Orecchie problematiche? Se sono a sventola basta una clip
Le orecchie a sventola sono uno degli inestetismi più diffusi e riguarda indistintamente entrambi i sessi, per contro però è anche uno dei difetti che si correggono più facilimente grazie alla chirurgia estetica. L’intervento di rimodellamento delle orecchie si chiama otoplastica e serve per correggere sostanzialmente tre caratteristiche delle orecchie “a ventola”: la carenza della piega della cartilagine dell’orecchio, l’ipertrofia della conca del padiglione ed eventualmente la sporgenza dei lobi auricolari.
Oggi però, per avere orecchie ben allineate riducendo i tempi di recupero, arriva un nuovo dispositivo medico: si tratta di clip in materiale biocompatibile di nome Earfold in grado di correggere la mancanza della piega della cartilagene auricolare.
Uno dei vantaggi di questo tipo di intervento consiste nella possibilità di ridurre i tempi dell’intervento: questo rende meno problematica anche la scelta, che molti genitori devono fare circa l’opportunità o meno di operare i propri figli piccoli. In ogni caso è meglio intervenire dopo i 7 anni, età in cui la cartilagine del padiglione auricolare è formata e modellabile.
La clip è sicura e l’intervento poco invasivo
A oggi non si riscontrano rischi di rigetto, né reazioni allergiche particolari, dal momento che la clip è in materiale biocompatibile e solitamente si utilizza anche per gli stent cardiaci e in ortopedia.
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Per avere orecchie perfette bastano 30 minuti
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L’intervento dura circa mezz’ora, tempo in cui si riesce a inserire la clip sotto la pelle della parte anteriore all’orecchio attraverso un’incisione di circa un centimetro.
La clip in questa posizione manterrà il padiglione piegato e, di conseguenza, aderente al capo.
“Questo tipo di intervento si effettua in anestesia locale, prevede una riduzione notevole dei bendaggi e tempi di recupero inferiori rispetto alla classica otoplastica”, dice Riccardo Bosco, chirurgo plastico a Milano.
Il taglio risulterà invisibile e si utilizzeranno punti di sutura riassorbibili; la rivoluzione di questo intervento è data in prima di tutto dalla riduzione di bendaggi post operatori, poi da una correzione immediata e duratura dell’inestetismo e infine dalla possibilità, in caso il paziente non fosse soddisfatto, di riposizionare la clip.
Dopo un mese le orecchie sono guarite
Dopo circa un paio di settimane si può già apprezzare una diminuzione netta dei lividi, inoltre la zona, pur restando gonfia, non sarà dolorante come nel caso delle otoplastiche tradizionali: “In caso di dolore, nei giorni immediatamente successivi all’intervento, consigliamo al paziente di assumere dei normali antidolorifici”, spiega il dottor Bosco. “Già dal giorno successivo all’inserimento delle clip è possibile riprendere le normali attività. Dopo circa una settimana si potrà anche fare la doccia e dopo un mese circa, per i nuotatori, ritornare in piscina”.