A chi non succede, dopo le abbuffate natalizie, di ritrovarsi con qualche chilo di troppo?
Tutti i mezzi di comunicazione (stampa, tv, radio, web) stanno puntando il dito sui rischi connessi al peso eccessivo: incremento di possibilità di ammalare di infarto miocardico, ictus, diabete di tipo 2. E’ inutile gettarsi nello sconforto e nella depressione ma è bene prendere coscienza del problema e pensare di eliminare subito i chili accumulati.
L’approfondimento dello sfondo psicologico nel paziente in sovrappeso o francamente obeso, costituisce tappa imprescindibile nella consulenza effettuata da un nutrizionista coscienzioso. Dietro ai chili in eccesso, infatti quasi sempre si nasconde un disagio interiore, che spesso induce i pazienti ad adottare comportamenti alimentari non corretti (ricerca di gratificazione personale nel cibo, meccanismi di autopunizione, conflitti familiari). E’ indispensabile trasmettere al paziente che puntare al normopeso non implica necessariamente rinunce drammatiche e sforzi sovrumani.
Il PROGRAMMA ALIMENTARE LIPOLITICO si fonda su un protocollo scientifico americano convalidato dal ministero della salute degli USA, tramite una task force, e successivamente eletto anche dal ministero finlandese come trattamento di scelta per obesità e sovrappeso, anche associati ad altri fattori di rischio come diabete tipo2, intolleranza al glucosio, dislipidemia, ipertensione arteriosa, fumo. Questa metodica comprende una fase di dimagramento intensivo (che punta al consumo esclusivo di grasso e liquidi trattenuti) con risparmio della massa magra (muscolatura). La perdita di peso arriva ai 7-9 kg./mese .
In questo schema alimentare, in cui non vengono pesati i cibi, è fondamentale un apporto di proteine, o per meglio dire, di aminoacidi pre-assimilabili ad altissimo valore biologico che consentono la protezione dell’impalcatura muscolare. Riducendo l’apporto di glucidi, cioè di zuccheri, si induce ipoinsulinemia, che a sua volta induce una serie di naturali reazioni del metabolismo (per dirla in temini medici: stimola il catabolismo dei trigliceridi di riserva, destinati ad una idrolisi da parte della lipoproteinlipasi, con trasformazione in acidi grassi liberi e glicerolo. Il 10% del glicerolo viene ossidato dal fegato per finire in glucosio. Il resto apporta l’energia necessaria per la gluconeogenesi). Segue una cascata di reazioni biochimiche il cui obiettivo finale è ottenere energia bruciando le riserve di grasso accumulate. La lipolisi mirata associata alla regolazione dello scambio idrico intra e pericellulare, spiega l’ eliminazione della ritenzione di liquidi e l’efficacia della metodica nella notevole riduzione della cellulite. Il dimagramento, è armonioso e accompagnato da un mantenimento di perfette tonicità ed elasticità della pelle. Questa valida nutriterapia non prevede l’impiego di farmaci, anche se tal volta può essere necessario assumere sali minerali e vitamine, con specifica indicazione medica, che valuterà caso a caso.
Quindi le famose forme di obesità “a mela” (con sovrabbondanza di adipe a livello di addome e fianco)- tipica di soggetti maschi o donne in menopausa-, e obesità “a pera” (con grasso eccedente su glutei e cosce)- più frequente nella donna fertile, possono essere tangibilmente combattute in tempi brevi, con supporto medico, con evidente vantaggio per il benessere e la salute.
Dott.Elena Guarneri
Medico Chirurgo
www.elenaguarneri.it
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