Emigranti del terzo millennio

Emigranti del terzo millennio

Quante volte abbiamo pensato “basta! Sono stufo, mollo tutto e me ne vado”.
Più facile a dirsi che a farsi?
Sembrerebbe proprio di no a giudicare dalle statistiche pubblicate dall’AIRE (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) che indicano un aumento vertiginoso del numero di persone che, dal ‘95 ad oggi, hanno deciso di lasciare il nostro Paese: si parla di oltre 4milioni di emigranti, oltre 100mila l’anno, ma le cifre sono in difetto perché molti non si registrano all’AIRE.
Ma chi sono questi italiani che emigrano? E perché lo fanno?

“Il fenomeno, non nuovo peraltro, oggi è diverso e più complesso” racconta Massimo Dallaglio, sociologo e direttore di Mollotutto.com, il sito che, dal 1998, raccoglie le esperienze degli italiani all’estero oltre a fornire tanti consigli utili per chi decide di affrontare il cambiamento.
Perché è la voglia di cambiamento, spesso la disillusione, che spinge giovani e meno giovani a lasciare il “Bel Paese”, a diventare emigranti per reinventarsi una nuova vita o trovare migliori opportunità di lavoro.
“Tre sono i profili che possiamo tracciare” continua Dallaglio “i cervelli in fuga, soprattutto giovani esperti in discipline scientifiche, che ricevono offerte di lavoro economicamente molto vantaggiose; imprenditori ed investitori stanchi delle pastoie burocratiche (all’estero bastano 300 euro per aprire una Srl o un e-commerce in pochi giorni) e di un’economia che arranca e vive una fase di assoluta stagnazione e, da ultimo, i pensionati che da sempre sognano di realizzare viaggi mai fatti prima. E spesso decidono di trasferirsi definitivamente in paesi dal clima caldo, dove i ritmi di vita sono più umani e il loro potere d’acquisto e tre volte tanto”.
Sfogliando le pagine di Mollotutto si incontrano tante storie: Davide che fa l’istruttore delle unità anti bracconaggio in Namibia, Guido che aveva una società di costruzioni e adesso vive con moglie e figli a Isla Margarita, in Venezuela, dove ha creato un tour operator, Carla che si è trasferita a vivere e lavorare a Bangasphan nel Golfo del Siam da circa due anni, vive in un bungalow in riva al mare e organizza viaggi.

“Ma attenzione ad improvvisare”, mette in guardia Aldo Mencaraglia, italiano, da anni residente in Australia, che dal suo blog Italiansinfuga dispensa consigli pratici, corsi di lingua, video tutorial a quanti vogliono emigrare “lo scoglio più grosso per noi italiani è la lingua, senza un’ottima padronanza delle lingue è impensabile trovare lavoro all’estero e poi ci sono le leggi che variano da paese a paese. Bisogna prepararsi per bene prima di affrontare un cambiamento così radicale, altrimenti si rischiano fallimenti e delusioni”.
Anche sul suo blog si trovano tante storie, storie che hanno in comune la voglia di cambiare, anche radicalmente, la propria vita, la ricerca di un’opportunità o solo il desiderio di realizzare un sogno.
Un sogno contagioso, che non conosce distinzioni di sesso, età, stato sociale.

Perché, come scrive Massimo Gramellini nel suo best seller Fai bei sogni Se un sogno è il tuo sogno, quello per cui sei venuto al mondo, puoi passare la vita a nasconderlo dietro una nuvola di scetticismo, ma non riuscirai mai a liberartene. Continuerà a mandarti dei segnali disperati, come la noia e l’assenza di entusiasmo, confidando nella tua ribellione”.

E il viaggio continua. La prossima settimana conosceremo gli emigranti high tech.

 

 

 

 

 

 

Immagine copertina di Emrah Yazıcıoğlu https://www.pexels.com/it-it/foto/citta-donna-strada-camminando-15427428/

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