I trapianti d’organo e la cultura della donazione

I trapianti d’organo e la cultura della donazione

Domani presso la “Sala Lisai” del Policlinico militare Celio di Roma, avrà luogo il quarto seminario dal titolo “I trapianti d’organo e la cultura della donazione”. Uno degli episodi della campagna “Difendi la Patria. Dai Valore alla Vita”. Tutto è cominciato con un protocollo d’intesa, che ha visto agire il Ministero della Difesa e, attraverso il Centro nazionale trapianti, il Ministero della Salute. L’obiettivo è fare comunicazione tra il personale militare, capillarmente, in modo da diffondere la cultura della donazione e del trapianto di organi, tessuti e cellule. Il primo passo è formare gli specialisti, incaricati della diffusione delle informazioni tra i militari e le loro famiglie.

Come donare organi e tessuti?

In Italia c’è il principio del consenso o del dissenso esplicito. Il silenzio-assenso, sul quale sono state fatte diverse azioni di sensibilizzazione, non è mai stato attuato.

Tutti i cittadini maggiorenni possono dare il loro consenso, o il proprio diniego, per quanto concerne la donazione di organi e tessuti dopo la morte.

La volontà del cittadino può essere registrata presso la Asl di riferimento o il medico di base. Esiste un apposito modulo. Le dichiarazioni così raccolte vengono registrate nel Sistema informativo trapianti, il data-base del Centro nazionale trapianti.

Un altro sistema è la compilazione del tesserino blu del Ministero della Salute o di quello di una delle associazioni di settore, da tenere con sé con i propri documenti. Si tratta di un pdf che deve essere stampato, compilato, firmato, ritagliato e conservato.

E’ valida, poi, qualunque dichiarazione scritta che contenga nome, cognome, data di nascita, dichiarazione di volontà positiva o negativa, data e firma. E’ valido anche l’atto olografo dell’Associazione italiana donatori di organi (Aido).

Che cosa fanno i medici rianimatori quando capita un potenziale donatore, la cui morte sia stata accertata con criteri neurologici? Controllano se ha con sé un documento che attesti la sua volontà o se essa è registrata nel Sit. Se questa dichiarazione manca, i familiari, cioè coniuge non separato, convivente, figli maggiorenni, genitori possono opporsi al prelievo nel corso del periodo di accertamento di morte.

 

 

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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