Con la stagione calda, quando gli inestetismi sono sotto gli occhi di tutti in assenza di calze e pantaloni, è impossibile ignorare la salute delle gambe, dove possono essere riscontrati capillari troppo visibili, venuzze, gonfiori, a volte vere e proprie varici. Se non si fa nulla, i disturbi della circolazione si acuiscono e si presentano irrequietezza, difficoltà a dormire, ma anche dolore intenso. La problematica riguarda il 25% delle donne. Non è estranea agli uomini, colpiti per il 15%. Via via che si invecchia, il quadro della situazione peggiora, posto che sono il 50% le persone oltre i cinquant’anni ad avere disturbi, in entrambi i sessi.
I segnali da prendere in considerazione
Se si riscontrano senso di peso, gonfiore e capillari evidenti, bisogna fare ricorso a un ecodoppler, che permette di verificare il grado di insufficienza venosa presente. Non si tratta di un esame invasivo: evidenzia i casi nei quali le minuscole valvole presenti all’interno dei vasi non riescono a pompare verso l’alto il sangue e la localizzazione precisa dei punti di reflusso. Si esprime in questo senso il professor Carlo Spartera, titolare della cattedra di Chirurgia Vascolare presso l’università di L’Aquila. La sua esperienza chirurgica consta di circa 5000 interventi su tutti i distretti arteriosi e venosi, con particolare predilezione alla chirurgia carotidea in anestesia loco-regionale ed alla chirurgia endovascolare degli aneurismi aortici.
Come agire
A coloro i quali riscontrano problematiche è possibile consigliare l’utilizzo di calze compressive, la terapia fisico-riabilitativa, la terapia medica, fino ad arrivare alla chirurgia. Sebbene la chirurgia in quest’ambito si colleghi nella mente delle persone ad esperienze negative come traumatismo sui tessuti, cicatrici, dolore, difficile decorso post-operatorio, bisogna far notare che la tecnologia medica, a riguardo, è progredita. Quando parliamo di chirurgia vascolare ci riferiamo a sistemi sempre meno invasivi e dolorosi.
Il laser a diodi
E’ un tipo di laser che funziona, in ispecie, su alcune componenti del sangue. Si emette un raggio che colpisce l’interno della parete venosa, senza fare danni ai tessuti circostanti.
Si pratica una minuscola incisione: all’interno di essa passa una sonda sottilissima, che emette un raggio laser, visibile dall’esterno con un monitor. L’intervento prevede il controllo costante con un ecodoppler. Il laser colpisce selettivamente alcune proteine che compongono la vena, e la chiude. In passato, si rimuoveva la safena, insieme alle sue collaterali. L’intervento all’avanguardia ha una durata dai trenta ai 45 minuti e prevede anestesia locoregionale e sedazione. Parliamo di una percentuale di successo pari al 90-95%: le recidive, quindi, raggiungono soltanto il 5%.
EndoVenous laser treatment
Il trattamento laser endovenoso (Evlt) è usato da più di quindici anni: il suo utilizzo aumenta costantemente e progressivamente, posto che sono il 70% i trattamenti con degenza di un giorno soltanto con pernottamento (one day surgery) o ricovero diurno. L’autorità americana di controllo dei farmaci, degli alimenti e dei dispositivi medici (Fda) attesta la virtuale assenza di complicanze.
Il decorso post-operatorio è semplice, poiché il paziente può tornare a camminare dopo qualche ora. In che cosa consiste, nel trattamento, la novità? Nel fatto che ora anche le grandi vene, come le safene, possono essere trattate con questa tecnica, quando in passato si agiva con una tecnica invasiva, con accesso inguinale. Oggi il 75% delle grandi vene vengono trattate con il laser.
Un’azione tempestiva
Si consiglia un’azione tempestiva, pioché “le varici tendono a peggiorare e ad avere tra i fattori di rischio la gravidanza, l’età e la menopausa, a causa della mancata protezione degli estrogeni”. Non bisogna attendere che le vene siano sfiancate e mostrino “quel tipico aspetto a grappolo dell’insufficienza venosa ‘di lungo corso’”: in questa situazione, infatti, raggiungere un risultato estetico ottimale è più difficile.
Predisposizione ereditaria
Esiste una predisposizione ereditaria a varici e insufficienza venosa: essa riguarda l’85% delle pazienti colpite da varici. Altri fattori che predispongono a tale tipo di disturbo sono le gravidanze e i parti, il sovrappeso e alcune professioni: soprattutto quelle per le quali si resta eretti più a lungo.