Seno nuovo: meglio le protesi o il lipofilling?

Seno nuovo: meglio le protesi o il lipofilling?

Se in passato le donne che sognavano un seno nuovo e si affidavano alla chirurgia per ottenere un volume maggiore, dovevano necessariamente ricorrere all’inserimento di protesi, da qualche anno, per raggiungere gli stessi obiettivi, si è affermata la tecnica del lipofilling. Si tratta dell’inserimento di grasso, prelevato dal tessuto adiposo della paziente stessa, per esempio dei fianchi o dell’addome, e utilizzato dopo gli opportuni trattamenti per rimodellare e dare volume alle mammelle.

La scelta migliore in assoluto, probabilmente, non esiste, ma è necessario valutare sempre caso per caso. Oggi però la letteratura scientifica in proposito di arricchisce di un nuovo studio firmato da Pietro Gentile, professore Associato di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva presso l’Università Tor Vergata di Roma. Si tratta del primo studio scientifico sul confronto tra l’uso delle protesi e del proprio grasso nell’aumento di volume del seno.

Lo studio intitolato “Breast Silicone Gel Implants versus Autologous Fat Grafting: Biomaterials and Bioactive Materials in Comparison” e pubblicato sul prestigioso “Journal of Clinical Medicine”, spiega come siano cambiate, negli ultimi 20 anni, le procedure chirurgiche di rimodellamento del seno con un graduale passaggio dall’uso di impianti protesici definitivi all’innesto di grasso autologo, cioè prelevato dal proprio corpo.

Protesi VS grasso

Il lavoro del professor Gentile, uno studio scientifico caso-controllo, mira a confrontare i risultati del rimodellamento del seno ottenuti in un gruppo di donne trattate con le protesi (55 pazienti) per la correzione dell’ipoplasia mammaria (seno piccolo) con quelli di un gruppo trattato con innesto di grasso – lipofilling – (50 pazienti). Nell’esito estetico, sono state analizzate anche l’influenza delle deformità mammarie e toraciche, in particolare: mammella tuberosa (malformazione della mammella che altera il suo aspetto e compromette le funzioni della ghiandola), asimmetria di volume e forma tra le mammelle, asimmetria dell’ areola e del capezzolo, pectus excavatum (anomalia della gabbia toracica caratterizzata da un infossamento della parte centrale dello sterno) e carinatum (quando la parete toracica anteriore dimostra una protrusione verso l’avanti).

L’analisi pre e post-peratoria è stata eseguita con un’accurata valutazione clinica, fotografica e strumentale, quest’ultima basata su risonanza magnetica, mammografia ed ecografia.

Seno nuovo: i risultati dello studio

L’89% delle pazienti trattate con protesi mammarie ha mostrato ottimi risultati estetici dopo 1 anno, mentre soltanto il 64%  delle pazienti trattate con tessuto adiposo hanno mostrato gli stessi risultati.

Va detto però, che la naturalezza dei risultati nel gruppo di donne trattato con il Lipofilling era superiore a quella del gruppo trattato con protesi.

Ma ciò che più conta è che, in ogni caso, sia le protesi che il lipofilling si sono dimostrati sicuri ed efficaci in tutti i casi trattati.

Il lipofilling ha determinato risultati più naturali rispetto alle protesi, consentendo anche in maniera più efficace e agevole il trattamento di deformità mammarie come il pectus excavatum, mentre le pazienti trattate con protesi hanno mostrato un risultato più evidente e duraturo nel tempo.

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