L’aggressività, nella sua accezione più ampia, indica una forma di interazione sociale, condotta con il risultato di infliggere un danno a un altro individuo.
Può essere più o meno intenzionale. L’aggressività, infatti, è un fenomeno complesso, che rientra nelle dinamiche legate al manifestarsi della violenza.
Non una ma diverse manifestazioni
Esistono ben otto tipologie di aggressività che contraddistinguono questa fenomenica e si differenziano per meccanismi ed espressione.
Anche le strutture neurologiche implicate sono differenti ma in ogni caso esiste un elemento ad accumularle: la serotonina.
Tra i neurotrasmettitori la serotonina riveste un ruolo determinante nella gestione dell’aggressività ed è altrettanto importante per mantenere l’organismo in equilibrio e “calmare” tutti gli organi coinvolti negli episodi che scaturiscono la rabbia.
In questo senso la riflessologia facciale vietnamita offre un valido aiuto alla risoluzione del processo.
In occasione della Settimana mondiale della riflessologia, ecco quindi lo schema per il trattamento (in assenza di un operatore certificato potete procedere autonomamente senza controindicazioni) dell’aggressività.
Lo schema da seguire in caso di aggressività
Lo schema evidenzia come a essere trattati siano i punti del fegato, dei reni e del sistema nervoso, nonché i principali attori durante gli episodi aggressivi.
Occorre premere su ciascun punto di riflesso con il dito indice o una penna (senza punta) per almeno:
- 30 secondi se si impegna una pressione abbastanza sostenuta
- 3 secondi se si danno tre colpetti consecutivi in maniera decisa
- 2 secondi se si fa una pressione molto forte
Suggerisco, almeno le prime volte, di adottare un approccio “soft” così da capire come reagisce il proprio corpo (la pelle in primis) e prendere maggiore confidenza con la manualità.
È inoltre preferibile eseguire la sequenza davanti a uno specchio così da individuare il più precisamente possibile le zone interessate.
Si procede quindi così: 124, 34, 26, 70, 300.
Nel caso dei punti simmetrici (che si leggono sia a destra sia a sinistra, si parte prima dalla parte sinistra del viso); diversamente (come nel caso del 26 e del 70) si va diretti su quel punto.
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