Allergie alimentari in età pediatrica

L’anafilassi, grave reazione allergica a rapida insorgenza che può causare la morte, può essere legata a un alimento. Colpisce soprattutto i bambini. Che cosa dovrebbero fare le istituzioni? Fare sistema, nella gestione delle anafilassi nei luoghi pubblici. A tal fine, le società

scientifiche e le associazioni di pazienti sono pronte con proposte e progetti replicabili su scala nazionale. Di recente, a Bergamo, se ne è parlato in occasione del congresso dell’Associazione allergologi immunologi territoriali ospedalieri (Aaito).

Allergie alimentari in età pediatrica, il ruolo della scuola

In tale contesto la scuola dovrebbe essere in grado di garantire a tutti gli studenti la possibilità di vivere in un ambiente sicuro e di offrire anche a chi soffre di gravi
allergie l’opportunità di partecipare a tutte le attività.

Allergie, di che cosa si tratta?

Quando parliamo di allergia, ci riferiamo a una reazione anomala del sistema immunitario, che può presentarsi con sintomi lievi o gravi, fino a raggiungere l’anafilassi di cui sopra.

Le allergie alimentari, in particolare, colpiscono nei primi tre anni di vita, sebbene siano proprie di qualsiasi età. Un numero abbastanza ridotto di alimenti causa reazioni allergiche: latte vaccino, uovo, soia, grano, arachidi, noci e frutta a guscio, pesce e molluschi.

La dottoressa Maria Beatrice Bilò, presidente Aaito, si è espressa in questo modo:

“L’allergia alimentare costituisce la prima causa di anafilassi in età pediatrica, e nell’ultimo decennio si è osservato un aumento di circa sette volte nei bambini tra zero e quindici anni; rappresenta inoltre la seconda causa di anafilassi nell’adulto. Le manifestazioni di anafilassi sono molteplici, e non facilmente riconoscibili, per cui esiste una sottostima dei casi. Negli ultimi anni è aumentata l’incidenza delle allergie alimentari nei bambini in età scolare,
aumentando così la probabilità, soprattutto da parte del personale scolastico, di dover gestire studenti a rischio di gravi reazioni. In Italia, manca una normativa precisa: per questo motivo Aaito è a diposizione del Ministero della Salute e delle istituzioni, per esaminare insieme le migliori esperienze gestionali a livello regionale e locale, in modo da studiarne la possibile estensione ad altre regioni e su tutto il territorio italiano”.

Allergie alimentari: Liguria, regione d’eccellenza

La Liguria è una regione d’eccellenza per quanto concerne le allergie alimentari: lo dimostra il progetto Gaia (Gruppo allergie e intolleranze alimentari). Si tratta del primo piano strutturato di gestione delle anafilassi, da replicare su scala nazionale. Massimo Alfieri, presidente di Federasma e Allergie onlus federazione pazienti, ha dichiarato: “Da anni l’Associazione ligure allergici, aderente a Federasma e Allergie Onlus, con il supporto delle Rete allergologica ligure, ha affrontato le richieste che riguardano i bambini con allergia alimentare che utilizzavano la ristorazione scolastica, e di tutti coloro che vorrebbero approfittare della ottima gastronomia ligure, o semplicemente consumare un pasto fuori casa in compagnia degli amici, senza rischiare la vita per una allergia alimentare. Da questo impegno è nato il progetto Gaia che, primo in Italia, è riuscito a creare a livello regionale una rete di collaborazione ampia ed efficacie. Per questo motivo Federasma e Allergie onlus è fortemente motivato a proporre questa ‘best practice’ alle istituzioni centrali e regionali, come modello da cui partire”. Il progetto Gaia si articola in fasi quali prevenzione, formazione delle competenze, gestione rapida delle emergenze.

Aggiunge Paola Minale, dell’Unità operativa complessa di allergologia dell’Irccs San Martino di Genova: “L’innovazione è rappresentata dalla partnership tra Regione Liguria, enti e soggetti
diversi, che coinvolge il mondo della sanità e della scuola, determinanti per la sostenibilità del progetto, e, in misura paritetica, le associazioni di pazienti. l’obiettivo di Gaia è promuovere azioni globali, integrate e coordinate, che rispondano alle esigenze dei soggetti allergici e celiaci, promuovendo inoltre le eccellenze della Liguria”.

Allergie alimentari: i sintomi più comuni nei bimbi

In caso di allergia alimentare, i sintomi più comuni nei bimbi sono: prurito al palmo delle mani e dei piedi, rossore e gonfiore generalizzato e orticaria, difficoltà respiratorie, dolori addominali, vomito e diarrea, abbassamento della voce e raucedine, e infine debolezza da calo della pressione. In caso di reazione allergica grave in atto, riconosciuta tempestivamente come tale, bisogna somministrare adrenalina e soccorrere, nonché mettersi in contatto con il 118.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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