Tutto sull'ebola

Che cos’è l’ebola e come si trasmette

Nei giorni scorsi si è tornato a parlare di ebola. Infatti, un infermiere italiano è stato colpito dalla malattia in Sierra Leone e rimpatriato. Al momento è ricoverato in prognosi riservata all’Istituto Spallanzani di Roma. L’emergenza, dunque, non è rientrata. Ecco perché sono ancora molti a chiedersi che cos’è l’ebola e come si trasmette.

È una malattia virale

Ebola è il nome di un virus isolato per la prima volta nel 1976 presso il fiume Ebola, nella Repubblica democratica del Congo. Al momento, ne sono state identificate cinque specie, di cui tre sono particolarmente aggressive per l’uomo. Quasi certamente il virus vive all’interno di alcune specie di pipistrelli della frutta tipiche dell’Africa nera. Questi possono trasmettere il microrganismo ad altri animali, soprattutto grandi scimmie, come scimpanzé e gorilla, e alcune piccole antilopi.

Come avviene il contagio

L’uomo si ammala di ebola quando entra in contatto diretto con il sangue, le secrezioni, gli organi e i fluidi degli animali infetti, spesso durante la macellazione o il consumo delle loro carni. Esiste, poi, la trasmissione interumana, cioè, fra uomo e uomo: le persone che hanno contratto il virus dagli animali possono contagiare altri individui. Una volta che ha contratto l’infezione, infatti, la persona diventa contagiosa. Se non si adottano le giuste precauzioni, dunque, può trasmettere il virus ad altri individui.

Attenzione ai liquidi infetti

Il virus Ebola si trasmette attraverso il contatto con i liquidi biologici infetti: sangue, muco, saliva, secrezioni genitali, sperma, lacrime, urina, feci, vomito, sudore, saliva, sangue e latte materno. Il contagio può avvenire anche per contatto diretto con oggetti contaminati da fluidi infetti di un paziente con Ebola, per esempio vestiti, biancheria o aghi usati. Infatti, il microrganismo sopravvive alcune ore all’esterno di un organismo. La maggior parte dei contagi avviene all’interno dei contesti famigliari, a causa dei numerosi contatti con il malato. Anche il personale sanitario è a rischio. Tuttavia, occorre sapere che adotta tutte le precauzioni possibili per evitare il contagio: utilizza maschere, guanti, camice e occhiali o mono uso, così da non entrare in contatto con il sangue e le secrezioni corporee delle persone malate.

L’ebola si trasmette anche attraverso i rapporti sessuali

Ci si può ammalare anche attraverso rapporti sessuali non protetti. Il virus, infatti, è presente anche nello sperma e nelle secrezioni genitali. Occorre sapere che gli uomini, anche se guariti, possono trasmettere il virus attraverso lo sperma per un massimo di sette settimane dopo la guarigione. Per questo devono evitare rapporti sessuali o usare il preservativo. L’ebola non si trasmette invece per via aerea, come per esempio succede nel caso dei virus influenzali.

Come si manifesta

Il virus Ebola ha un’incubazione che può andare da 2 a 21 giorni, ma che in media è di circa una settimana. Nelle fasi asintomatiche la trasmissione non avviene. In quelle sintomatiche, più i sintomi diventano evidenti e maggiore è il rischio di rimanere contagiati. La malattia si manifesta improvvisamente con sintomi poco specifici, come febbre alta, grande stanchezza, dolori articolari e muscolari, cefalea, mal di gola, vomito, diarrea e talvolta esantema. Il sintomo più caratteristico è rappresentato dalle emorragie, che nelle forme conclamate solitamente compaiono dopo circa sei-sette giorni dai primi sintomi. I sanguinamenti riguardano gli organi interni, come intestino, stomaco e polmoni. In alcuni casi, si associano a petecchie (macchie dovute a microemorragie) sulla cute, perdita di sangue dal naso, emorragie sottocongiuntivali e gengivali.

Non esistono cure specifiche

Non esiste ancora una cura antivirale specifica per l’infezione scatenata dal virus Ebola. Tuttavia, si può ricorrere a cure sintomatiche, in grado di migliorare i disturbi, e si possono somministrare liquidi per via endovenosa o soluzioni contenenti elettroliti per via orale, allo scopo di combattere la disidratazione che compare in seguito a vomito e diarrea. Alcune persone riescono a debellare il virus e, grazie alle cure di supporto, a guarire.

About Silvia Finazzi

Giornalista freelance dal 2001, giornalista professionista dal 2008, web writer e copywriter dal 2010, scrive principalmente di salute, medicina, attualità, benessere, tecniche naturali, alimentazione, psicologia e maternità. Attualmente, è caporedattore del free press Io Bimbo Magazine, collabora con il sito www.bimbisaniebelli.it, il magazine www.modaacolazione.com, il settimanale Viversani&belli e il mensile Come Stai. Inoltre, svolge attività di web writer, content editor e copywriter per diverse aziende. Ha scritto diversi libri e volumi e ha vinto quattro premi giornalistici.

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