Festeggiare San Valentivo va ancora di moda? a quanto pare sì, visto che se il partner se ne dimentica, un italiano su tre ne rimarrebbe deluso. Oltre il 30 per cento degli italiani non può sopportare l’idea di non ricevere neppure una piccola sorpresa dalla propria dolce metà per il 14 febbraio. Le donne, in particolare, rimarranno maggiormente deluse rispetto agli uomini: 41% contro il 29% dei maschi. La ricerca dimostra anche che per alcuni trascurare questo giorno potrebbe portare a una discussione più lunga del solito o addirittura a una separazione (per il 6% degli uomini e il 7% delle donne) e l’età in cui si soffrirebbe maggiormente è quella compresa tra i 18 e i 24 anni (13%).
Per sorprendere il partner però, sono tre le soluzioni più gettonate: un viaggio a Parigi, relax in una SPA o una cena in un ristorante di lusso. Sono questi i dati di un’indagine condotta da lastminute.com he ha analizzato le tendenze per San Valentino tra 5.000 adulti in 5 paesi europei. Secondo la stessa indagine la spesa media degli italiani (uomini e donne) per celebrare il 14 febbraio supera di poco gli 80 euro. A spendere di più sono gli uomini: dopo i britannici, i più generosi sono gli italiani che in media investono 112 euro per far felice la loro “Valentina”. Più parsimoniose le signore che non spendono più di 50 euro circa.
Recuperare punti in questione di romanticismo è semplice. La cosa ideale da fare, per quasi la metà degli italiani (43%) è organizzare un viaggio all’ultimo minuto a Parigi, la città romantica per eccellenza. Ma bastano anche soluzioni più a portata di mano: il 28,6% preferisce godersi un romantico momento di relax in una SPA mentre il 22,1% non rinuncia ai piaceri della tavola e sceglie di regalarsi una degustazione di piatti sopraffini in un lussuoso ristorante.
Agli intramontabili cioccolatini, rose rosse, peluches, ciondoli con i cuoricini, più o meno preziosi, da qualche anno si sono aggiunti, con un peso sempre maggiore, anche i giocattolini erotici un tempo riservati alle coppie più trasgressive.
Insomma: guai a dimenticarsi di San Valentino, festa romantica di cui pochi conoscono le origini. Sembra infatti che, come spesso è accaduto nella tradizione cristiana, la festa dedicata al patrono degli innamorati sia stata istituita per porre fine a un antico e assai popolare rito pagano per propiziare la fertilità e che i romani feteggiava proprio il 14 febbraio fin dal IV secolo a.C.
Le popolazioni pagane, infatti, celebravano riti in onore del dio italico Lupercus, dall’aspetto di Fauno, protettore del bestiame e del raccolto. Lupercalia era una festa all’insegna dell’allegria, con banchetti sontuosi e riti orgiastici, che si teneva sulle pendici del Palatino dove venivano sacrificati al dio diversi capi di bestiame. Dopo la liturgia i sacerdati , seminudi, correvano per la Via Sacra armati di februa (lunghe fruste di cuoio ricavate dalla pelle di capro da cui deriva il nome del mese di febbraio) in cerca di giovani donne da fecondare. Tutti coloro che erano colpiti dalla februa venivano “purificati” e resi fertili.
A termine dei festeggiamenti, un bambino doveva estrarre da due urne i nomi di alcuni uomini e donne devoti al Dio. Le coppie cosi formate avrebbero dovuto provvedere, nel corso dell’anno, a compiere intimamente riti che avrebbero assicurato la fertilità di tutta la comunità, con la benedizione di tutti gli Dei. Lasciamo a voi decidere qualle sia il modo migliore per festeggiare. Buon San Valentino.