Turismo-La Gola del Furlo, dove la Natura è fascino selvaggio

Turismo-La Gola del Furlo, dove la Natura è fascino selvaggio

Nelle Marche, ma quasi in Umbria, la gola del Furlo merita una visita per tantissimi motivi: per gli aspetti naturalistici, per quelli geologici e storici, ma anche per fare del turismo “leggero”, vista la sua grande attrattività data dal suo fascino misterioso e vagamente sinistro. Questa gola, denominata anche “passo del Furlo”, è stata realizzata dall’incessante lavoro erosivo del fiume Candigliano, e si trova nel comune di Firmignano, nella provincia di Pesaro-Urbino, sul tracciato originale della via consolare Flaminia, quella che da Roma portava a Fano. In pratica, la strada percorre quel fondovalle che, millenni fa, era la cima di una montagna. Oggi, tagliate in mezzo dal fiume, le montagne sono diventate due: il Pietralata e il Paganuccio, che sfiorano rispettivamente i 900 e i 1000 di altezza. Fino a pochi fa, ininterrottamente per secoli, la Gola del Furlo è stata molto trafficata; e proprio per agevolare il passaggio di carri e mandrie, già in epoca romana si avvertì la necessità di allargarla nel suo punto più stretto.

 

Lavori che furono eseguiti sotto l’Imperatore Vespasiano, che fece aprire una piccola galleria (della lunghezza di 40 metri circa) che permise una più agile circolazione su quello spazio non certo grandissimo, costretto tra la montagna e il corso impetuoso del fiume, che scorre a pochi metri. Da qui il nome Furlo (forulum). Sul lato nord della galleria è ancora ben leggibile l’iscrizione che recita IMP(erator) CAESAR AUG(ustus) – VESPASIANUS PONT(ifex) MAX(imus) – TRIB(unicia) POT(estate) VII IMP(erator) XVII P(ater) P(atriae) CO(n)S(ul) VIII – CENSOR FACIUND(um) CURAVIT. Questo lavoro fu quindi terminato intorno al 77 d. C.. Oggi, per percorrere questo breve tratto di strada, carico di storia e di bellezze naturalistiche, è necessario uscire dalla superstrada che conduce da Gubbio a Fano. Basta prendere l’uscita che indica Furlo e godersi poi il panorama, curva dopo curva, fermandosi ogni tanto in una delle tante piazzole di sosta create create nella Gola del Furlo proprio per ammirare il fiume, con i suoi gorghi, con la sua corrente, che specialmente in periodi di piena fa una certa impressione per l’aspetto misterioso di questo fiume.

 

Tutto attorno, boschi fittissimi e una rete di sentieri che consentono di salire in quota per ammirare dall’alto tutta questa meraviglia, che infatti è protetta come Riserva Naturale Statale. Bella in tutte le stagioni, nelle giornate di sole, il verde dei boschi che si affacciano a creare ombra e frescura fanno apparire la Gola del Furlo come luogo carico di magia tanto da farlo sembrare come l’ultimo avamposto della Natura. Assolutamente obbligatorio portarsi dietro la macchina fotografica per immortalare questo luogo che, per suggestività e bellezza selvaggia, è considerato tra i più belli d’Italia.

 

Per chi desidera trasformare questa passeggiata in un’esperienza anche gastronomica, ricordiamo che Acqualagna, luogo rinomatissimo per il tartufo nero, è davvero a due passi dalla Gola del Furlo. L’occasione è davvero… ghiotta, magari approfittando di uno dei tanti eventi che si svolgono nella cittadina per promuovere questo autentico tesoro del bosco.

 

 

 

 

 

 

 

 

Immagine copertina di Avneet Kaur https://www.pexels.com/it-it/foto/paesaggio-montagne-foresta-alberi-17826352/

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