Lo scaffale di aprile 2021
Lo scaffale di aprile 2021 e la redazione de Il Font augurano a tutti i lettori una felice Pasqua!
Marco Santagata, Le donne di Dante, Il Mulino
Tra i tanti illustri testi relativi a Dante Alighieri spicca questo saggio pubblicato in occasione del Dantedì. L’autore racconta il grande poeta fiorentino attraverso le donne che egli conobbe di persona o di cui sentì parlare, e che ne accompagnarono l’intero cammino. Si avvia così un autentico carosello di figure femminili: donne di famiglia, dalla madre Bella alla moglie Gemma Donati e alla figlia Antonia, che si farà monaca col nome di Beatrice; donne amate, prima fra tutte il suo amore giovanile, la Bice Portinari trasfigurata nella Beatrice della «Vita Nova» e del «Convivio», e poi angelicata nel Paradiso; infine le dame e le gentildonne del tempo, come Francesca da Rimini e Pia de’ Tolomei, che pure trovano voce nelle cantiche della «Commedia».
Cesare Merlini, Un giorno con Giuseppe di Arimatea, Luca Sossella editore
Una riflessione intorno al misterioso e affascinante personaggio di Giuseppe di Arimatea: il ricco uomo d’affari, rappresentante del Sinedrio, che offrì sepoltura al corpo di Gesù, ospitandolo in una tomba di sua proprietà. Secondo la leggenda Giuseppe, dopo la morte di Gesù, portò il calice dell’Ultima Cena in Europa, dando avvio alla mitologia del Graal. L’autore dà la parola a Giuseppe, che parla in prima persona: un uomo tormentato dal tentativo di conciliare il sapere filosofico e scientifico e la fede, la razionalità e il mistero; angosciato dalla malattia del figlio; turbato dall’incontro con Gesù di Nazareth. La cui storia potrebbe i riassumersi in una sola parola, un solo concetto: responsabilità. Nei confronti della comunità, della famiglia, di se stessi.
Alessandro Robecchi, Flora, Sellerio editore
Flora De Pisis è stata rapita. La regina della tivù del dolore, Nostra Madonna delle Lacrime, la principessa del cinismo, la diva tanto umana, l’amore delle masse, la cui popolarità è in gran parte merito di Carlo Monterossi, inventore, pentito, del programma Crazy Love. Ed è a lui che il capo indiscusso della Grande Tivù Commerciale affida la delicatissima faccenda, nella speranza che la trattativa rimanga segreta. Carlo si mette al lavoro con la «sua squadra»: l’investigatore Oscar Falcone, la sua socia Agatina Cirrielli, ex sovrintendente di polizia, e Bianca Ballesi che conosce i segreti indicibili del programma di Flora. È un vero sequestro o una trovata pubblicitaria? E poi: chi sono i rapitori? Cosa vogliono? La richiesta del riscatto arriva quasi subito: dieci milioni di euro, ma soprattutto – inaudito – un’ora di trasmissione in diretta nell’orario di massimo ascolto, gestita da rapitori che sembrano sempre più una brigata di agitatori surrealisti.
Marco Balzano, Quando tornerò, Einaudi
Daniela ha un marito sfaccendato, due figli adolescenti e un lavoro sempre piú precario. Una notte fugge di casa come una ladra, alla ricerca di qualcosa che possa raddrizzare l’esistenza delle persone che ama – e magari anche la sua. L’unica maniera è lasciare la Romania per raggiungere l’Italia, Milano, un posto pieno di promesse dove i sogni sembrano piú vicini. Dovrebbe restare via poco tempo, solo per racimolare un po’ di soldi, invece pian piano la sua vita si sdoppia e i ritorni si fanno sempre piú rari. Quando le accade di rimettere piede nella sua vecchia casa di campagna, si rende conto che i figli sono ostili, il marito ancora piú distante. E le occhiate ricevute ogni volta che riparte diventano ben presto cicatrici. Un giorno la raggiunge a Milano una telefonata, quella che nessuno vorrebbe mai ricevere: suo figlio Manuel ha avuto un incidente. Tornata in Romania, Daniela siederà accanto al ragazzo addormentato trascorrendo ostinatamente i suoi giorni a raccontargli di quando erano lontani, nella speranza che lui si svegli. Con una domanda sempre in testa: una madre che è stata tanto tempo lontana può ancora dirsi madre?
Andrès Neuman, Parlare da soli, Ponte alle Grazie
Lito ha appena compiuto dieci anni e sogna di fare il camionista. Suo padre Mario è ammalato, e oltre al suo corpo soffre anche la sua memoria. Prima che sia troppo tardi, si mettono in viaggio, un viaggio decisivo, in cui condivideranno molto più che tempo e spazio. Nel frattempo, tormentata dalla perdita imminente, Elena, moglie di Mario, si immerge in un’avventura catartica, che prende spunto dalla sua enorme passione letteraria e sfida i suoi limiti morali. A capitoli alterni, per raccontare di sé e dell’amore per gli altri, ciascuno dei tre protagonisti prende voce e «parla da solo». Lito è un bambino spaesato, che non ha ancora gli strumenti per capire, ma ha la curiosità e l’intelligenza d’intuire i segni profondi di quel che gli accade attorno. La voce di Mario è dolorosa e straniante: sta perdendo la vita e non ha scelta, non ha futuro: vuole lasciare a chi lo ama il meglio di sé, cerca di immaginare la vita di Lito senza di lui. Elena deve affrontare il terribile dolore della perdita ma riesce ancora ad amare, prova nuovi piaceri proibiti, trova nei suoi amatissimi libri il male d’esistere ma anche un barlume di speranza.
Jusuf Buxhovi, Per te terra mia Le confessioni di Gjon Nikola Kazazi, Armando editore
L’arrivo della peste, il confinamento, la sfiducia verso il potere, il rapporto con Dio e la necessità di organizzare una “resistenza”, morale e fattiva, contro un’autorità che vuole annientare un popolo nella dignità e nell’onore per creare un “ nuovo uomo imperiale” privo d i radici . I l racconto, incredibilmente intenso e ricco di spunti filosofici, parla di un legame indissolubile tra un popolo e la sua terra, ma è allo stesso tempo anche una storia di fede e di disobbedienza come strumento per arrivare all’emancipazione dell’anima, sempre sul filo sottile dell’eresia. È anche una lotta contro il senso di impotenza che l’uomo prova di fronte a un’epidemia misteriosa e minacciosa in cui si riescono a scorgere molte analogie con il presente. “Libertà o morte” è il bivio di fronte al quale si ritrovano i protagonisti, prigionieri di un mondo in cui politica e religione si contendono spazi e proseliti.
Murakami Haruki, Prima persona singolare, Einaudi
Murakami Haruki è da solo in viaggio nel nord del Giappone quando decide di fermarsi per la notte in un ryōkan, le tipiche locande di montagna giapponesi. Ad accoglierlo un locandiere vecchissimo e di poche parole e un gatto che appare altrettanto decrepito. Murakami decide di approfittare del bagno termale per rilassarsi. Ed è lí, tra i vapori dell’acqua calda, che entra una scimmia: «Buonasera », dice la scimmia, «vuole che le lavi la schiena?» La scimmia ha imparato a parlare dal suo antico padrone, un professore di Shinagawa, un quartiere di Tōkyō, ama ascoltare Bruckner (apprezza in particolare il terzo movimento della Settima sinfonia) e ha una vita molto interessante alle spalle. La racconterà al nostro narratore poco dopo, in camera, mentre si bevono una Sapporo come due vecchi amici che, complice la notte, aprono il loro cuore intorno al tema dei temi: l’amore, l’amore romantico e quello erotico, la solitudine e il suo opposto, il desiderio e ciò che significa nella vita degli esseri viventi.
Massimo Carlotto, E verrà un altro inverno, Rizzoli
Bruno Manera e Federica Pesenti sembrano una coppia felice. Lui è un ricco cinquantenne, lei di anni ne ha trentacinque ed è l’erede di una dinastia di imprenditori della “valle”, operoso distretto del Settentrione dove dominano i maggiorenti, l’élite dei capitani d’industria che ha costruito l’ordine del duro lavoro per tanti, del profitto per pochi e delle menzogne per tutti. Su insistenza di Federica, Bruno accetta di trasferirsi in paese, varcando la frontiera invisibile della provincia profonda. Ma quando Manera comincia a subire una serie di gravi atti intimidatori, la situazione precipita. Ad aiutarlo c’è solo Manlio Giavazzi, un vigilante dalla vita sfortunata, convinto che certe faccende vadano risolte tra paesani: “Sono l’uomo della provvidenza. La vostra”. Poi il caso gioca un tiro mancino e in una girandola di fulminanti colpi di scena scivoliamo nelle pieghe di un mondo marcio – il nostro. Ma le donne, apparentemente marginali, avranno un ruolo risolutivo: “Ti amerò sempre, ma da questo momento comando io”. In questo romanzo sull’Italia profonda l’amicizia è il vincolo di un’associazione a delinquere, l’amore una speculazione, il matrimonio un campo di battaglia e la solidarietà tra i conterranei un patto d’omertà.
Gaia Manzini, Nessuna parola dice di noi, Bompiani
Per Ada, giovane copywriter, le parole sono un gioco: le armi con cui l’intelligenza sfida le leggi della responsabilità. Le parole che la raccontano, però, Ada sa avvolgerle nel silenzio. Per sua madre le parole servono a levigare le anomalie della vita: come il fatto che da sempre, nella casa sul lago, è lei a prendersi cura di Claudia, la bambina che Ada ha avuto quando era troppo giovane. Per Alessio invece più delle parole contano i gesti e le immagini. Lui e Ada sono una coppia creativa d’eccezione; l’uno completa l’altra in un’intesa felice destinata a portarli lontano, fino in America. Mettere molti chilometri tra sé e Claudia è, pensa Ada, il modo migliore per riconquistare il diritto alla giovinezza, quello che quando nasce un figlio perdiamo per sempre. E poi insieme ad Alessio lei andrebbe in capo al mondo, perché il suo sguardo la fa sentire nuova; la riconsegna a sé stessa, nonostante non ci sia una parola per descrivere l’emozione che li unisce. Nonostante Ada non gli abbia parlato di Claudia. Nonostante lui sia omosessuale. La limpida scrittura di queste pagine mette a fuoco i perimetri dentro ai quali finiamo per costringere le nostre vite. E sfida le parole, il loro bordo tagliente ma anche la loro illuminante semplicità.
Marcella Nardi, Il mistero delle spille longobarde, Independently published
I Gialli Young Adulti sono romanzi rivolti ai giovani di età compresa tra i 12 e i 18 anni. La scrittura è semplificata per rispecchiare un modo giovanile di espressione. La “dea Fortuna” interviene di frequente e le azioni sono spesso rocambolesche e/o goliardiche. I giovani detective Étienne Pivot e Annabella Carati sono alla ricerca di un ipotetico inestimabile tesoro, le Dieci Grandi Fibule Longobarde: ma esistono davvero? Cosa si cela tra le grotte di tufo della Valle del Treja, nei pressi del leggendario borgo stregato di Calcata e chi c’è dietro il rapimento dell’archeologo romano Alex Nardi?