Domani presso la “Sala Lisai” del Policlinico militare Celio di Roma, avrà luogo il quarto seminario dal titolo “I trapianti d’organo e la cultura della donazione”. Uno degli episodi della campagna “Difendi la Patria. Dai Valore alla Vita”. Tutto è cominciato con un protocollo d’intesa, che ha visto agire il Ministero della Difesa e, attraverso il Centro nazionale trapianti, il Ministero della Salute. L’obiettivo è fare comunicazione tra il personale militare, capillarmente, in modo da diffondere la cultura della donazione e del trapianto di organi, tessuti e cellule. Il primo passo è formare gli specialisti, incaricati della diffusione delle informazioni tra i militari e le loro famiglie.
Come donare organi e tessuti?
In Italia c’è il principio del consenso o del dissenso esplicito. Il silenzio-assenso, sul quale sono state fatte diverse azioni di sensibilizzazione, non è mai stato attuato.
Tutti i cittadini maggiorenni possono dare il loro consenso, o il proprio diniego, per quanto concerne la donazione di organi e tessuti dopo la morte.
La volontà del cittadino può essere registrata presso la Asl di riferimento o il medico di base. Esiste un apposito modulo. Le dichiarazioni così raccolte vengono registrate nel Sistema informativo trapianti, il data-base del Centro nazionale trapianti.
Un altro sistema è la compilazione del tesserino blu del Ministero della Salute o di quello di una delle associazioni di settore, da tenere con sé con i propri documenti. Si tratta di un pdf che deve essere stampato, compilato, firmato, ritagliato e conservato.
E’ valida, poi, qualunque dichiarazione scritta che contenga nome, cognome, data di nascita, dichiarazione di volontà positiva o negativa, data e firma. E’ valido anche l’atto olografo dell’Associazione italiana donatori di organi (Aido).
Che cosa fanno i medici rianimatori quando capita un potenziale donatore, la cui morte sia stata accertata con criteri neurologici? Controllano se ha con sé un documento che attesti la sua volontà o se essa è registrata nel Sit. Se questa dichiarazione manca, i familiari, cioè coniuge non separato, convivente, figli maggiorenni, genitori possono opporsi al prelievo nel corso del periodo di accertamento di morte.