Paura dell'acqua

Come aiutarlo a vincere la paura dell’acqua

Insieme a quella del buio, è probabilmente la paura più comune nei bambini. Spesso non ha un’origine e una ragione precise. È la paura dell’acqua: da quella della vasca da bagno a quella della piscina e del mare. In queste situazioni, mamma e papà devono armarsi di pazienza e delicatezza per aiutare il figlio a superare i suoi timori. Ecco qualche consiglio.

È più comune verso i due- tre anni

Vivono immersi nell’acqua per circa nove mesi, eppure dopo la nascita molti bambini iniziano ad averne paura. Alcuni bebè manifestano la loro avversione per questo elemento fin dai primi giorni di vita: quando è l’ora del bagnetto cominciano a piangere e a fare i capricci. La maggior parte dei bambini, invece, inizia ad aver paura dell’acqua più avanti, verso i due- tre anni, quando il ricordo dell’esperienza nella pancia della mamma si è attenuato.

Spesso è una normale diffidenza

In molti casi, la paura dell’acqua è una normale reazione verso qualcosa che non si conosce e non si ha avuto modo di affrontare prima. Oltre che normale, questo comportamento è anche utile: il timore rende il piccolo diffidente e prudente, quindi, evita che assuma atteggiamenti spregiudicati. Bisogna considerare, poi, che la paura è un sentimento normale che fa parte della crescita e dello sviluppo della personalità. Solo talvolta può derivare da un contatto traumatico con l’acqua. Nella maggior parte dei casi, la colpa è di un approccio poco delicato con il bagnetto.

Mamma e papà devono essere i primi a non avere paura dell’acqua

Mamme e papà che dimostrano paura dell’acqua ed esprimono ansia o agitazione nel momento in cui i figli entrano in contatto con essa, temendo che sia pericolosa, sporca o tropo fredda, sicuramente non aiutano. La cosa più importante per sostenere il piccolo è non forzarlo mai, per nessuna ragione. Se mamma e papà lo spingono a entrare in acqua nonostante il suo timore, c’è il rischio che il piccolo sviluppi un vero e proprio terrore, di cui diventa difficile liberarsi.

Bisogna procedere con gradualità

Un bambino timoroso va avvicinato all’acqua in modo graduale. Si può iniziare immergendo una parte per volta: cominciare dai piedini e poi risalire, tenendolo sempre abbracciato, in modo che non si senta solo e abbandonato. Se il bimbo continua a essere teso, si può entrare in vasca insieme a lui, tenendolo appoggiato su petto e spalle oppure sulle proprie gambe flesse. Sentendo la vicinanza e la serenità del genitore, in genere, il piccolo si rilassa.

Che cosa fare al momento del bagnetto

Per rendere il piccolo meno diffidente nei confronti dell’acqua, si può “sfruttare” al massimo il bagnetto. In che modo? Rendendo più piacevole questo momento, per esempio usando dei piccoli giochi. Le classiche paperelle vanno benissimo: così il piccolo impara a vedere l’acqua sotto un altro punto di vista. Quando il bambino è in grado di capire, è bene anche mostragli come togliere il tappo della vasca da bagno. Per lui tirare il cordoncino del tappo è una forma di divertimento, ma anche una rassicurazione.

Al mare serve tanta dolcezza

Se il piccolo ha paura dell’acqua, è consigliabile assecondarlo anche al mare e in piscina, per evitargli traumi. Anche in questo caso servono dolcezza, pazienza e delicatezza. I genitori devono innanzitutto essere sicuri ma rilassati. Bisogna, poi, procedere per gradi. È possibile, per esempio, sedersi con il figlio sul bagnasciuga (o sul bordo della piscina) e giocare con l’acqua, la sabbia, le conchiglie: così il piccolo inizia a vedere l’acqua come fonte di divertimento. I genitori possono anche prenderlo in braccio e camminare in mare: prima possono bagnarlo delicatamente con le mani, poi tentare un contatto più diretto, immergendo piedini e gambe. Se il piccolo si rilassa si può anche osare un po’ di più. Se il bambino è spaventato dalla grandezza del mare (o della piscina), dal trambusto e dalla presenza di altre persone ci si può procurare una piccola piscina gonfiabile.

I corsi aiutano a vincere la paura dell’acqua

Fin da piccolissimi, i bambini possono seguire corsi di acquaticità, che li avvicinano all’acqua in modo naturale e delicato. Il corso può essere una buona soluzione anche se il bimbo ha paura dell’acqua. In questo caso, però, è fondamentale parlare della situazione con l’istruttore, che così è in grado di orientare al meglio le sue lezioni.

About Silvia Finazzi

Giornalista freelance dal 2001, giornalista professionista dal 2008, web writer e copywriter dal 2010, scrive principalmente di salute, medicina, attualità, benessere, tecniche naturali, alimentazione, psicologia e maternità. Attualmente, è caporedattore del free press Io Bimbo Magazine, collabora con il sito www.bimbisaniebelli.it, il magazine www.modaacolazione.com, il settimanale Viversani&belli e il mensile Come Stai. Inoltre, svolge attività di web writer, content editor e copywriter per diverse aziende. Ha scritto diversi libri e volumi e ha vinto quattro premi giornalistici.

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