
Si avvicinano a passi da gigante le feste di fine anno, e io so già che le trascorrerò a mangiarmi le unghie.
‘Lui’ starà con la moglie e i figli e io mi sento un’intrusa.
Sono l’amante di un uomo sposato, una sfasciafamiglie, si sarà capito, ma vorrei spezzare una lancia per quelle che come me si leccano le ferite da sole e vivono il loro amore nell’ombra.
Invidio la donna che tutte le notti può tenere stretto il mio uomo, che può lavargli le camice, che lo guarda addormentarsi e svegliarsi il mattino.
Certo lui ama me, però non può lasciarla.
Hanno due figli in età scolare e non se la sente.
Lo ammiro per questo ma intanto a me restano solo le briciole del suo amore.
Mi dice che ormai considera la moglie una sorella, non fanno nemmeno più l’amore.
Mi sto consumando gli occhi a furia di piangere.
Sono le mogli le privilegiate, quelle che saccheggiano la vita, i sogni e i desideri di tanti mariti.
Ci rifletta e mi dica cosa ne pensa. Non mi cospargo il capo di cenere e non mi sento una rovina-famiglie, solo una poveretta che si è innamorata e sta pagando a caro prezzo il suo sentimento. Spero che ameno lei mi capisca.
Francesca, Milano
Capisco eccome, anche se non la penso come lei. Non mi piace il suo vittimismo e men che meno mi piace il ‘suo uomo’, come lei lo definisce.
Sia chiaro, non sono una moralista e non amo giudicare, tanto meno la considero una sfasciafamiglie, però proprio non riesco a vedere la moglie del suo amato come una ‘privilegiata’.
Se le cose sono come dice, o meglio come sostiene lui, sta con un uomo che non la vuole più, con il quale non fa più l’amore, che le mente spudoratamente e aspetta solo che crescano i loro figli per poi salutarla e mettersi con lei.
Sono sicura che non le piacerà quello che sto per dirle ma mi ha scritto e quindi merita sincerità.
La storia che racconta, anche se non è certo originale, fa acqua da tutte le parti.
Una moglie può anche avere le fette di salame sugli occhi, ma quando suo marito la manda in bianco per due anni o più, qualche domanda prima o poi se la pone. Per certi versi sì, credo che anche lei, Emma, sia una vittima ma quanto meno ha scelto personalmente e scientemente di mettersi in questo ginepraio. L’altra no e questo, le assicuro, fa la differenza.
Posso capire che non sia felice ma se una decide di andare al mare poi non può lagnarsi perché è salato. Mi sembra un po’ sprovveduta, forse questo è il suo guaio. Lui un po’ meno. Decisamente meno. Invece di stare in casa a piangere inizi a progettare le sue vacanze di fine anno. Lo so, non servirà a farle dimenticare il suo infelice amore. Non ho una soluzione in tasca ma so invece cosa non le fa bene. Compiangersi e chiudersi al mondo.
Elvia Grazi, giornalista e scrittrice
Ho subito, da uomo, un annoso tradimento da parte della mia compgna. Credo si tratti di puro egoismo, in questi casi. Si gioca con la vita di altre persone per periodi più o meno lunghi, si mnte al partner e ai figli e probabilmente ci si comincia anche a prendere gusto, visto che funziona e gli altri sembrano non accorgersi di nulla. Quando si ripone fiducia in una persona, rendersi conto che la stessa sta tramando alle nostre spalle è difficilissimo e, quando si comprende, non si vuole credere ai propri occhi. Credo sia una violenza inaudita, che nessuno merita. Abbiate il coraggio di prendervi le vostre responsabilità, nella vita. Chi si comporta così mi procura solo conati di vomito.
è capitato di essere stata lasciata per telefono da una persona che faceva volontariato.alla faccia del buonismo e del volontariato!ci sono mezzi uomini che si lasciano cambiare in negativo da persone che non tengono affatto conto dei sentimenti altrui ma solamente del proprio tornaconto.persone perbene non giocano così sporco sia uomini che donne.
la verità è che di questi tempi per tenerti un uomo devi essere una prostituta.
Sull’argomento tradimento si potrebbero scrivere pagine e pagine. Se mi permette un consiglio spassionato, volti pagina. E non smetta di credere nell’amore. A mio avviso non serve neppure stare in guardia. Se un rapporto c’è possiamo evitare di mettere i chiavistelli. In caso contrario vuole dire che la storia è finita e per quanto possa fare male bisogna prenderne atto e passare oltre. Questo non deve inficiare il rapporto con i figli, che spesso sono quelli che pagano il conto più salato.