Vaccino anti papillomavirus umano, peso della patologia
Qual è il peso di una patologia? Come la vive, in primo luogo, colui che ne è affetto? Un evento ha posto in primo piano le testimonianze dei pazienti. Ecco quanto è stato affermato in relazione al papillomavirus umano:
Michele Conversano, direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Taranto, ha spiegato che “Le patologie correlate al papillomavirus umano, che solo in Italia è responsabile di circa 130.000 casi di patologie benigne – i cosiddetti “condilomi” – e tumorali, come i cancri del collo dell’utero, della vulva, della vagina, del pene, dell’ano, e i tumori della testa e collo, hanno un impatto non solo clinico, ma anche emotivo.
Papillomavirus, sottovalutazione del partner maschile
Ha aggiunto: “La difficoltà nella prevenzione di questa patologia è in parte dovuta alla sottovalutazione del partner maschile, quale serbatoio e veicolo di trasmissione della malattia stessa. Il maschio, infatti, è, al contempo e al pari della femmina, egli stesso a rischio e con un peso rilevante: le patologie tumorali HPV correlate sono infatti per circa 1/3 a carico del maschio. E’ per questo motivo che sono stati fortunatamente superati – benché ancora a macchia di leopardo sul territorio – i programmi vaccinali che riservavano la vaccinazione anti HPV solo al sesso femminile. La nuova strategia vaccinale contro le patologie HPV correlate guarda con grande attenzione al maschio: a livello internazionale, alcuni Paesi – come Stati Uniti, Australia e Canada – sin dal 2011 hanno già avviato la vaccinazione universale; a livello europeo hanno seguito l’esempio l’Austria e la Danimarca; in Italia otto Regioni raccomandano nel loro calendario la vaccinazione anti papillomavirus umano al maschio e auspichiamo fortemente che questa protezione venga offerta quanto prima da parte di tutte le Regioni italiane in maniera uniforme sul territorio nazionale, affinché si possano proteggere maschi e femmine da tutte le patologie HPV correlate oggi prevenibili attraverso la vaccinazione. Tra l’altro, malgrado inizialmente si pensasse che l’offerta al maschio non avrebbe riscontrato la stessa accoglienza rispetto alla vaccinazione femminile, l’esperienza della Regione Puglia ha, al contrario, dimostrato una pronta adesione da parte di entrambi i sessi e grande interesse da parte della popolazione. Auspichiamo, dunque, che il nuovo Piano nazionale vaccini alle porte includa la vaccinazione anti HPV universale e trasmetta con convinzione questo messaggio alle realtà regionali italiane non ancora allineate”.
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Non è mai troppo tardi per imparare l'inglese e adesso non abbiamo più scuse. English for…Papillomavirus, prevenzione a 360 gradi
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Luciano Mariani, specialista in Ginecologia oncologica e responsabile dell’HPV-unit dell’Istituto nazionale dei tumori “Regina Elena” di Roma ha affermato: “Le patologie HPV correlate sono molto comuni e, per una ottimale gestione dei pazienti che ne sono affetti – sia in fase di prevenzione che di trattamento – occorre una prevenzione a 360 gradi, che coinvolga le diverse specialità mediche. Questo è lo scopo dell’HPV-unit, network multidisciplinare completamente dedicato al papillomavirus umano. Ogni anno in Italia circa 1000 donne muoiono di cancro della cervice uterina, altrimenti identificabili da uno screening basato sull’HPV-test e prevenibili con il vaccino anti-HPV. Per le altre patologie tumorali da HPV (vulva, vagina, ano, pene, orofaringe) non esiste alcuno screening organizzato e, di fatto, sono in costante aumento. Per questo motivo, la protezione vaccinale è fondamentale, in quanto unica forma di prevenzione delle lesioni HPV-correlate non cervicali. Inoltre, anche i soggetti oltre i 25 anni di età possono ricevere un importante vantaggio dalla vaccinazione: come alcuni importanti studi dimostrano, la vaccinazione consente una riduzione delle ricorrenze delle lesioni da HPV dopo terapia”.
Papillomavirus, vaccinazione gratuita a Sassari
Recentemente, la Asl di Sassari ha deliberato l’offerta gratuita della vaccinazione anti papillomavirus umano alle donne adulte con pregressa storia di lesione HPV correlata, dietro richiesta del proprio ginecologo.
Vaccinazioni, allarme recepito?
Secondo Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità, “L’allarme sulle vaccinazioni, lanciato più volte, stavolta sembra sia stato recepito e ha conosciuto una spinta da manuale. Finalmente stiamo trasformando questa reazione in un’opportunità e speriamo che la spinta non si esaurisca, ma che si trasformi in pronta attuazione. È un momento cruciale in cui solo leadership e collaborazione possono fare la differenza. I genitori si stanno mobilitando in maniera forte e indipendente creando rumore anche attraverso il web; le Regioni hanno proattivamente proposto la reintroduzione dell’obbligatorietà nelle scuole, iniziativa che il Ministero intende sposare prontamente. È fondamentale che in questo momento anche i giornalisti si schierino e si alleino dando voce all’informazione scientifica, in modo convincente ed efficace. Il Ministero della Salute, l’Iss, il Css hanno appena presentato un decalogo che, tra i principi guida strategici per il futuro delle vaccinazioni in Italia, contempla l’etica, la deontologia e un’adeguata formazione per tutte le parti coinvolte: Istituzioni, operatori sanitari e mondo della comunicazione. Questa è l’unica chiave per arginare il pericoloso ritorno di malattie infettive dimenticate dovuto al calo delle coperture vaccinali“, ha concluso.
Di ciò si è discusso oggi, durante un simposio della Sanofi Pasteur Msd, nel corso del quarantottesimo congresso nazionale della società di Igiene, Medicina preventiva e Sanità pubblica (SItI). L’argomento qui trattato corrisponde a un vaccino proposto dalla casa farmaceutica, che costituisce la divisione vaccini della industria francese Sanofi Aventis.