Paura aereo

Aereo che paura!

Io il mare lo adoro, letteralmente, per lui farei follie. Sono pronta a viaggiare per molte ore, macinare chilometri e chilometri. Infatti, adoro anche l’estate. Chiariamo, al mare ci vado anche d’inverno, passeggio sulla spiaggia e mi riempio le narici di iodio. Però non è la stessa cosa, è come andare a trovare un amico e restare a guardarlo da dietro un vetro. Io del mare amo soprattutto l’abbraccio. Mi piace abbandonarmi nell’acqua salata, resterei a mollo per ore, a seguire pesci iridescenti o soltanto a lasciarmi cullare dalle onde, senza consistenza né peso. “E che problema c’è ?”. Mio marito e le mie amiche hanno ventilato la soluzione come il prestigiatore che tira fuori il coniglio dal cappello. “Basta prendere un aereo e riacchiappare l’estate e il mare nel giro di poche ore”. Giovanna, mia sorella, mi ha anche mostrato un filmato girato da lei sul mar Rosso. “Non puoi dire di conoscere il mare finché non sei stata in Egitto” ha detto, convinta. “Il nostro mare, in confronto al loro è quasi incolore. Vuoi mettere i coralli, i pesci pappagallo o angelo, gli anemoni e tutto il resto?”. Morivo d’invidia. “Allora partiamo?”. Mio marito mi ha sfidato. In realtà, lo fa da una vita e sottolinea, appena può, che si sente limitato dalle mie fobie. Dove sta il problema? Nell’aereo, ovviamente. Io ho il terrore cieco di salirci sopra, anche se viaggiare è la mia grande passione. L’Egitto, il Messico, gli Stati Uniti per me sono un vero sogno. “Non possiamo certo limitarci ai confini della cara vecchia Europa” mio marito sbuffa e io gli do ragione. A parole, però. “Almeno prova” lui insiste. Facile a dirsi. A me vengono i brividi al solo pensiero. Il fatto di stare chiusa in un abitacolo a 8.000 metri dal suolo mi pare una pazzia. E se mi prendesse una crisi di panico incontrollabile? Se sentissi il bisogno irresistibile di uscire? Per intenderci, non è tanto la paura di precipitare che mi attanaglia, quanto la sensazione claustrofobica di trovarmi in una situazione senza via d’uscita. “Se hai una paura, la maniera migliore per superarla è affrontarla, non scappare” mi ripetono in coro i miei figli. “Se continui così prima o poi ti lasciamo a casa e partiamo noi” mi minacciano. Come dargli torto? Idealmente io sono dalla loro parte ma la paura è troppo forte. Ho letto da qualche parte che alcune compagnie aeree organizzano dei mini corsi antipanico. Sarà vero? E soprattutto, funzioneranno? Inutile dire che sono piena di dubbi.
Franca

La risposta di Elvia Grazi

Avere il terrore dei serpenti certamente non limita più di tanto, basta non andare a camminare nella giungla, ma ci sono fobie che sono quasi invalidanti. Che fare in questi casi? Uscirne da soli è davvero arduo, meglio affidarsi a uno psicoterapeuta. In alternativa, ti confermo che molte compagnie aeree organizzano dei veri e propri corsi per superare la paura di viaggiare in aereo. Perché le fobie sono patologiche, non semplici paure che si possono controllare con la ragione, tanto che non basta ripetersi come l’aereo sia il mezzo di locomozione più sicuro. Così come non servono alla causa le minacce di figli e marito.

Elvia Grazi, scrittrice, autrice del romanzo Lasciami contare le stelle

About Elvia Grazi

Elvia Grazi, la nostra Ambasciatrice

One comment

  1. Resta da capire che cosa ci fa più paura di questi tempi. I terroristi? Le rapine in casa? La crisi? Gli immigrati?

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