Salute – Bimbi più intelligenti con lo iodio

Il mare fa bene ai bambini e non solo a loro, ma forse non tutti sanno che lo iodio contenuto nell’acqua di mare è un elemento essenziale per lo sviluppo del cervello del feto e deficit, anche lievi, possono determinare effetti avversi nello sviluppo cognitivo e psicomotorio nei bambini.

Uno studio del 2013 apparso sulla rivista scintifica The Lancet ha messo in relazione la concentrazione di iodio nell’urina di 1040 donne gravide durante il primo trimestre di gestazione e alcuni parametri intellettivi dei figli a 8 anni. Ne è risultato che i figli delle donne che avevano una carenza iodica lieve o moderata nel primo trimestre di gestazione avrebbero poi dimostrato all’età di 8 anni un maggior  rischio  di punteggio basso nel QI (quoziente intellettivo). Le performances maggiormente  interessate erano quelle relative al linguaggio, alla lettura ed alla comprensione dei testi, rispetto ai coetanei di madri con livelli di iodio normali in gravidanza. Questi risultati sono stati confermati da numerose altre ricerche.

saline6Eppure secondo una recente (2012) indagine dell’Istituto Superiore di Sanità, i medici di famiglia non sono molto preparati sulla problematica della carenza di iodio nell’alimentazione. Solo il 23% conosce la raccomandazione del Ministero della Salute sul sale iodato e la legge sulla iodoprofilassi, il 45,6% conosce solo la raccomandazione o solo la legge ed il 31,1% non conosce né la raccomandazione né la legge, in cui si fa riferimento alla necessità di avviare una iodo-profilassi su tutto il territorio nazionale attraverso l’impiego del sale iodato nella alimentazione quotidiana, particolarmente nelle gestanti.

154839416_1WHG25_De LucaSolo il 22.9% dei medici consiglia il sale iodato al posto del sale comune a tutti gli assistiti e alle gestanti” dice il professor Filippo De Luca, Ordinario di Pediatria. “E’ vero però che si registra un trend in aumento delle vendite di sale iodato rispetto a quello non iodato presso la GrandeDistribuzione (31% nel 2006, 53% nel 2011) e nella ristorazione collettiva (14% nel 2006, 25% nel 2011). Eppure nel nostro Paese esistono ancora sacche di carenza endemica di questo elemento: uno stato di carenza iodica lieve-moderata persisteva ancora nel 2011 in molte regioni italiane ed in particolare in quelle del Sud, secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale per il monitoraggio della iodoprofilassi”.

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