Art&Show-Jeff Koons, il genio che sposò Cicciolina
La nota multinazionale della moda rapida “H&M” ha appena aperto un megaStore sulla Fifth Avenue e sono stato invitato alla cerimonia d’inaugurazione in cui, la ragione unica per cui valeva la pena essere testimoni, è stata la presenza di Jeff Koons. Jeff Koons è un sessantenne molto giovanile, sebbene sia assai limitante definire questo miliardario un artista d’arte moderna, posto che il suo guadagnare denaro e creare arte nascono da moltissimi materiali e mezzi di produzione e cominicazine. H&M ha prodotto degli accessori con le immagini di alcune opere dell’artista che gli italiani possono ricordare per una storia d’amore fragorosa con Ilona Staller (in arte “Cicciolina”, la porno star). Della vita di Jeff Koons vale la pena parlare, anche perchè l’evento nel nuovo megaStore di H&M è stato divertente, ma la vita dell’artista lo è ancora di più.
Ilona Staller e Jeff Koons non parlavano una lingua comune (lui l’inglese e lei italiano e ungherese) e il lavoro di corteggiamento necessitò di una traduttrice che disgraziatamente s’innamorò dell’artista e fu naturalmente licenziata. Una serie di opere chiamate “Made in Heaven” (fatto in paradiso) furono il frutto della collaborazione tra Cicciolina, allora anche parlamentare italiana (1987-92), e il newyorkese Koons. Con una casa a Monaco, la Staller diede alla luce il figlio Ludwig sebbene nessuno capisse il perchè di quel matrimonio che naturalmente finì quasi subito.
Una persona molto vicina all’artista newyorkese ha confessato che Koons idealizzò talmente il suo “Made in Heaven” che ritenne necessario sposare il soggetto del lavoro per rendere le opere autentiche, quasi vi fosse una questione morale di mezzo. Chiaramente il divorzio dietro l’angolo fu iniziato a New York sebbene la difesa della Staller fosse in Italia e una battaglia legale internazionale per la custodia del figlio, della durata di più di dieci anni (e dalle spese astronomiche), abbia visto rovesciamenti di fronti, fino all’ultima denuncia di Cicciolina, in cui cita Koons per mancato pagamento degli alimenti. Nel frattempo Koons s’è rifatto una famiglia (oltre ad una fama sconfinata nel mondo dell’arte) ha 6 figli dall’ultima moglie e vive in una reggia di svariati piani nell’Upper East Side, frutto di una unione di due edifici così da formare una mansione i cui soli costi di ristrutturazione ammontarono a più di 5 milioni di dollari.
La vita di Koons è legata a filo doppio con New York, la sua fabbrica dell’arte (un po’ come per Andy Worhol) era nel cuore di Manhattan e ancora adesso l’artista opera in uno studio di 1500 metri quadrati a Chelsea dove crea la sua arte. Il fenomeno globale Koons si traduce con la capacità dell’artista di legare la sua creatività a qualunque progetto: dalla fotografia, alla cinematografia, alla scultura, pittura, perfino a collaborazioni con Lady Gaga, con la BMW e nella produzione di vini. Verrebbe da dire con facilità che solo a New York può vivere un personaggio così poliedrico.