Starnuti e lacrime proprio quando la primavera fa capolino. Ecco, nell’immaginario collettivo, l’immagine di chi soffre di allergie respiratorie, disturbi spesso banalizzati e non sempre considerati il riflesso di una malattia, vera e propria, dagli stessi medici.
Oltretutto le allergie respiratorie sono in costante aumento: negli Stati Uniti la rinite allergica interessa 36 milioni di persone e tra il 5 e il 6% soffre di asma.
In Europa abbiamo 113 milioni di pazienti che lottano contro la rinite allergica e 68 milioni la cui esistenza è compromessa dall’asma. Secondo l’EFA (European Federation of Allergy and Airway Disease Patient Association) il 30-35% della popolazione europea fa esperienza di qualche forma di allergia respiratoria nel corso della vita: il 20% soffre di rinite allergica e il 20% di questi ultimi ne presenta una forma grave. Recenti studi ci dicono inoltre che nella popolazione di adolescenti (13-14 anni) il problema è grave nel 20% dei casi.
Nonostante questi numeri impressionanti, il 45% delle persone con sintomi allergici non riceve una diagnosi perché non riferisce al medico i sintomi. I pazienti si rivolgono al medico solo quando si presenta il primo episodio acuto di asma.
Ma come si curano gli allergici? Circa l’80% dei pazienti utilizza farmaci sintomatici (antistaminici) di questi quasi il 20% però non trova giovamento da questi trattamenti e sviluppa sintomi importanti.
La via d’uscita potrebbe essere rappresentata dall’immunoterapia. Ne è convinto il dottor Cristoforo Incorvaia della Unità di Allergologia e Pneumologia Riabilitativa agli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano “Al momento è l’unico trattamento in grado di modificare il decorso della patologia, specialmente nei pazienti che non rispondo ad altri trattamenti”.
L’immunoterapia o ‘terapia desensibilizzante’ è in grado di trattare non solo i sintomi, ma anche la causa dell’allergia. Agendo direttamente alla base della patologia, garantisce al paziente di star bene anche dopo la sua sospensione. Tale prolungamento del beneficio clinico è detto effetto a lungo termine.
L’immunoterapia con allergeni consiste nella somministrazione graduale di dosi crescenti dell’allergene, causa dei sintomi. Esistono due modalità di somministrazione: attraverso iniezioni sottocutanee o mediante somministrazione sublinguale sono ugualmente efficaci ma la somministrazione sublinguale presenta un profilo di sicurezza migliore e consente al paziente una più facile gestione della terapia a casa. L’assunzione della terapia da parte del paziente (a stomaco vuoto) richiede meno di 5 minuti: la compressa o la soluzione liquida contenente l’allergene viene mantenuta sotto la lingua per 2 minuti e poi deglutita.
Semplice, efficace, ma non praticabile da tutti. L’immunoterapia è controindicata nei pazienti ipersensibili ad uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nel farmaco; nei pazienti con malattie autoimmuni, malattie da immunocomplessi, gravi immunodeficienze, ma anche affetti da infiammazioni orali, ulcerazioni omicosi orali. Vietata alle persone con malattie maligne, quando l’asma è grave o non controllata e a chi fa uso dibeta-bloccanti. Altra nota dolente: in Italia l’immunoterapia è a carico del servizio sanitario solo in alcune Regioni e comunque con variazioni da una Regione all’altra e si riferiscono solo ai prodotti registrati. In Lombardia gratuito, in Liguria rimborso del 50% in base al reddito, in Piemonte e Valle d’Aosta 50%, in Puglia 100% in base al reddito, in Sicilia 100% rimborso indiretto, in Toscana rimborso di 50 euro a confezione. Nelle altre Regioni l’immunoterapia è a carico del paziente.