno distribuiti opuscoli e organizzati incontri, anche nelle università. L’obiettivo è finanziare almeno dieci borse di ricerca sui principali tumori uro-genitali, nonché attività di divulgazione e sensibilizzazione rivolte ad ogni età: perciò si dà il via alla raccolta di fondi.
Sono otto su dieci gli italiani che non sono mai andati a vistita da un urologo. Perché non lo hanno fatto? Il 95% dice di non avere problemi o di essere ancora giovane.
Gli uomini, in un’espressione, si trascurano: frequentano poco gli ambulatori, si vaccinano meno delle loro metà, utilizzano meno farmaci. Ne consegue che il male, quando viene diagnosticato, è sempre in fase avanzata. Si arriva sulla patologia con settimane, mesi, anni di ritardo. Ma quali sono i mali la cui cura trarrebbe vantaggio da una diagnosi precoce? Soprattutto quelli in forte aumento, come varicocele, patologie sessualmente trasmesse, prostatiti, tumori urogenitali.
Un sondaggio online
Un sondaggio online, che ha interessato ventimila italiani, è stato promosso per Sam sui siti internet di Sky Sport HD e “Il ritratto della salute”. Ecco i risultati: uno su quattro è fumatore, il uno su quattro fuma regolarmente, 35% appena si alimenta correttamente e ben il 66% si reca dal medico soltanto per urgenze, e se si sente molto male.