Oggi se ne sente parlare molto, ma fino a pochissimi anni fa i semi di Chia erano pressoché sconosciuti. Quali sono le loro origini?
I semi di Chia provengono da una pianta, la Salvia Hispanica, una varietà di salvia, appunto, originaria del Sud America, popolare soprattutto in Messico e Guatemala. Sembrerebbe che furono proprio gli Aztechi e i Maya i primi coltivatori e consumatori di questi semi, dei quali evidentemente conoscevano le benefiche proprietà.
Quali sono le proprietà dei semi di Chia?
Sono molte e tutte preziose per il nostro organismo. Tanto per cominciare, parlando di cose molto semplici, hanno un elevatissimo contenuto di fibre. Quindi, si comportano come spazzini del nostro intestino, mantenendo sano il colon e limitando l’assorbimento degli zuccheri semplici e dei grassi. Non solo. Avendo la capacità di assorbire molta acqua, si comportano come spugne gonfiandosi ed espandendosi nello stomaco, dando senso di sazietà. Utili, quindi, per chi sta facendo una dieta ipocalorica.
Oltre che di fibre, di cosa sono ricchi i semi di Chia?
Contengono molto fosforo. E anche molto calcio. Se ne consiglia quindi l’assunzione alle donne in gravidanza, ai bambini, a tutti coloro che hanno problemi di osteoporosi o vogliono prevenirli (donne in menopausa). Ricco è anche il contenuto di rame, selenio, proteine e di triptofano. Quest’ultimo è un aminoacido che aiuta a regolare l’appetito e che agisce come un efficace stabilizzatore dell’umore. E poi, in questi microscopici semini neri, c’è tanta vitamina E. Volendo fare un esempio pratico possiamo dire che 20 grammi circa di di semi di chia contengono tre volte il ferro contenuto in una porzione media di spinaci; cinque volte il calcio di un bicchiere di latte; due volte il potassio di una banana; due volte la proteina di qualsiasi altro seme o grano e tre volte la forza antiossidante di una manciata di mirtilli.
Come la maggior parte dei semi, anche quelli di Chia hanno un contenuto di acidi grassi.
I semi di Chia sono una fonte particolarmente ricca di acidi grassi Omega-3 che, come ormai sappiamo bene, hanno una azione antiossidante molto potente, riducono il livello dei trigliceridi e quindi sono un toccasana per il cuore. Inoltre, avendo anche un effetto antinfiammatorio, il consumo dei semi di Chia è consigliabile per tutte quelle patologie caratterizzate dall’infiammazione: diabete di tipo 2, gotta, ipercolesterolemia, ipotiroidismo.
Un vero toccasana per le patologie più diffuse nelle società industrializzate.
E un vero toccasana per malattie ancora più gravi, come certi tumori, che possono essere prevenuti proprio con un consumo regolare di semi Chia, visto il loro alto contenuto di Omega-3. E sul ruolo degli Omega-3 in questo senso, la comunità scientifica internazionale è ormai perfettamente concorde.
I semi di Chia possono dare dei problemi?
Tenendo conto che i semi di qualunque tipo danno anche un certo apporto calorico, nello specifico 70 calorie per 15 grammi di prodotto, quindi meglio non esagerare. Non sono noti problemi di intolleranza o controindicazioni. Come sempre, quando si introduce nella dieta qualche elemento nuovo, si consiglia di iniziare con piccole quantità, in modo da testare eventuali allergie. Per altre incompatibilità, tipo l’assunzione di farmaci o patologie in atto, è ragionevole sentire il proprio medico. Poi, procurarsi i semi di Chia sarà semplicissimo, poiché si trovano in quasi tutti i supermercati.
E come si consumano?
Sono semini molto piccoli, leggermente coriacei. L’ideale è ammorbidirli tenendoli un poco a bagno in acqua. Ne ricaverete una gelatina che, bevuta prima dei pasti, servirà anche a riempire lo stomaco, anticipando il senso di sazietà. Come tutti i semi vale la regola di non cuocerli: aggiungeteli ai succhi, allo yogurt, al gelato e alle insalate. Oppure provateli come si fa in Messico: mescolati ad acqua, succo di lime e una punta di zucchero. Una bevanda energetica e dalle incredibili proprietà nutrizionali che prende il nome di Chia fresca.