Bagni San Filippo è un piccolissimo borgo con un’inestimabile ricchezza: quella delle sue acque termali che sgorgano, caldissime, alle pendici del Monte Amiata. Questa montagna è un vulcano ormai dormiente da alcuni millenni, ma il suo cuore è ancora caldo e palpitante. Ciò è dimostrato dalla presenza di una sorgente di acqua termale, che, dopo essere permeata attraverso il terreno, ricco di minerali nobili, si scalda nelle profondità per poi tornare alla luce ad una temperatura di 48°. Le Terme di Bagni San Filippo sono classificate come solfuree-solfate-calciche-magnesiache e hanno proprietà analgesiche, antinfiammatorie e miorilassanti per le articolazioni. Inoltre, sono fluidificanti e antimicrobiche per le mucose. Efficacissimi i fanghi naturali che rimangono come deposito delle acque stesse, che aggiunto ad argilla e lasciato maturare è impiegato con successo per tantissime malattie della pelle (come eczemi, psoriasi, acne giovanile, pruriti e dermatiti) e malattie osteo-neuro-articolari. Per quanto riguarda invece il benessere e la bellezza, acque e fanghi sono impiegati efficacemente nel centro benessere per una vasta gamma di trattamenti.
Veramente bella è la piscina termale, che si inserisce perfettamente nel verde di un bosco, concedendo un suggestivo panorama sulla sottostante Val d’Orcia, dichiarata dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”.
Poco sopra il borgo, a pochi chilometri, ecco il Monte Amiata, che con i suoi oltre 1.700 metri di altezza è una delle cime più alte della Toscana. Per gli amanti degli sport invernali, ci sono impianti di risalita e tante piste per ogni livello d’esperienza, oltre ad alcuni percorsi da fondo che consentono di entrare nei fitti boschi di faggi e conifere che caratterizzano la montagna. E dal bosco, ecco un’altra ricchezza di questo territorio: quello dato dai funghi e dalle castagne, che sono i prodotti in cui viene declinata, con risultati incredibili, buona parte della gastronomia locale.
Il Monte Amiata, però, è stato fino al 1972 un sistema di miniere di cinabro, dalla cui lavorazione si ricavava il mercurio, di cui Abbadia era il maggior produttore mondiale. Per vari motivi, oggi le miniere sono state dismesse dal punto di vista estrattivo, ma rimangono come splendido esempio di archeologia industriale. Con i suoi 12 siti minerari e 50 zone di ricerca, l’area mineraria di Abbadia San Salvatore è una delle più vaste d’Italia ed oggi costituisce un Parco Museo Minerario. Visitarlo sarà un viaggio a ritroso nel tempo, ritrovando le atmosfere perfettamente raccontate da Cronin nei suoi romanzi. Oltre alla visita ad una miniera su un trenino perfettamente restaurato, l’emozione più grande sarà sentirsi raccontare la miniera da alcuni ex minatori, oggi trasformati in guide, che trasferiranno agli ascoltatori episodi di vita e di morte, di sacrifici disumani e di grande solidarietà.
Usciti dal Parco, ci permettiamo di consigliare una sosta in paese, con una visita particolarmente accurata alla cripta e al Monastero, che si dice fondato dal re longobardo Rachis; d’altra parte, la via Francigena è nel fondovalle, a poca distanza da Bagni San Filippo, e Abbadia San Salvatore era un crocevia di popoli e civiltà.
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Le Terme San Filippo fanno parte del Sistema Termale Provinciale di Siena.
Immagine copertina di Andrea Piacquadio https://www.pexels.com/it-it/foto/donna-coperta-di-asciugamano-sdraiato-sul-letto-3673978/