Sono convinto che la vita di coppia sia una sovrastruttura innaturale. La fedeltà non è di questo mondo. Basta guardarsi in giro. Ma chi crede ancora all’amore eterno? L’abitudine scioglie la passione, trasforma la vita a due in un ménage noioso e litigioso che si fonda sul compromesso. Per questo, non solo non mi sono sposato, ma non mi attizza neppure l’idea di una convivenza. Sono una persona curiosa, vitale, allegra. Ho un ricco entourage di amici e amiche, perché diavolo dovrei mettere tutto in forse per un’illusione e una promessa impossibile di fedeltà? La solitudine è un problema solo per chi non sa vivere bene con se stesso. A volte mi diverto a spiare tra le pieghe della vita dei miei amici e delle mie amiche che vivono in coppia. Sarà un caso, ma non c’è nessuno che possa dirsi davvero soddisfatto. I litigi sono all’ordine del giorno. Senza parlare poi della questione fedeltà. So di risultare impopolare, ma credo che ogni donna tenda a comportarsi con il proprio uomo quasi come una madre. Presto o tardi pretende sempre di gestirlo. Io invece rivendico la mia autonomia, non me ne importa nulla di avere qualcuno che mi prepari la cena o mi stiri le camicie, per questo basta una donna a ore. Mi direte che questo non c’entra molto con l’amore né con la passione. Ebbene, sono convinto che la passione si nutra di lontananza, non a caso il termine deriva dal greco Patos che significa mancanza. In definitiva, per sentire il desiderio di qualcuno devi vivere l’esperienza della sua mancanza. Tutto il resto è finzione e ipocrisia. A chi mi risponde che sono cinico e misogino rispondo con la baldanza dei fatti. Gente aprite gli occhi: imparate a vivere da soli e a bastarvi, solo in questo modo, paradossalmente, riuscirete a vivere meglio anche l’amore e magari anche la fedeltà.
Sandro
La risposta di Elvia Grazi
Caro Sandro, lungi da me ogni commento di tipo perbenista, non è nelle mie corde. Ma la domanda sorge spontanea: se stai così bene perché mi hai scritto? Per trasmettere il tuo pensiero a un po’ di gente? Per formare una corrente di pensiero? Per convincere gli altri che la fedeltà e l’amore romantico non esistono? Oppure, e questo è il mio dubbio, per convincere prima di tutto te stesso di avere fatto la scelta giusta? Se davvero stai bene nella tua pelle, goditela, vai avanti così, senza nessuna promessa di amore eterno né investimenti sentimentali che ti possano imbrigliare. Non mi dici la tua età e sarebbe importante invece sapere quanti anni hai. Fino alle quaranta primavere tutto può filare liscio. Dopo, potresti sentirti un po’ come un pesce fuor d’acqua. Una cosa però voglio dirtela: chi non sperimenta l’amore, ovvero quel sentimento che non ha niente a che fare con la ragione e che prevede che uno si metta in gioco e abbassi le difese e che, incredibile ma vero, ci si voti alla fedeltà (o almeno si tenti di farlo), non può insegnare agli altri come si vive questa esperienza.
Elvia Grazi, scrittrice, autrice del romanzo Lasciami contare le stelle