Art & Show-Firenze: Noche negra a Palazzo Davanzati
Firenze: Noche Negra a Palazzo Davanzati. L’appuntamento è per questa sera, venerdì 24 ottobre, alle 21, nel cortile interno del Museo di Palazzo Davanzati (via Porta Rossa 13, Firenze) per uno spettacolo di musica e teatro dal titolo: Noche Negra. Storia di Gerda Taro, reporter di guerra.
Si tratta del recital di Letizia Fuochi, eclettica artista e autrice fiorentina capace di spaziare da Brecht a Gaber a De André, realizzato con il contributo dell’Associazione degli Amici dei Musei di Palazzo Davanzati e Casa Martelli onlus.
L’evento è a ingresso libero, fino a esaurimento dei posti disponibili, e vede protagonista un cast completamente al femminile: Letizia Fuochi (voce narrante, canto e chitarra), Cinzia Blanc (chitarra e cori), Oretta Giunti (percussioni e cori), Silvia Poli (viola e percussioni), Giovanna Ferri (attrice).
Sullo sfondo della guerra civile spagnola, la storia di tre donne, un unico destino e una leggenda. Tre generazioni a confronto: nonna Virtudes, sua nipote Pilar, la fotografa Gerda Taro e la leggenda della ballerina andalusa chiamata Blanca Mariposa che ogni notte danzava sui resti delle città spagnole bombardate per dare coraggio e speranza ai volontari combattenti. Storia e fabula si intrecciano in questo racconto ideato e scritto da Letizia Fuochi: la vicenda di Gerda Taro diventa il pretesto per riflettere sulla volontà di credere che passione, speranza, coraggio e ingenuità possano ancora trasformare il nostro tempo. E se “la Verita è solo l’insieme dei sogni della gente disposta a credere al proprio cuore, in questo presente incerto e confuso, – scrive nonna Virtudes – bisogna riaccendere la leggenda: non occorrono le macerie delle bombe per costruire i sogni; che una sacra illusione possa partire dall’ingenua speranza di veder cambiare il mondo come noi per primi avevamo creduto. Spera, credi, lotta per vivere in un mondo più sano e saggio, dove i sogni aprono i cuori e diventano verità”.
Lo spettacolo Noche Negra è a ingresso libero
(le foto di questo articolo sono state prese dall’area stampa del Polo Museale Fiorentino)