Lo scaffale di agosto 2024
Lo scaffale di agosto 2024 propone le novità editoriali per le vostre vacanze o per il vostro rientro.
Mare, montagna, città d’arte o la propria casa e il proprio giardino: ognuno di essi può essere il locus amoenus per le prossime letture!
Sandro Veronesi, Settembre nero, La nave di Teseo
Il racconto della fioritura di un ragazzo di dodici anni, Gigio Bellandi, durante un’estate in Versilia nel 1972: la scoperta della musica, della lettura, dell’inquietudine, del desiderio, dell’amore – e poi di tutto questo l’impensabile, fulminea interruzione.
Ricostruisce con plastica precisione le immagini, gli odori, i colori e i suoni che animavano quella vita andata perduta, e con vaghezza, invece, perché subìto senza tante spiegazioni, l’evento irreversibile che la travolge.
Intorno a Gigio, vittime e colpevoli mescolati insieme, in una costellazione di personaggi struggenti e indimenticabili: il padre-tritone, la madre-leonessa, l’eroica sorellina e i due principali responsabili del suo improvviso sbocciare: lo zio Giotti, misterioso, timidissimo e purissimo maestro della forza, e Astel Raimondi, la ragazzina dalle treccine “nere come onice nera”, che fa in tempo a marchiarlo col segno indelebile dell’amore.
E’ anche un romanzo sul potere evocativo delle parole e su quello seduttivo e salvifico della lingua, perché racconta l’esplosione di un talento puro e sorprendente, anch’esso destinato a durare per sempre: quello per la traduzione.
La voce narrante è dello stesso Gigio, dal monte ventoso dei suoi sessant’anni, perché evidentemente ce l’ha fatta a risanare la ferita e ad andare oltre, cioè a “tradurre” alla fine anche se stesso.
Elin Hilderbrand, La coppia perfetta, TimeCrime (Fanucci)
Un romanzo sui molti modi in cui la famiglia può riempire la nostra vita di amore… se non ci uccide prima.
L’estate è la stagione dei matrimoni a Nantucket: il matrimonio Otis-Winbury si annuncia come un evento da ricordare, definito memorabile, anche perchè i ricchi genitori dello sposo non hanno badato a spese per ospitare una cerimonia sontuosa nella loro tenuta sull’oceano.
Ma quando un cadavere viene ritrovato nel porto di Nantucket poche ore prima del matrimonio, tutti i partecipanti diventano improvvisamente dei sospettati.
Il capo della polizia, Ed Kapenash, interroga gli sposi, una famosa scrittrice di gialli e persino un membro della sua famiglia, e più indaga più porta alla luce segreti inconfessabili.
Scopre così che ogni matrimonio è un campo minato e che nessuna coppia è perfetta.
Besnik Mustafaj, L’estate senza ritorno, Bibliotheka
Sana ha atteso quarant’anni il ritorno di Gori, il suo fidanzato.
Un giorno l’uomo compare sulla soglia di casa. Ma è cambiato. È pallido, non riesce più a ridere, il suo corpo non suda e ha il colore della calce; inoltre non ama incontrare persone, parla solo usando i verbi al passato, passa il tempo a leggere libri scritti da veterani di guerra. Che cosa gli è successo?
Primo romanzo onirico della letteratura albanese, finalmente senza i tagli della censura comunista che l’avevano sfigurato, il libro viene presentato in versione integrale nella traduzione di Julian Zhara e con una postfazione dell’autore, che ricostruisce le vicende di un’opera che tra realtà e miraggio psicotico dà forma a una fiaba oscura e terribile in grado di intrecciare l’attesa e l’amore, la lealtà e i fantasmi del passato.
Elaine Feeney, Come costruire una barca, Einaudi
Jamie è fissato con il rosso, i motivi geometrici, la pioggia nelle giornate ventose, i gatti e i libri di Edgar Allan Poe.
Saranno proprio la tenerezza dei suoi sogni e la sua testardaggine a salvare la piccola comunità irlandese a cui appartiene.
All’età di tredici anni Jamie ha due grandi desideri: costruire una macchina del moto perpetuo ed entrare in contatto con sua madre Noelle, morta nel darlo alla luce.
Due cose che per lui sono strettamente collegate. E nella nuova scuola, dove si sente travolto e disorientato, l’incontro con due insegnanti speciali gli aprirà un mondo di nuove possibilità.
Un romanzo sui legami importanti, il potere dell’immaginazione e su come le nostre avventure piú grandi non accadano mai per caso.
Luigi Nacci, I dieci passi dell’addio, Einaudi
Quando finisce una storia d’amore?
Ma può davvero finire la storia di due persone che sono entrate l’una dentro l’altra, si sono esplorate con grazia, si sono prese cura dei sogni e delle paure che ciascuno di noi alleva dentro di sé?
E quanto ci si può sentire sperduti, quando ci si separa dalla persona con cui si è diviso tutto? Come si può vivere senza sapere più nulla di lei? Dove si trova, come mette i piedi uno davanti all’altro, dove va, da quanta vita è pervasa, da quanto futuro è scossa?
Quando c’era l’amore, anche ripiegare i vestiti era un’azione radiosa. Piegavi, riponevi nel cassetto, facevi ordine nel mondo e quell’ordine fuoriusciva dal cassetto e si adagiava su di te.
Non avresti mai potuto ammalarti, e se anche fosse avvenuto, pensavi, l’amore ti avrebbe guarito.
Adesso è tutto diverso. Adesso devi trovare una via e iniziare col primo passo. La casa è diventata un bivacco.
Sei solo, circondato da scatoloni, sull’orlo del precipizio. Per non precipitare ti dai un compito: cambiare nome alle stanze, fare la pace con gli oggetti rimasti, scrivere i cataloghi delle gioie e dei dolori, bruciarli. Abbozzare dieci piccoli passi verso la salvezza.
Nelle sue vesti di viandante e guida, nonché di autore e poeta della «viandanza»,l’autore trasforma l’addio in un sentiero, dove i passi si possono contare e mettere in fila. E porta con sé lungo il cammino tutti noi, che come lui abbiamo amato e siamo stati amati.
Se il secondo passo è fare pace con quello che resta, il terzo è non dimenticare. E al decimo passo, forse, sapremo fermarci nel luogo che abbiamo davanti agli occhi.
Ilona Jerger, Konrad, Neri Pozza
Il giovane Konrad Lorenz, benché già marito e padre, trascorre il suo tempo a osservare pennuti delle varie specie, ospiti insieme a macachi, ratti e cani nel grande giardino di Altenberg, la tenuta di famiglia sulle rive del Danubio.
Da poco è pure diventato “mamma” di un’adorabile ochetta selvatica, Martina, che lo tallona ovunque.
Il comportamento animale, le differenze o le analogie con quello umano sono l’unica sua passione, anche se quella scienza non ha ancora un nome, non si insegna in nessun ateneo.
Mentre lui mette a punto le teorie di imprinting e domesticazione saltellando nell’erba per ore con Martina, i nazisti cercano le basi scientifiche per la purificazione ariana del Reich e si preparano a incendiare il mondo.
Il tellurico Konrad non resisterà al canto delle sirene hitleriane, lusingato dall’attenzione per le sue teorie e implicazioni, definitivamente sedotto dalla prestigiosa cattedra che fu di Kant a Königsberg. Ma proprio quando lui trova la più che consona sistemazione, gli ebrei Karl Popper e Edmund Husserl perdono per sempre la propria.
E quando scoppia la guerra, per Konrad ci sarà la Russia, la prigionia in Armenia, il ritorno a casa solo nel 1948.
Nella sua lunga vita, l’uomo che parlava alle oche sarà pioniere dell’etologia e dell’ecologia, vincerà un Nobel che qualcuno contesterà, scriverà libri immortali.
È una giovane ornitologa cresciuta sui testi lorenziani, voce narrante di questo romanzo, a raccontare con profonda empatia, ma nessuna esitazione davanti alle ombre, un’esistenza straordinaria che, più di altre, racchiude in sé le meraviglie e gli orrori di un secolo.
Francesco Filippi, Cinquecento anni di rabbia, Bollati Boringhieri
Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro (a cura di), Audiolibri al kilometro, LA CASE Books
L’editore digitale californiano specializzato in audiolibri lancia 10 audiobook “al kilometro” per trasformare gli esodi estivi in momenti rilassanti tra divertimento e cultura, da ascoltare in automobile rendendo l’esodo e il contro-esodo estivo un momento rilassante.
Consigli d’ascolto calcolati in base alle distanze da percorrere per rendere più piacevole il viaggio in auto, trasformandolo in un momento di arricchimento e crescita personale oltre che di svago (tutti gli audiolibri consigliati sono disponibili in streaming su Audible e in digitale download su Apple).
Da Pirandello a Conan Doyle, dai delitti agli alieni la scelta è ampia e variegata.
Dario Iubatti, Parlare bene. Appunti di dizione di un autore, Graphe.it edizioni
Un’esplorazione approfondita della pronuncia italiana, dai suoi principi storici alle sfide della comunicazione moderna, con esercizi pratici per una dizione impeccabile.
La storia di quella che nel linguaggio comune chiamiamo “pronuncia” è variegata.
Molti di noi, tuttavia, oggi non fanno troppo caso alla distinzione fra pésca e pèsca, a meno che non studino recitazione teatrale.
Proprio a costoro si rivolge il saggio, ma il destinatario ideale rientra in realtà in un ventaglio ben più ampio: le situazioni professionali e ricreative in cui dobbiamo utilizzare la voce e, di conseguenza, scegliere come pronunciare le parole sono numerose e talvolta determinanti per le nostre vite.
Un invito al parlar bene, di cui si è persa abitudine e memoria.
Tom Mead, La morte è un gioco di prestigio, Mondadori
Londra, 1936. In una tipica serata di pioggia il famoso psichiatra Anselm Rees viene trovato morto nel suo studio, assassinato.
La finestra è sigillata e la porta chiusa dall’interno. Non ci sono indizi né tracce dell’arma del delitto e, stando alle circostanze, è impossibile che l’assassino sia fuggito senza essere visto.
Per trovare la chiave di volta di quest’indagine a prima vista paradossale, l’ispettore Flint convoca un alleato d’eccezione: Joseph Spector, suo amico ed ex prestigiatore in pensione.
Chi meglio di un esperto illusionista può scovare un assassino dileguatosi come per magia?
Hanno così inizio le indagini sui pazienti di Rees: un violinista tormentato da incubi ricorrenti; un’attrice cleptomane; e uno scrittore che soffre di inquietanti amnesie.
Mentre gli interrogatori portano a galla segreti dal passato, cresce la lista dei sospettati e dei moventi. Un furto inspiegabile e un secondo omicidio, stavolta in un ascensore teoricamente impenetrabile, danno a Flint e Spector la certezza che dietro a quest’ondata di crimini assurdi ci sia la stessa mano.
Un omaggio ai grandi maestri del giallo e ai classici enigmi della camera chiusa, un mistero avvincente ed elegante, costruito con straordinario ingegno e qualche trucco di magia.