Monitoraggio Covid: grazie alle restrizioni iniziano a scendere i nuovi casi
Attualità

Monitoraggio Covid: grazie alle restrizioni iniziano a scendere i nuovi casi

25/03/2021
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Il monitoraggio Covid della fondazione Gimbe rileva, nella settimana 17-23 marzo, un lieve decremento dei nuovi casi (-4,8%) seppur con notevoli differenze regionali.

Salgono invece tutti gli indicatori ospedalieri: saturazione terapie intensive >30% in 12 Regioni e reparti di area medica >40% in 10 Regioni.

Per quanto riguarda i vaccini: a 7 giorni dalla fine del trimestre non risultano consegnate oltre un terzo delle dosi previste.

Vaccinazione over 80: il 19,1% ha completato il ciclo e il 27,4% ha ricevuto solo la prima dose.

Tra ritardi e priorità dirottate su “personale non sanitario” e “altro”, secondo i dati dell’ECDC l’Italia è agli ultimi posti in Europa nella vaccinazione dei più fragili.

Monitoraggio Covid: riduzione dei nuovi casi 

Il monitoraggio Covid rileva nella settimana 17-23 marzo 2021, rispetto alla precedente, una lieve riduzione dei nuovi casi (150.033 vs 157.677) e dei decessi (2.327 vs 2.522).

Monitoraggio Covid: grazie alle restrizioni iniziano a scendere i nuovi casi

Continuano invece ad aumentare i casi attualmente positivi (560.654 vs 536.115), le persone in isolamento domiciliare (528.680 vs 506.761), i ricoveri con sintomi (28.428 vs 26.098) e le terapie intensive (3.546 vs 3.256).

In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:

  • Decessi: 2.327 (-7,7%).
  • Terapia intensiva: +290 (+8,9%).
  • Ricoverati con sintomi: +2.330 (+8,9%).
  • Isolamento domiciliare: +21.919 (+4,3%).
  • Nuovi casi: 150.033 (-4,8%).
  • Casi attualmente positivi: +24.539 (+4,6%).

Monitoraggio Covid: grazie alle restrizioni iniziano a scendere i nuovi casi“Nel pieno della terza ondata si intravedono i primi segnali di miglioramento: dopo 4 settimane consecutive si inverte il trend dei nuovi casi settimanali e si riduce l’incremento percentuale dei nuovi casi”, dice Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe.

Tuttavia, il dato nazionale risente di situazioni regionali molto eterogenee: infatti, in 10 Regioni l’incremento percentuale dei nuovi casi è ancora in crescita e in 14 Regioni si amplia il bacino dei casi attualmente positivi.

“Per la maggior parte delle Regioni è evidente la netta correlazione tra variazione percentuale dei nuovi casi e il “colore” delle Regioni di 3 settimane fa”, dice Cartabellota.

Infatti, nella maggior parte delle Regioni che erano in zona rossa o arancione o avevano comunque attuato rigorose restrizioni mirate, la variazione percentuale dei nuovi casi è in riduzione:

  • Abruzzo.
  • Basilicata.
  • Campania.
  • Emilia-Romagna.
  • Lombardia.
  • Marche.
  • Molise.
  • A. Bolzano.
  • A. Trento.
  • Umbria.

Mentre, lo stesso dato è in aumento in Calabria, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta e Veneto, che 3 settimane fa erano in area gialla o bianca.

La situazione di Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Toscana è di più difficile interpretazione, dimostrando che altri fattori (es. intensità dell’attività di testing, rispetto delle misure individuali) influenzano la curva dei contagi.

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Versante ospedaliero

Monitoraggio Covid: grazie alle restrizioni iniziano a scendere i nuovi casi“Nonostante la lieve flessione della curva dei contagi peggiora la situazione sul versante ospedaliero, anche perché la terza ondata è partita da un “altopiano” molto elevato di posti letto occupati”, dice Renata Gili, Responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe.

Infatti, a livello nazionale entrambe le soglie di allerta di occupazione di posti letto da parte di pazienti Covid in area medica (>40%) e in terapia intensiva (>30%) sono superate: rispettivamente 43% e 39%.

Superata la soglia d’allarme in 10 e 12 Regioni rispettivamente per l’area medica e per le terapie intensive, che in 5 Regioni hanno una saturazione ≥40% (Umbria, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Abruzzo, Toscana) e in 5 ≥50% (Marche, Lombardia, P.A. Trento, Piemonte, Emilia-Romagna).

“Su questo fronte è incoraggiante la frenata dei nuovi ingressi giornalieri in terapia intensiva: la curva della media mobile a 7 giorni dopo 4 settimane di incremento si è appiattita”, spiega Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione Gimbe.

Monitoraggio Covid: i vaccini

Per quanto riguarda le forniture dei vaccini: delle dosi previste per il primo trimestre 2021, al 24 marzo (aggiornamento ore 6.01) risultano consegnate alle Regioni 9.911.100 dosi (63,1%), al netto di ritardi di notifica.

Per le somministrazioni invece: al 24 marzo (aggiornamento ore 6.01) hanno completato il ciclo vaccinale con la seconda dose 2.624.201 milioni di persone (4,4% della popolazione).

Con marcate differenze regionali: dal 3,4% di Sardegna e Calabria al 5,7% del Friuli-Venezia Giulia.

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“Sul fronte AstraZeneca nessun contraccolpo dopo lo stop della scorsa settimana: infatti, nelle giornate di domenica 21, lunedì 22 e martedì 23, il numero di somministrazioni ha superato quello dei giorni corrispondenti della settimana precedente”, spiega Gili.

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Rispetto alle fasce più a rischio, si conferma il notevole ritardo nella vaccinazione degli oltre 4,4 milioni di over 80: solo 846.007 (19,1%) hanno completato il ciclo vaccinale e 1.210.236 (27,4%) hanno ricevuto solo la prima dose di vaccino, con rilevanti e ingiustificabili differenze regionali.

“Questi dati certificano l’impossibilità di raggiungere l’obiettivo della Commissione Europea di immunizzare almeno l’80% degli over 80 entro fine marzo.

Sia perché la loro vaccinazione è iniziata solo a metà febbraio, sia perché le Regioni hanno dato priorità a categorie non previste dal Piano vaccinale: il “personale non sanitario” e il non meglio spiegato “altro”categoria comparsa proprio ieri nel database ufficiale dove le somministrazioni continuano a crescere”, spiega Cartabellotta.

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Infatti, secondo i dati dell’ECDC, l’Italia si trova agli ultimi posti della classifica Europea per soggetti over 80 che hanno completato il ciclo vaccinale.

L’importanza di un piano strategico

“Nel discorso di ieri in Parlamento il Presidente Draghi ha auspicato di procedere, compatibilmente con la situazione epidemiologica, con un piano di graduali riaperture già dopo le festività pasquali, mettendo al primo posto la scuola.

Tuttavia, per mettere fine all’estenuante stop & go degli ultimi mesi serve un piano strategico per guidare le riaperture con priorità basate su criteri espliciti, che tengano conto della probabilità di contagio e dell’impatto economico e sociale.

Ma soprattutto, un piano guidato dalla consapevolezza che, nell’impossibilità di piegare la curva dei casi positivi per riprendere il tracciamento, questa tende inesorabilmente a risalire non appena si allentano le misure.

E che senza un adeguata copertura di persone fragili vaccinate tornano a riempirsi gli ospedali e ad aumentare i decessi”, conclude Cartabellotta.