Chef sotto il Portico, suggestioni gastronomiche in terra di Romagna

Abbarbicato sull’Appennino, al confine con la Toscana, Portico di Romagna è uno di quei borghi ricchi di storia e tradizioni, con una spiccata vocazione per l’accoglienza, di cui è pieno il nostro Paese. Purtroppo, come spesso accade, sembra essere più conosciuto dal turismo straniero che da quello italico, ed è un vero peccato perchè l’atmosfera che si respira, la gentilezza degli abitanti e le numerose iniziative che coinvolgono tutta la cittadinanza ne fanno una delle mete più suggestive per chi ama i piaceri della vita. Ed è proprio all’insegna del piacere per la buona tavola e del buon vino che si è svolta la terza edizione di Chef sotto il Portico, con la partecipazione di 9 cuochi provenienti da diverse nazioni: Svezia, Francia, Germania, Scozia, Tibet, Malesia e Regno Unito oltre che dall’Italia, ottimamente rappresentata da Massimiliano e Matteo del locale albergo “Al vecchio convento”.

chef

Fin dalle prime ore del pomeriggio, la strada principale si traforma in un grande ristorante all’aperto, con tanto di cucine e tavolate sistemate per bene e con cura dagli abitanti: ragazzi, uomini e donne di Portico sono tutti mobilitati, nessuno escluso, ed è un via vai di tovaglie, pentole, e vassoi carichi di ogni ben di Dio. Dai ravioli tibetani alla terrina mediterranea, dal salmerino ai broccoli al manzo alla malesiana, dalla coda di rospo al lampone svedese alla lasagna d’oca con tartufo nero di Bocconi.

vicolo

Difficile resistere ma, prima di dare il via alle libagioni, mi addentro per vicoli ombrosi e odorosi dove si affacciano piccole e colorate botteghe artigianali in tempo per arrivare al Ponte della Maestà, un’unica arcata di pietra che trasuda storia e, sotto la luce calda del tramonto, mi conquista in tutto il suo intatto splendore. Solo questo spettacolo vale l’intero viaggio.

ponte

Nel frattempo a Portico sono arrivati in tanti per degustare le specialità degli chef e, in men che non si dica non si trova più un posto a sedere. È tutto un via vai: dai tavoli alle cucine, dove gli chef sono impegnati ad impiattare, ai punti mescita dove fanno bella mostra dei loro vini le cantine che partecipano all’evento e, in un equilibrio a volte precario, tra piatti e bicchieri colmi, la gente si incontra, commenta, sorride, mentre il sole cala all’orizzonte e l’aria fresca della sera invita a far tardi.

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