Vivere alla grande, pensare in grande, avere grandi sogni: il mondo in cui viviamo sembra conoscere quest’unico aggettivo qualificativo per connotare l’esistenza di ognuno di noi.
In netta controtendenza si pone la scrittrice francese Dominique Loreau, che ha sostituito il suddetto aggettivo con il suo contrario, piccolo, su cui ha basato una filosofia di vita che le appartiene ormai da più di venticinque anni, da quando si è trasferita in Giappone.
Il contatto con l’Oriente le ha permesso di comprendere le linee guida della vita vissuta in modo spasmodico dai suoi abitanti, ma anche come essi cerchino per contrapposizione di affidarsi ad una filosofia che apra loro la strada alla serenità, all’elevazione spirituale, predicando il distacco dalle cose del mondo.
Ne sono nati alcuni saggi in cui la scrittrice, che qualcuno un po’ troppo ambiziosamente ha cercato di far etichettare come filosofa, ha esternato le convinzioni maturate negli anni, offrendole come ricetta placebo anche a noi occidentali, che in quanto a stress non abbiamo nulla da inventare agli altri abitanti del pianeta.
Il minimalismo di Dominique Loreau
Sfogliando la bibliografia della saggista francese rimaniamo colpiti da come ella riduca tutto il suo pensiero ad una massima essenziale: il meno è più.
Essa rappresenta l’input per ogni tipo di riflessione che si voglia fare nel momento in cui si intraprende il cammino verso una vita vissuta nella pienezza dei suoi valori.
Se vogliamo sgombrare la nostra mente e il nostro spirito da ciò che ci reca affanno, stress, infelicità e insoddisfazione dobbiamo prima sgombrare materialmente da ciò che è inutile il nostro vivere quotidiano.
Come primo suggerimento ci viene dato quello di compilare delle liste di ciò che ci è inutile o necessario, ma anche dei nostri ricordi, dei successi o dei rimpianti, per poter scartare il superfluo e concentrarci sull’essenziale, come ci insegna la filosofia zen.
Dominique Loreau ci insegna a coltivare l’infinitamente poco nella sua bellezza e semplicità, a spendere il nostro denaro nelle cose essenziali che ci regalano armonia e non preoccupazioni.
Anche il cibo rientra nei parametri della Loreau: il benessere dell’ultima metà del secolo scorso ci ha indotti a consumare sempre più cibo in modo bulimico, a cadere vittime di malattie psicologiche legate all’alimentazione, a trasformare ciò che dovrebbe servire a nutrirci, preservando il piacere del palato, in un ulteriore feticcio.
Eliminare, andare oltre, è l’ordine perentorio della filosofia zen e di Dominique Loreau.
E’ solo l’arte della semplicità che ci donerà una raffinata ed elegante qualità di vita, dopo che saremo arrivati a svuotare la nostra mente, ma anche i nostri armadi, da tutto ciò che invece di renderci felici di rende schiavi del consumismo, a qualunque latitudine si viva.
Il minimalismo di Dominique Loreau si applica anche al concetto di casa
Al termine del processo di svuotamento ci renderemo conto di aver creato molti spazi vuoti e pertanto inutili.
E’ a questo punto che dobbiamo rivisitare anche il nostro concetto di casa, come Dominique Loreau ci suggerisce nell’ultimo dei suoi saggi di tendenza, “Vivere in piccolo. La gioia di abitare in un pugno di metri quadri”.
Tra le conquiste che siamo soliti annoverare considerando un successo la nostra esistenza c’è sempre la casa, l’abitazione che abbiamo scelto o fatto costruire secondo il nostro gusto estetico e le nostre esigenze di funzionalità, che consideriamo come un patrimonio acquisito, un ancoraggio a terra di una serie plurima di generazioni, che la tramanderanno in eredità.
Tutto sbagliato, secondo Dominique Loreau: il bene di cui andiamo orgogliosi è solo un segno esteriore del nostro benessere, ma è perfettamente inutile, se supera le dimensioni minime necessarie per viverci comodamente.
Una grande casa è soltanto, a suo dire, fonte di preoccupazione e di fatica, il timore che sia oggetto di interesse da parte dei ladri ci fa vivere inquieti, il tempo che dobbiamo impiegare per mantenerla pulita e in ordine ci priva della possibilità di fruire di altri piaceri e passatempi, il denaro che il mantenerla richiede ci obbliga a guadagnare di più per poter spendere di più.
Non è un ampio spazio fisico a regalarci la felicità, bensì gli infiniti spazi mentali, che possiamo attraversare solo se ci lasciamo alle spalle la cura del troppo.
Più oggetti possediamo più fatichiamo a mantenere l’ordine, complicandoci la vita e aumentando il nostro livello di stress, meno ne consideriamo indispensabili per la nostra felicità e più creiamo spazi liberi per i nostri piaceri, le nostre passioni, la nostra felicità.
La ricetta zen che Domique Loreau ci propone è tanto semplice quanto, però, lontana dalle nostre abitudini quotidiane: il nostro mondo, al contrario di quello giapponese, non è stato costretto a svilupparsi in verticale, noi abbiamo avuto e almeno in parte abbiamo ancora la fortuna di avere grandi spazi orizzontali a disposizione nei quali collocare le nostre abitazioni, senza doverle ridurre ad una superficie minima.
La nostra cultura dell’abitazione si è rafforzata col benessere ed ha segnato le generazioni del Novecento, anche se i giovani tendono oggi a considerare l’abitazione un passaggio nella vita, non un “per sempre”, anche e soprattutto a causa della crisi economica e della necessità di piegarsi ad un lavoro perennemente in fieri.
Saranno forse loro i migliori discepoli di Domique Loreau, con la capacità di adattarsi a case sempre più piccole sentite come una scelta ponderata e non come un obbligo imposto, abbandonando l’idea dell’abitazione come luogo di permanenza e sostituendola con quella di temporaneo passaggio.
Vivere in piccolo sarà allora più piacevole di quanto noi ora possiamo immaginare, perché, per quanto condivisibili di principio, i suggerimenti di Dominique Loreau appaiono al momento attuale assai astratti, in più occasioni anche banali, destinati a fruitori che non siamo noi.
Ci venga lasciato il piacere sottile di abitare le nostre case che consideriamo un nido protettivo, come Pascoli ci ha insegnato, e che ci appaiono, proprio perché nostre, belle come una favola, come la casetta nel bosco di Hansel e Gretel.
Per tutto il resto, ci sarà un tempo adeguato.
AUTORE : Dominique Loreau
TITOLO : Vivere in piccolo
EDITORE : Vallardi
PAG. 224, EURO 13,90