Quella che prende il via quest’oggi ad Alba, notissima cittadina nel cuore delle Langhe, sarà l’86a edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco di Alba, da quest’anno ufficialmente candidato a diventare Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO. Quasi due mesi di eventi nell’evento, che

richiameranno estimatori del prezioso Tuber magnatum Pico da ogni parte del mondo, per gustalo in cento piatti diversi, per acquistarlo, o solo per annusarlo.
Con l’arrivo dell’autunno la stagione dei tartufi è partita, e quest’anno, a detta degli esperti, è anche partita alla grande, nel senso che la produzione è cospicua; i boschi vocati al tartufo si sono riempiti di cercatori con i cani addestrati alla ricerca del prelibato tubero, generalmente lagotti o meticci di piccola taglia, spesso controllati dagli occhi attenti degli agenti della Forestale o guardie ecologiche delle varie province, per controllarne la raccolta conforme alle quantità stabilite.
Tartufo: quello bianco il più pregiato

Il Re indiscusso di tutti i tartufi è il Tartufo Bianco pregiato che a differenza delle altre specie, cresce quasi esclusivamente in Italia, e solo in alcune zone di essa; quello di Alba, nelle Langhe, è indiscutibilmente il più noto e ricercato.
L’organizzazione della Fiera Internazionale del Tarufo Bianco di Alba ha scelto quest’anno un albero quale elemento simbolico di una natura e un paesaggio puliti e incontaminati, senza la quale il tartufo non potrebbe crescere.
Il tartufo è infatti il corpo fruttifero di alcune specie di funghi che vivono in simbiosi con certe piante arboree, in particolare querce, pini, tigli, carpini, pioppi, noccioli e faggi, dalle cui radici assorbono le sostanze di cui necessitano e cedendo in cambio acqua e sali minerali.
Il tubero è costituito da una superficie esterna detta scorza o peridio, che può essere liscia o rugosa e di colore variabile, bianco, nero, marrone o grigio; la parte interna, la polpa, ha una consistenza carnosa e compatta, colorata come la scorza e percorsa da venature più o meno ramificate che contengono le spore.
Tartufo: un importante indicatore biologico
Il tartufo è anche un indicatore biologico: la sua esistenza è direttamente connessa alla salvaguardia del suo habitat naturale, delle piante con cui sviluppa la simbiosi e delle caratteristiche pedoclimatiche dell’area in cui cresce.
Il pregio di questo tartufo sta nel profumo forte ed inconfondibile e dal sapore gustoso ed unico, motivo per cui è sempre stato amato e ricercato fin dall’antichità per i ricchi banchetti dei signori di ogni epoca.
In base alle sue caratteristiche morfologiche ed organolettiche, oltre che alle dimensioni, è possibile una identificazione delle specie di tartufo: forma, colore, odore e sapore ne determinano il pregio e quindi il valore commerciale, che, in certe “aste” può raggiungere e superare le decine di migliaia di euro o di dollari; nel corso della Fiera si svolgerà come sempre anche un’asta cui partecipano, di persona o via telefono, ristoratori e gourmet da ogni parte del mondo, e non di rado i “pezzi” più grandi e pregiati, finiscono oltreoceano.
Tartufo: Ad Alba feste, eventi e l’Asta Mondiale nella vicina Grinzane
Alba, nei quasi due mesi della sua Fiera, sarà piena di feste ed eventi in piazze, strade e cortili; nell’ampio spazio del Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba nel Cortile della Maddalena, tutti i weekend fino alle 20.00 sarà possibile acquistare i tartufi dei boschi di Langhe, Roero e Monferrato; il castello di Grinzane Cavour invece ospiterà il 13 novembre la 17ª edizione dell’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba.
Previsti anche quest’anno dibattiti, showcooking di grandi chef stellati e poi winetasting e analisi sensoriali del tartufo.