Chablis: il vino bianco perfetto da gustare in estate

Chablis: il vino bianco perfetto da gustare in estate

Non è raro sentir dire agli appassionati di vino: “Non mi piace lo Chardonnay, ma mi piace lo Chablis”.

Questo è probabilmente il miglior complimento che si possa fare ai vignaioli di questa regione vinicola francese così speciale.

Molti infatti ritengono che sia proprio a Chablis che l’uva Chardonnay trova la sua espressione più pura.

Se vogliamo sintetizzare l’archetipo chablisiano, diremo che è un vino dal colore limpido, bianco, con riflessi brillanti e verdi.

Mostra un profilo dritto e cristallino, un’acidità vivace che piega un materiale potenzialmente ricco, e aiuta a creare una tensione che non si trova quasi da nessun’altra parte.

E poi, ovviamente, c’è una tavolozza aromatica dominata da note minerali di pietra focaia e saline che ricordano il suo suolo kimmeridgiano.

Una formazione geologica di calcari e marne in cui è imprigionata l’Exogyra virgula, famose conchiglie di ostriche fossilizzate.

Il risultato è un vino incredibilmente complesso e perfetto da sorseggiare nelle lunghe serate estive.

Lo Chablis: il vino bianco con una grande fama

Lo Chablis è uno dei vini bianchi più popolari sul mercato, ma non è economico.

Anzi, l’aumento della sua fama sommato ai rischi legati alle gelate tardive che periodicamente colpiscono questa regione della Francia centro-settentrionale fanno pensare che il suo prezzo sia destinato ad aumentare esponenzialmente nel giro di pochi anni.

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Sembra incredibile che questi vini godano di una fama così grande se pensiamo che fino al secolo scorso questa regione era decisamente relegata in secondo piano, dopo essere stata gravemente colpita dall’epidemia di filossera di fine Ottocento.

Eppure dall’inizio del nuovo millennio è arrivata la svolta che premia lo stile unico, estremamente fresco, acido e minerale dell’uva Chardonnay coltivata nello Chablis.

Rinomato in tutto il mondo per il suo patrimonio vinicolo, il villaggio di Chablis ha logicamente scelto di concentrare la sua offerta ai visitatori sull’enoturismo, proponendo circuiti per tutte le età e una varietà di attività grazie alle quali anche i curiosi di passaggio solo per un assaggio possono trovare quello che cercano.

I fattori che stanno modificando lo Chablis

Le gelate dell’ultimo inverno e il cambiamento climatico con temperature estive decisamente più elevate rispetto alla media sono fattori influenti nel rendere più difficile ai vignaioli della zona produrre vino Chablis dallo stile classico.

L’altro fattore che recentemente sta cambiando il volto dello Chablis è che una nuova generazione di vignaioli ha preso il sopravvento.

In molti casi ispirata dal movimento del vino naturale, sperimentando con lieviti naturali o affinando i propri vini in anfore.

Questo può conferire ai vini una carnagione diversa e spesso intrigante, ma che forse li rende meno tipicamente “Chablis”.

Le diverse classificazioni

Tra le diverse classificazioni dello Chablis, spesso sono i vini Premier Cru più tipici ed espressivi quelli in cui si può davvero assaporare la differenza tra i vari produttori e le varie etichette.

I Premier Cru più economici sono miscele di più di un cru, ovvero più di una vigna.

Mentre quelli più costosi tendono ad avere il nome del cru sull’etichetta come:

  • Montée de Tonnerre
  • Montmain
  • Vau de Vey
  • Vaillons
  • Fourchaume.

I vini Chablis di base e Petit Chablis sono generalmente vinificati in uno stile più accessibile, fresco e fruttato.

Mentre gli spettacolari Chablis Grand Cru, che costituiscono solo l’1% dell’intera produzione della regione, sono molto più pieni, ricchi e soggetti a un lungo invecchiamento in rovere, come è il caso dei vini di cantine come:

  • Samuel Billaud
  • René Dauvissat
  • Domaine de l’Enclos.

Per il vino perfetto per l’estate si può dunque puntare sul Chablis Premier Cru Montee de Tonnerre Domaine Louis Michel o sul fantastico Chablis Grand Cru Le Clos del Domaine Samuel Billaud.

Lilia Pessione

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