Art & Show-Il mistero dei fondali nei quadri di Leonardo da Vinci

I fondali dei quadri di Leonardo da Vinci: un mistero svelato? Per molti studiosi sembrerebbe proprio di sì, anche se i pareri sono a volte contrastanti. In effetti, i quadri di Leonardo da Vinci, anche alcuni ritratti fatti chiaramente in interni (uno per tutti, la Gioconda), presentano degli sfondi che non hanno solo una valenza di decorazione. Leonardo, infatti, girò l’Italia per vari motivi e con il suo spirito d’osservazione eccezionale sicuramente “fotografò” quanto gli era dato di vedere e che poi, puntualmente, utilizzò per i fondali – sempre perfettamente equilibrati e inseriti nelle opere – che non erano frutto della sua fantasia. Ormai, molti studiosi hanno elaborato tesi su quale poteva essere quelleonardo 2 ponte, o quell’ansa di fiume, o quel lembo di lago. Alcuni pensano di aver individuato con certezza paesaggi che appartengono ad alcune aree della Toscana, specialmente lungo l’Arno; altri, giurano che quel particolare è riconducibile invece ad un certo punto del Lago d’Iseo, con alcuni monti della Val Camonica.

D’altro canto, Leonardo da Vinci è stato anche in area Sebina tra la fine del 1449 e l’inizio del 1500, ha visto monti e acque usandoli negli sfondi dei suoi dipinti ed in alcuni disegni per impartire vere e proprie lezioni di geologia dal vero, senza alcun bisogno di ricorrere alla “fantasia” per riprodurre ambienti a lui ben noti:”se non li vedi non li fai”  come infatti più volte ripete all’allievo pittore nel suo “Libro di Pittura”.

Tra questi studiosi, che portano avanti le loro tesi, con larga probatoria di quanto espongono, c’è anche Sandro Albini, che domenica 24 agosto, alle ore 18, al Teatro di Palazzo Simoni-Fe’ di Bienno, parlerà dello sfondo che si vede dietro la celebre opera “Sant’Anna”, di Leonardo da Vinci, che per Albini è certamente riconducibile ad alcuni scorci della Val Camonica. Albini ha già maturato altre teorie anche su La Gioconda, che ha esposto nel libro “Lo scialle della Gioconda“.

 

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