Campi in erba artificiale: è stato approvato il nuovo regolamento Figc e potremo essere certi di giocare al calcio nel pulito. Ecco che è possibile muoversi nella massima igiene, senza pericolo, purché le regole siano rispettate.
Campi in erba artificiale: perché bisogna prestare attenzione
I campi in erba sintetica, del resto, sono un immenso ricettacolo di batteri potenzialmente pericolosi per la salute: gli esperti hanno individuato il problema e hanno fatto quanto necessario, al fine di risolverlo.
Campi in erba artificiale: come tutto è cominciato
Tutto è partito da uno studio condotto dell’Università di Catania, che per la prima volta ha messo in evidenza la presenza rilevante di agenti patogeni pericolosi, come Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa, stafilococchi ed enterococchi.
Tutto ciò avviene in impianti sportivi frequentati giornalmente da migliaia di persone: naturalmente, anche da minori.
Quel che spesso si ignora è che mantenersi in forma può avere un prezzo, per quanto concerne la nostra salute e non costituire soltanto un vantaggio.
Campi in erba artificiale: da che cosa dipende il pericolo
Ma da che cosa dipende l’evidente contaminazione del tappeto erboso sintetico? Si ritiene che la presenza dei microrganismi può essere correlata a contaminazioni di origine umana: gocce di sudore, saliva, abrasioni dei giocatori, ma anche a escrementi di volatili o di altri animali.
Campi in erba artificiale: ora il trattamento è obbligatorio
Niente paura: la Federazione Italiana giuoco calcio (Figc) è la prima istituzione sportiva in Europa che ha reso obbligatorio il trattamento con detergenti igienizzanti.
Campi in erba artificiale: caratteristiche dei prodotti igienizzanti
Si tratta di prodotti funzionali allo scopo, che si sono dimostrati efficaci e devono essere attestati dalla Commissione impianti sportivi erba artificiale (Cisea) della Lega nazionale dilettanti (Lnd).
Campi in erba artificiale: un’ottima decisione
Cinzia Randazzo è la docente di Microbiologia agroalimentare dell’Università di Catania, che ha coordinato la ricerca relativa alla forte presenza, nei campi in erba artificiale, di batteri potenzialmente pericolosi. Queste le sue parole: “Si tratta di un’ottima decisione, che merita un grande plauso. Così si rendono più salutari e sicuri i campi dove vanno a giocare i nostri atleti e la loro salute viene maggiormente tutelata. Due anni fa avevo già invitato le Autorità preposte a occuparsi di questo problema, a garanzia della salute dei cittadini. La Figc e tutte le sue componenti hanno dato prova di grande sensibilità etica in difesa della salute dell’individuo, in particolare dei minori. Parliamo, in effetti, di un valore fondante della pratica sportiva. I trattamenti di sanificazione periodici comportano un impegno finanziario, ma questo non può rappresentare un ostacolo per la garanzia della sicurezza”.
Campi in erba artificiale: che fare ora che la norma esiste
La professoressa Cinzia Randazzo ha aggiunto: “Ora che la norma esiste, bisogna però fare di tutto perché venga rispettata. In particolare chiediamo ai Sindaci dei Comuni, in cui sono attivi campi in erba artificiale, di intervenire affinché tutte queste strutture siano sanificate senza indugi. A giorni, per milioni di italiani termineranno le vacanze estive e anche quelle sportive. I numerosissimi campi in erba artificiale, presenti capillarmente sul territorio nazionale, verranno perciò invasi da migliaia di giocatori d’ogni fascia d’età. I primi cittadini devono fare in modo che le norme della Figc siano rispettate e applicate e che tutti possano giocare così con ‘tranquillità’”.