Capalbio, località a sud di Grosseto, in piena Maremma toscana, è nota come luogo di mare, spesso alla ribalta non solo per la sua bellezza ma anche per certe frequentazioni “politiche” che qui riescono a trovare pace e riposo. Ma a pochi km da Capalbio c’è un luogo, un parco artistico, che non molti conoscono. Noi vi raccomandiamo di andare a scoprirlo, perché una visita al Giardino dei Tarocchi, così si chiama, costituirà un’emozione indimenticabile. Questo parco fu ideato da Niki de Saint Phalle, artista franco-statunitense, che ne iniziò la costruzione nel 1979 trasferendo nelle ventidue imponenti figure in acciaio e cemento, ricoperte di specchi, vetri, ceramiche colorate, il sogno magico e spirituale della sua vita.
A questo progetto parteciparono anche altri nomi famosi dell’arte contemporanea internazionale, come Rico Weber, Sepp Imhof, Paule Wiedmer, Dok van Winsen e tanti altri. E soprattutto da Jean Tinguely, marito di Niki de Saint Phalle. I lavori si sono protratti fino al completamento, che è avvenuto nel 1996, con un costo, all’epoca, di circa 10 miliardi, interamente autofinanziati dall’artista. L’apertura ufficiale è avvenuta nel 1998.
Abbiamo parlato di emozioni. E la prima, fortissima, sarà proprio al momento dell’ingresso nel parco, appena varcata la grande apertura circolare progettata dal Mario Botta, che vuole rappresentare la porta che separa il Giardino dei Tarocchi dalla realtà quotidiana. Il giro può avere inizio. Veramente difficile dare una descrizione, visto che gli spazi sono ampissimi e le figure rappresentate sono grandi e numerose. Molti i giochi d’acqua, le strade che sinuosamente percorrono itinerari diversi nei tre ettari in cui si sviluppa il parco, segnate con memorie di Niki de Saint Phalle, disegni, messaggi di speranza da leggere e studiare durante il cammino. Tutte le sculture, ma anche gli ambienti dove la scultrice visse, sono ispirate agli arcani maggiori dei Tarocchi, con significati simbolici e esoterici; e poi ci sono i colori, intensi, vivaci, rappresentazioni eclatanti della solarità esaltate dalla presenza riflettente e talvolta acciecante degli specchi e del vetro.
Un’opera così complessa e sviluppata su uno spazio così grande necessita di continue opere di manutenzione. Cosa della quale si occupa la Fondazione “Il Giardino dei Tarocchi”, che continua a tenere in modo perfetto un’opera che ha su di sé l’attenzione del mondo intero. Da vedere, da visitare, da ricordare poi per sempre.
Immagine copertina di Oleksandr P https://www.pexels.com/it-it/foto/donna-che-chiude-gli-occhi-contro-la-luce-del-sole-in-piedi-vicino-alla-pianta-del-fiore-petalo-viola-321576/