Prodotti cosmetici sempre più performanti, super-integratori alimentari e nutraceutici, infusi di erbe e piante. E poi tecniche alternative, stili di vita e metodiche più o meno scientifiche per fermare o almeno controllare l’invecchiamento. Persino il noto virologo Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina nel 2008, ha voluto spendere la sua opinione in quest’ambito, sottolineando come “Per ogni individuo c’è un invecchiamento programmato e naturale, ma anche un invecchiamento accelerato e generale che dipende dal comportamento di ciascuno”. Dunque, per modificare l’età biologica, la strategia migliore è fare le scelte giuste.
In fatto di “anti-età” il desiderio di novità non si ferma mai, e così pure la ricerca. Ce lo racconta la giornalista e scrittrice Margherita Enrico nel suo manuale “La scienza della giovinezza” (Sperling): “L’invecchiamento, lo confermano moltissimi studi, può essere invertito a qualsiasi età. Attuare un’autentica prevenzione può rinvigorire e ringiovanire qualsiasi funzione del corpo: cerebrale, cardiaca, sessuale, digestiva, muscolare, polmonare… migliorando la nostra salute.”
Ma perché alcuni di noi sembrano invecchiare precocemente? Secondo Margherita Enrico oggi “anche se viviamo nella terra dell’abbondanza, nel cibo che portiamo sulle nostre tavole, i valori nutrizionali si sono ridotti a causa delle manipolazioni industriali, dell’aggiunta di additivi, di nuovi metodi di produzione o delle modalità di coltivazione e conservazione. Anche gli alimenti freschi vengono prodotti e conservati in maniera diversa rispetto al passato: basti pensare agli allevamenti intensivi e alla frutta e alla verdura che rimangono per mesi chiusi in frigoriferi e magazzini. Quando questi cibi arrivano nei nostri piatti il loro valore biologico, il contenuto di vitamine, minerali e nutrienti, si è notevolmente impoverito. A questo si aggiungono le nuove abitudini dietetiche importate da altri Paesi e dettate da ritmi di vita che impongono pasti consumati in fretta, spesso fuori casa. Il rischio? Iperalimentarsi di calorie ma essere a corto di vitamine, antiossidanti e amminoacidi indispensabili per coprire le complesse esigenze nutrizionali delle nostre cellule e dei nostri ormoni.” Esigenze che, di fatto, servono alle cellule per rigenerarsi e mantenersi in buona salute, allontanando l’invecchiamento precoce.
Il consiglio “salva-età” più azzeccato? E’ senz’altro un consiglio legato all’alimentazione, visti i presupposti, e lo prendiamo direttamente dalle pagine del libro che Margherita Enrico ha appena pubblicato: “Gli integratori alimentari e i fitormoni associano in maniera mirata dei nutrienti che «integrano» la dieta, apportando macronutrienti energetici (carboidrati, proteine e grassi) o micronutrienti come vitamine e sali minerali, e stimolando inoltre la produzione di ormoni. In questo campo la scienza propone un’alternativa del tutto nuova rispetto alle tradizionali pillole e compresse. Un gruppo di studiosi inglesi ha infatti messo a punto la formula delle barrette antinvecchiamento, studiate per mantenere l’equilibrio ormonale per l’uomo e la donna e diversificata per fascia di età (fino ai 45 anni e dai 45 in su). Garantiscono un apporto ideale di proteine e un mix bilanciato di fitormoni, grassi «buoni» (utili per l’elasticità della membrana cellulare) e micronutrienti. Sono state studiate pensando anche ai più giovani: non si può pretendere che un trentenne prenda gli integratori ormonali, perché di solito l’invecchiamento è l’ultimo dei suoi pensieri. Ma come abbiamo visto i 30 anni sono proprio l’età in cui lo squilibrio incomincia a essere importante”.
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Rallentare il tempo è un gesto goloso
L’antiaging cambia volto, e diventa un semplice gesto quotidiano: semplice come addentare uno snack. Si chiamano BIO-AGe Superfood e sono delle golose barrette con cioccolato fondente vendute in farmacia.
Gli snack BIO-Age Superfood sono un mix ricco di componenti e fitoestratti in grado di agire con efficacia sulle 3 importantissime leve che ci portano a invecchiare più o meno bene, più o meno velocemente…a partire, appunto, dai 30 anni!
Uno snack, dunque, per influire sui livelli di stress ossidativo -grazie alle componenti antiossidanti-, sull’equilibrio ormonale -molti non lo sanno ma sono gli ormoni a segnare il passo delle fasi della nostra vita biologica-, e sul metabolismo di trasformazione degli zuccheri e dei grassi in energia -che se non funziona correttamente apre le porte a diabete, obesità e quindi a invecchiamento precoce-.
La moderna ricerca punta sempre di più sulla prevenzione più che sulla cura e mette a punto formulazioni efficaci e gradovoli come uno snack, buono “in tutti i sensi”, perché oltre a contrastare i processi pro-invecchiamento, ha un sapore gradevole: una vera rivoluzione nel mercato dell’antiaging.
Immagine copertina di Wendy Wei https://www.pexels.com/it-it/foto/verdure-assortite-1656666/