Lo scaffale di settembre 2023 saluta i suoi affezionati lettori al ritorno dalle vacanze, nonchè quelli che ancora devono partire.
Che sia sotto l’ombrellone, in un bosco di montagna o nel giardino di casa, un buon libro è sempre una gradevole, insostituibile compagnia.
Shehan Karunatilaka, Le sette lune di Maali Almeida, Fazi Editore
L’incredibile storia di Maali Almeida si apre in circostanze a dir poco inconsuete: il giovane Maali, fotografo di guerra, giocatore d’azzardo e gay clandestino, si è appena svegliato in quello che sembra un ufficio visti celestiale.
È morto, il suo corpo sta affondando nelle acque quiete del lago Beira e lui non ha idea di come ci sia finito.
Siamo nel 1990, Colombo è «una città puzzolente dove le azioni rimangono impunite e i fantasmi camminano non visti» e lo Sri Lanka un paese in cui l’elenco dei sospetti è tristemente lungo e a regolare i conti sono squadroni della morte, attentatori suicidi e sicari.
Nemmeno nell’aldilà, però, si può stare troppo tranquilli. Il tempo, per Maali, scorre veloce: ha a disposizione soltanto sette lune – sette notti – per contattare l’uomo e la donna che più ama e condurli alla sua scatola segreta di fotografie, una collezione di immagini altamente compromettenti che potrebbero sconvolgere lo Sri Lanka.
Deve assicurarsi che non vadano perdute. Disturbato da ostacoli di ogni sorta, cerca di portare a termine la complicata missione e, nel frattempo, si sforza di rimettere ordine nei ricordi per risolvere l’enigma che lo assilla: chi l’ha ucciso?
Il commovente racconto di un amore proibito, l’avvincente indagine su un omicidio misterioso, l’appassionante epopea di un paese in crisi.
Natasha Solomons, Romeo e Rosalina, Neri Pozza

La prima volta che Romeo la vede, se ne innamora all’istante.
Quell’angelo dalle guance seriche, le membra perfette, lo sguardo luminoso. Le dita che si muovono leggere sulle corde del liuto.
Intorno a loro la festa si muove, in un turbinio di vesti variopinte, musica e vino, ma Romeo Montecchi ha occhi solo per lei.
Le loro famiglie sono in guerra, una faida antica le cui origini a Verona nessuno ricorda più. Qualsiasi sentimento fra loro non può che essere scandalo, oltraggio, motivo di scontro.
Scontro che appare inevitabile, visto che lei accoglie le attenzioni di Romeo come un bocciolo di rosa accoglie la primavera.
Cosí, quando lui si arrampica fino al suo balcone per cospargerlo di fiori, lei gli giura amore eterno. E quando lui le promette un matrimonio segreto e la fuga, lei cede.
Lei, che si chiama Rosalina Capuleti e che, destinata al convento, deve conoscere l’amore, combattere la sorte decisa da altri. Nessuno le ha mai rivolto parole incantevoli come quelle di Romeo, anche se a volte sembra un attore che recita sul palcoscenico.
Ma quando lui le chiede di mentire, rubare, tradire, nel cuore della passione si insinua il dubbio: e se Romeo Montecchi non fosse chi dice di essere?
Intanto Romeo, dimenticate in un istante le promesse fatte, ha già posato lo sguardo su un’altra Capuleti. Per Rosalina, delusa e piena di domande, è il momento della rabbia, della vendetta anche per le donne che l’hanno preceduta.
Guillermo Busutil, Papiroflessia. Di libri e letture, Graphe.it
Brevissime meditazioni tutte dedicate alla lettura e all’amore per la parola scritta.
La “papiroflessia” è l’arte di piegare la carta per ottenerne forme tridimensionali.
Il contenuto di questo volumetto è difficile da etichettare. Fra le pagine abitano brevissime meditazioni tutte dedicate alla lettura e all’amore per la parola scritta; non veri e propri aforismi, non versi poetici, forse le due cose insieme.
O forse, invece, più che di frasi si tratta in qualche modo di oggetti, che hanno una funzione in sé ma che flessi, ripiegati su loro stessi più e più volte, restituiscono all’occhio di chi legge una realtà concreta, sfaccettata, le cui tre (o più?) dimensioni stimolano l’intelletto a cercare nuove prospettive.
L’opera è formata da circa ottocento libri, quante sono le tarsie che compongono questo mosaico di prose brevi, anzi brevissime. Ogni tessera attira lo sguardo, ogni frammento si staglia sulla pagina a disdegno dei circostanti. Ognuno degli ottocento libri esercita il peso specifico di più pagine: reclama quiete, pretende una pigra sosta di raccoglimento. (Antonio Castronuovo).
Oscar Farinetti, 10 mosse per affrontare il futuro, Solferino
Un simpatico dialogo con Leonardo Da Vinci ricco di storie, racconti e indicazioni pratiche per prendere la giusta direzione: destinazione futuro. Oscar Farinetti racconta il suo rapporto con il futuro e ci suggerisce dieci pratiche attraverso le quali andargli incontro, in dialogo con Leonardo Da Vinci.
Un libro che è un ponte, unisce il passato, quello di tutti, e il futuro, quello di ciascuno. In un mondo incerto e competitivo, spazzato da venti di guerra, crisi politiche ed emergenze, spesso l’avvenire fa paura, ma c’è un modo preciso per non lasciarsene sopraffare: progettarlo, giorno per giorno, seguendo dieci semplici mosse.
Lo dimostra un testimone d’eccezione: Leonardo Da Vinci, che le aveva già previste e provate tutte e che non a caso era un genio.
A lui Oscar Farinetti si rivolge come interlocutore ideale per dare autorevolezza ai suoi dieci consigli, e a lui, in cambio, racconta a sua volta alcune storie, coinvolgendo personaggi come i rivoluzionari del Maggio ’68, Marilyn Monroe e Che Guevara, tra passato e futuro, tra piacere e bellezza.
Francesco Pacifico, Il capo, Mondadori
Gaia ha subìto un abuso sul lavoro e, durante una lunga passeggiata notturna, racconta a Francesco come sono andate le cose.
Gaia lavorava da qualche anno per la Fondazione, una grossa istituzione culturale romana, quando è stata invitata dal suo capo a una misteriosa settimana di “team building”.
E così una mattina di gennaio, dopo una levataccia e un saluto frettoloso alla fidanzata, è partita per il Sud Tirolo, dove pensava che ad attenderla ci fossero i colleghi, magari già a bagno nella spa incorniciata dalle montagne. Ma quando arriva non trova traccia né di loro né del capo.
Lo chalet vista lago che le viene assegnato sembra essere già occupato da un altro ospite, un uomo.
Gaia non sa se pensare a un malinteso, a uno scherzo o a un’assurda performance artistica architettata dal capo. Perché le ha detto di non parlare di quel viaggio con gli altri dell’ufficio? Perché non le ha ancora confermato la “lead” sul nuovo progetto? Ma soprattutto, perché non è lì e non le risponde al telefono?
I primi indizi arrivano poco dopo, quando decide di esplorare il resto dell’albergo, ma la situazione, nei giorni successivi, si rivelerà via via più articolata e surreale.
Una riflessione sul potere, il desiderio e la manipolazione: quella intellettuale, quella economica e quella che si compie inevitabilmente raccontando una storia.
Francesco Savio, Felice chi è diverso, Fernandel
La storia di un libraio, di un “diverso”, un alieno. Perché diverso dalla massa dei pendolari che ogni mattina lo accompagnano al lavoro con il treno delle 6,00. Diverso dalla gente che abita il mondo e le città senza percepire la bellezza che lui invece riesce ancora a trovare in alcuni dettagli.
Il protagonista del romanzo è un idealista che ama la natura, la scrittura e la poesia, un uomo con una visione del mondo aperta alla meraviglia e all’ironia che diventano strumenti indispensabili per sopravvivere al quotidiano.
E’ la storia di un libraio che si alza alle 4,55 per andare a lavorare in un’altra città e che legge la realtà che gli si presenta come fossero le pagine di un libro.
Ciò lo rende diverso dalla maggioranza delle persone: felice di essere straniero, a tratti preoccupato per la fatica che questa diversità comporta.
Camminando osserva gli alberi e riflette sul metodo migliore per riuscire a sopravvivere, economicamente e poeticamente, incapace com’è di accettare ingiustizie sociali e diseguaglianze che sempre più spesso vengono ritenute normali e inevitabili.
Il suo desiderio è quello di non tradire la “visione”, quando tutto invece sembra orchestrato per renderci ciechi.
Visioni sperimentate per la prima volta da ragazzo, e che le difficoltà della vita quotidiana sembrano rendere meno frequenti.
Un romanzo che racconta una vita sospesa fra candore e fervore, un libro che abolisce la fretta per ricordarci che il difficile non è vivere, ma farlo in modo autentico.
Marcella Nardi, Passioni fatali, Independently published
La nota Fondazione Kavendish di Seattle si trova di fronte a un grave problema quando il figlio del suo fondatore muore e il testamento rivela che l’unica beneficiaria dell’intero patrimonio è la sua governante.
Al corpo direttivo della fondazione, costretto ad affrontare una notizia così scioccante e inaspettata, l’unica soluzione sembra essere quella di avvalersi di un avvocato che possa impugnare il testamento. Entra in scena il brillante avvocato Joe Spark, che segue da tempo gli aspetti legali della fondazione.
Ad aggravare la già critica situazione della Kavendish, la misteriosa morte del suo presidente, precipitato dal balcone di un albergo.
Valutato come suicidio dalla polizia, non convince Joe Spark, che comincia a indagare tra i suoi membri, portando alla luce un oscuro segreto che ha radici ben più profonde.
Giuseppe Ganelli e Emilio Targia, La nostra storia. Tutto il mondo di Happy days, Minerva
In occasione del 50° anniversario della messa in onda negli Stati Uniti della prima puntata, la pubblicazione di un libro che racconta nel dettaglio la storia della celebre serie tv Happy Days, i suoi creatori e i protagonisti delle puntate.
Il libro racconta la serie fin dalla sua gestazione, approfondendone il cammino attraverso gli anni. Si riscoprono poi le fasi della scrittura e delle registrazioni delle puntate, le scelte della produzione, il gradimento del pubblico, le esigenze delle reti televisive nel corso degli anni.
La storia, le storie, gli attori, gli autori, la produzione, i set, il dietro le quinte, il pubblico, le curiosità, i numeri, i premi, il doppiaggio, le frasi celebri, le musiche, i motori e le interviste esclusive ai protagonisti della serie.
Il tutto arricchito da un album fotografico che scandisce i diversi momenti degli attori sul set e a riflettori spenti, con le preziose immagini dei copioni, dei dischi e dei tanti memorabilia tratti dalla collezione più grande al mondo.
La celebre sit-com, andata in onda negli Stati Uniti dal 15 gennaio 1974 al 24 settembre 1984, mise in scena una visione idealizzata della vita americana, a cavallo tra gli Anni ‘50 e i ‘60, raccontata attraverso le vicende quotidiane della famiglia Cunningham.
Tiziano Scarpa, La verità e la biro, Einaudi
Difficile trovare qualcuno che ci dica la verità, visto che siamo noi stessi i primi a evitarla. Eppure non fa che inseguirci: ce l’abbiamo scritta sulla pelle, indelebile e spontanea come la penna biro su un taccuino.
L’occasione data allo scrittore per ricordare è una vacanza in Grecia: giorni luminosi costellati di piccoli incidenti, imbarazzi, intimità impreviste. Seduto sotto l’ombrellone, mette a confronto la naturalezza dei corpi nudi con l’abito stretto delle parole.
Cosí, tra resoconti imperdibili e aneddoti bene invecchiati in cantina, si apre un’altra pista, quella piú riflessiva, per difendersi da quest’epoca che ci vorrebbe tutti esibizionisti e gladiatori sociali.
Scorrono nella memoria la Studentessa di Filosofia, la Ragazza dagli Occhi Spiritati, il Vecchio Amico di Famiglia, la Storica dell’Arte, il Depresso Misterioso.
L’autore cerca le sue risposte dappertutto. Per poi trovarle nel teatro greco: che ha inventato un modo tutto suo di fabbricare la verità, producendo la massima intensità attraverso il massimo dell’artificio.
Leila Mottley, Passeggiare le notte, Bollati Boringhieri

Una serata al bar e un incontro casuale in un momento di difficoltà segnano per Kiara l’inizio di un lavoro che non avrebbe mai voluto fare, ma che le permette di avere una certa stabilità economica: comincia a prostituirsi.
Presto diventa la preferita di alcuni poliziotti, che spesso neppure la pagano, sostenendo di ricompensarla già a sufficienza con la loro protezione.