C’è un luogo, nel centro di Roma, dove la fede assume connotazioni macabre creando un percorso di riflessione sulla caducità dell’esistenza umana. Non semplice cripta, come può essere a Palermo, ma utilizzo dei resti umani per creare arte barocca a cui si accede attraverso il Museo dei Cappuccini.
Siamo a Via Veneto, presso la struttura conventuale che sorge accanto alla seicentesca Chiesa di S. Maria della Concezione. Qui, dopo un accurato restauro della struttura, nel 2012 è stato aperto al pubblico il nuovo Museo dell’Ordine dei Frati Minori Francescani, che raccoglie documenti storici, reliquie, opere pittoriche ed iconografiche.
Non molto grande (appena 8 sale tematiche che esaltano il misticismo, la spiritualità e la semplicità della vita dei frati quotidianamente impegnati nelle attività della preghiera e del lavoro), può contare su apparecchiature multimediali e videoproiezioni che contribuiscono a tracciare un percorso che parte dal 1525, data di fondazione dell’ Ordo fratrum minorum cappuccinorum per iniziativa di Fra Matteo da Bascio, fino ai nostri giorni.
Sala dopo sala, nel Museo dei Cappuccini si compie un percorso che si sviluppa tra oggetti di uso quotidiano, abiti ed oggetti liturgici, attrezzi di lavoro, iconografie che esaltano le virtù e la diffusione dell’Ordine, dipinti di valore (tra cui il noto “San Francesco in meditazione” di Caravaggio) e un omaggio a San Pio da Pietrelcina, oramai diventato il Cappuccino più famoso d’Italia. Superata questa sezione, si giunge finalmente alla sezione più interessante, se non altro dal punto di vista antropologico: la cripta-cimitero dei Cappuccini.
Qui, disposte lungo un corridoio lungo 30 metri, si aprono 6 cappelle che ospitano le spoglie mortali (ossa, corpi mummificati, una grande collezione di tibie e di crani) di quasi 4.000 frati cappuccini deceduti tra il XVII° ed il XIX° secolo, utilizzate come materiale per creare ornamenti, decorazioni, rappresentazioni sceniche, perfino candelabri e meridiane. Dopo il primo, forte impatto, la paura e il senso di angoscia scompaiono: la morte viene esorcizzata attraverso la scomposizione dei corpi ed il loro riutilizzo. Non più ossa o scheletri ma solo materiale artistico che crea incredibili, bizzarre composizioni.
Il Museo dei Cappuccini di Roma si trova in Via Veneto 27 (angolo Piazza Barberini, facilmente raggiungibile con la Metro A fermata Barberini) ed è aperto tutti i giorni.
Per ulteriori informazioni:
tel.: 06/88803695
e-mail : segreteria@cappucciniviaveneto.it
Immagine copertina di Julia Khalimova https://www.pexels.com/it-it/foto/citta-arte-nuvoloso-edificio-4186278/