La tecnologia ormai fa parte della nostra quotidianità e il progresso tecnologico ha conquistato qualsiasi campo, influenzando persino il mondo della moda, con la cosiddetta “moda hi-tech”.
L’hi-tech, quindi, si fonde con la moda per creare oggetti funzionali, intelligenti e dal design ricercato in linea con le esigenze di una società sempre più digitale.
Cos’è la moda hi-tech
Conosciuta anche come tecnologia indossabile, la moda hi-tech racchiude al suo interno il progresso, l’arte, l’ingegneria e il design che cooperano nella progettazione di abiti e accessori altamente performanti, oltre che accattivanti.
L’utilizzo della tecnologia applicata all’abbigliamento permette infatti di mettere a punto oggetti come grembiuli che proteggono il personale sanitario dai raggi X, scarpe che cambiano colore a seconda della luce, giacche riscaldanti regolabili direttamente dal proprio smartphone e molto altro.
Quindi, nella definizione di moda hi-tech le innovazioni tecnologiche non sono limitate al solo processo produttivo, ma diventano parte integrante del prodotto conferendogli caratteristiche e, soprattutto, funzioni nuove che vanno ben oltre il semplice vestire.
La tecnologia applicata al prodotto
Parlando di tecnologie di prodotto finalizzate al miglioramento stilistico e funzionale dell’abbigliamento, le ricerche che stanno riscuotendo maggiore successo trattano la tematica delle nanotecnologie.
Lavorando su dimensioni nanometriche, queste ultime permettono di modificare alcune caratteristiche strutturali e fisiche della materia conferendo alle fibre proprietà antimicrobiche, resistenza allo strappo, all’abrasione, alle macchie, alle pieghe, protezione dai raggi UV e molto altro senza l’impiego né di sostanze tossiche né di un consumo energetico elevato.
Tra le applicazioni tecnologiche in grado di rendere i prodotti tessili più funzionali, troviamo inoltre:
- gli enzimi che, grazie alla loro natura organica, non generano alcun residuo o prodotto secondario tossico offrendo una valida alternativa alle sostanze chimiche pericolose per l’uomo e l’ambiente utilizzate durante le fasi di finissaggio dei tessuti.
- e i materiali a cambiamento di fase, ideali per i guanti e le calzature sportive perché capaci di regolare automaticamente la temperatura corporea assorbendo il calore del corpo e rilasciandolo nell’ambiente esterno più freddo.
I tessuti intelligenti e i nuovi processi produttivi
Più comunemente chiamati smart textiles, sono tutti quei tessuti che integrano sistemi elettrici, sensori, fibre ottiche o LED in grado di captare e reagire a impulsi e condizioni ambientali esterne.
Le tecnologie più recenti che si stanno facendo strada nel settore sono invece:
- il taglio laser per tagliare o incidere con la massima precisione qualsiasi tipologia di tessuto senza andare a contatto con il materiale.
- e la stampante 3D che permette di confezionare un oggetto tridimensionale con materiali e caratteristiche fisico-meccaniche diverse, semplicemente partendo dalla progettazione del modello attraverso un software.
Moda hi-tech: gli stilisti che guardano al futuro
Diversi stilisti si sono cimentati nella creazione di abiti tecnologici.
Un esempio è l’azienda italiana Nemen, dove i tessuti intelligenti utilizzati svolgono altre funzioni al di là dell’aspetto estetico.
Infatti, nella giacca a LED progettata, le fibre ottiche tessute insieme al materiale sono in grado di creare delle aree luminose garantendo la massima visibilità durante le ore notturne.
Sempre all’interno di questa categoria di innovazioni si trovano le giacche come la Ecotech solar jacket di Zegna Sport o la Solar powered jacket di Tommy Hilfiger, entrambe dotate di pannelli fotovoltaici integrati nel capo che permettono di ricaricare smartphone e piccoli dispositivi elettronici ovunque e in qualsiasi momento.
Mentre, alcuni pionieri, tra cui il marchio americano Chromat specializzato in costumi e abbigliamento sportivo, hanno già compreso l’importanza di adottare la tecnologia delle stampanti 3d ottenendo prodotti innovativi e adatti a qualsiasi gusto e corporatura: la personalizzazione è infatti l’obiettivo finale di questi dispositivi.
Infine, Cute Circuit, un’azienda di moda con sede a Londra ma fondata dall’italiana Francesca Rosella e specializzata nella progettazione di abiti tecnologici e di moda interattiva, ha ideato:
- l’abito cinetico che è in grado di illuminarsi e cambiare modello a seconda dell’umore e del movimento della persona che lo indossa.
- la camicia hug, una t-shirt che ricrea la sensazione di contatto, calore ed emozione di un abbraccio. Permette quindi, di ricevere un abbraccio virtuale da qualcuno attraverso dei sensori nascosti nella stoffa che riproducono la posizione delle mani, il calore e il battito del cuore della persona che invia l’abbraccio.
- La sound shirt, creata per i non udenti, permette di percepire la musica attraverso le vibrazioni che sedici sensori trasmettono alle diverse zone del corpo. È costituita da un tessuto elastico senza fili realizzato con tecnologie tessili d’avanguardia.
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