A chi avrà voglia di leggere queste righe. Scritte senza l’intenzione di insegnare.
Rotolate fuori in un tumulto di parole, sentimenti ed emozioni che mi hanno travolta. Allineate sulla pagina con il tentativo di mettere ordine laddove ordine non può essere.
Composte di parole cercate e scolpite sulla mia pelle.
Scritte con l’intenzione di essere, magari, utili a qualcuno.
Il S.Natale del 2012 ho preteso e insistito affinchè potessimo festeggiarlo a casa mia. Per la prima, unica e forse ultima volta tutti insieme, i tre fratelli con le famiglie e i nonni.
Non era mai accaduto ed è stata una grande festa, e anche una grande fatica, durata tre giorni. Intensi ed irripetibili.
Dalla primavera sento un grande bisogno di isolarmi, di rallentare le attività, di non mettere più carne sul fuoco. A fine Maggio ho uno scontro terribile con mio padre. L’ultimo, quello che lascia una lacerazione profonda. A Giugno sento che l’autunno sarà diverso, quest’anno.
Ho 55 anni compiuti a luglio.
È stata una grande estate, piena di vacanze e viaggetti. Ho ballato, cantato, fatto ginnastica, nuotato, mangiato, dormito e amato tanto, tantissimo.
Ho amato il mio amore, ho amato la vita, ho amato il mare, ho amato la moto, ho amato la libertà, ho amato la mia famiglia francese, ho amato gli affetti che ho ricevuto e ritrovato.
Mi sento in grande forma…
Eppure mi sono accorta che da qualche giorno mi sveglio con una tremarella lieve ma insistente, un tremore che prende anche l’anima.
È come se avessi paura di qualcosa, ma cosa?
Domenica 8 settembre 2013
Sono a casa. Esco dalla doccia:
ma cosa gli prende a questo capezzolo, eeeh no!
Non si alza come l’altro, aspetta…apro la finestra e faccio entrare il fresco.
No, non si muove.
Ho un tumore”.
Lunedì 9 settembre
(in ufficio)…cosa ne dici? È una retrazione del capezzolo, ho un tumore…
-Ma no…aspetta…prima fatti fare un controllo, vediamo…
No, ho un tumore. Finalmente. L’ho sempre saputo, lo aspettavo.
Sono al telefono:
– per favore devo parlare con la dottoressa…
– non c’è, può dire a me…
-no devo proprio parlare con il medico, ho una retrazione del capezzolo…
Con la richiesta urgente della dottoressa fisso una mammografia in ospedale.
Martedì 10 settembre 2013
Da sola. Ore 8.00 sono in radiologia,
– Ciao Maria devo fare una mammo perché mi sa che ho un tumore alla mammella…
– ma no, che cosa dici…ti fasci la testa prima…
– ore 10.00 ”…aspetta qui che abbiamo chiamato il chirurgo…”
Lo so, ho un tumore.
– Signora Beretta venga, sì in effetti c’è un tumorino, facciamo l’eco…lo ha scoperto lei? complimenti è stata in gamba…
Sdraiata a dorso nudo…loro vanno e vengono…
Ora ho diritto alla maglietta rosa delle donne che hanno avuto il tumore al seno…benvenuta nel club!
– Aspetti (il chirurgo) le copro il seno intanto che ci prepariamo…
Grazie dottore, mi fa bene al cuore questo suo gesto di pudore
– Ummh, 17 millimetri, devo bucare signora.
– Va bene, buchi.
– Aaaaaah.
Un dolore fortissimo, un ago aspirato proprio sotto al capezzolo.
– Mi dispiace non ho abbastanza materiale, devo ribucare.
– E ribuchi…dottore.
Haaaaaa, troppo troppo non ce la faccio AAAAAH!
– Oh, davvero così tanto male signora?…
SI’ DAVVERO COSI’ TANTO MALE.
– Ok lasciamo così, non la buco più…
Metta il ghiaccio nel reggiseno, le verrà il livido, la chiamiamo per l’esito tra 7 giorni.
Ora a chi lo dico? Alle colleghe, sì, rientro in ufficio, non posso farmi vedere così dai figli.
Eliana e Maristella mi aspettano sul pianerottolo: costernate e preoccupate.
– Ho un tumore ragazze, vogliono operarmi al più presto…
Io no, io non voglio.
Non voglio farmi operare.
Questo tumore lo aspettavo, avevo anche fatto le prove nella mia testa di come lo avrei annunciato a tutti…
– Ma sei matta! Non dirlo nemmeno, DEVI essere operata…
– E perché? Se muoio finalmente mi riposo. Gli do un nome: lino nocciolino, è IL MIO TUMORE.
– E poi telefono…
Sergio ho un tumore al seno…Amore affronteremo anche questo.
Fratello ho un tumore al seno…Sono senza parole, vedrai che tutto andrà per il meglio.
Sorella, ho un tumore la seno…Senza parole.
A casa …finta di niente. E’ DURISSIMA, i figli mi guardano, hanno capito che qualcosa non va…ma aspettano che io parli.
Tra una settimana vedrò.
Nella testa i pensieri si affollano, le emozioni si contrastano e si scontrano.
Al diavolo tutti, voglio morire in pace, sul cucuzzolo della montagna, da sola, finalmente in pace.
Zzzt sms: “Stai tranquilla la nonna Carolina ti sta vicino e ti dà la forza. Franca”
Antonella Beretta
In alto: Disperata solitudine di Orlando Cristiani
La storia continua domani, continuate a seguirci.