Ogni anno, in Italia, si registrano 100.000 nuovi casi di calcoli ai reni. Negli ospedali italiani, questa è di nuovo la prima malattia nell’ambito proprio dell’urologia. Si tratta di un male che colpisce soprattutto gli uomini, il doppio rispetto alle donne, e in ispecie passati i 30 anni. Che cosa bisogna evitare per non incorrere in questo fenomeno, che può essere doloroso? Ingerire meno grassi e proteine di origine animale, tenere sotto controllo il peso, non condurre una vita sedentaria. Ciò è consigliabile in quanto con l’alimentazione scorretta è più facile che si aggreghino minerali: così si creano i sassolini che ben conosce chi ha contratto questa patologia.
Congresso nazionale dell’associazione urologi italiani
Ancora nella giornata di domani, a Bologna, si svolge il ventiduesimo Congresso nazionale dell’Associazione urologi italiani (Auro). Sono in azione più di cinquecento specialisti, che provengono da tutta la penisola. Cambia la figura dell’urologo, che fa gioco di squadra con altri specialisti. Bisogna prendere in considerazione come le malattie curate in quest’ambito abbiano cassa di risonanza in tutto il corpo e anche sul piano psicologico. L’evento di Bologna non si rivolge soltanto al fenomeno del calcolo, ma anche a malattie come i tumori alla prostata e alla vescica, la disfunzione erettile, l’incontinenza urinaria e le malattie dei reni in generale. Come si pongono i cittadini italiani nei confronti di queste patologie? Le sottovalutano, non attuando i controlli necessari, come afferma il presidente dell’Auro, Pierpaolo Graziotti. La calcolosi renale, peraltro, è sempre più frequente: più dei tumori del tratto urinario e l’ipertrofia prostatica benigna. Si tratta di un male invalidante, che può presentarsi più volte a distanza di molto tempo. Ma quali sono i sintomi di questa malattia e perché toccano da vicino la qualità della vita? Parliamo di bruciore durante la minzione, tracce di sangue nelle urine. Quando il nostro corpo tenta di espellere il calcolo, il dolore è fortissimo. La calcolosi era molto diffusa negli anni Ottanta, come ricorda Massimo Perachino, Direttore dell’Urologia dell’Ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato.
Calcolosi renale: nuovi strumenti
Oggi abbiamo nuovi strumenti, ad alto livello tecnologico. Si tratta di tecniche meno invasive, come la Rirs o Retrograde intrarenal surgery. Con questo metodo si opera in endoscopia e dall’uretere si arriva dentro il rene. I tempi di convalescenza si accorciano rispetto al passato e si agisce senza creare ferite chirurgiche, come si faceva con il bisturi. Pochi giorni e il problema è risolto, si torna alla vita di tutti i giorni.