Torna puntuale, come ogni prima domenica del mese,Lo scaffale di febbraio 2022, con le nuove letture proposte dalle case editrici.
Nel mese dedicato per antonomasia a chi si ama, perchè non regalare un libro alla persona oggetto del sentimento amoroso? Scelto con cura e attenzione un libro racconta sempre qualcosa di sè all’altro, diventando un dono d’amore.
Marco Peano, Morsi, Bompiani
Tutto ha inizio con una ragazzina che gioca nella neve. Si chiama Sonia, sono le vacanze di Natale del 1996 – quelle della grande nevicata – e lei deve passarle suo malgrado a casa della nonna. Siamo a Lanzo Torinese, un paesino di mezza montagna dove ogni cosa sembra rimasta ferma a cinquant’anni prima. Compresa la casa cigolante e ingombra di mobili in cui vive nonna Ada, schiva, severa vecchia che nella zona ha fama di guaritrice (ma chissà, forse è altro), per la quale Sonia prova un affetto distante. La scuola ha chiuso prima del previsto a causa di quello che tutti chiamano “l’incidente”: la professoressa Cardone, acida insegnante di italiano, si è trincerata nella sua aula e durante una lezione – di fronte a una classe segregata e terrorizzata – ha fatto qualcosa di indicibile. Qualcosa che adesso, mentre Lanzo un po’ alla volta si svuota per via delle feste e dell’incessante vento ghiacciato, sembra riguardare tutti gli abitanti. Toccherà a Sonia, insieme al suo amico Teo, ragazzino di famiglia contadina educato alla voracità, affrontare l’incubo in cui sono precipitati. Complici per forza, Sonia e Teo si avventurano nel biancore accecante della neve col distacco curioso di chi non ha pregiudizi e forse proprio per questo può sperare nella salvezza. Ma che cos’è la salvezza? Andar via, cambiare vita? O restare e tentare di resistere? Un romanzo lucido e terribile, divertito e tagliente, che si misura con i grandi temi – la paura, la crescita – e reinventa le regole del gioco. Una storia sulla fatica di cavarsela in un mondo a misura di adulti, quando gli adulti escono di scena e ti lasciano solo.
Cristina Rapisarda Sassoon, Pranayama – L’intelligenza del respiro, Red Edizioni
Un manuale autorevole e allo stesso tempo di facile lettura per introdurre e guidare il lettore tra le sfumature più sottili del Pranayama, la scienza del respiro della tradizione Yoga. Il libro traccia un percorso sintetico di conoscenza teorica e pratica del Pranayama, fornendo istruzioni specifiche per l’apprendimento delle diverse tecniche e per l’esecuzione di sequenze mirate. Approfondisce inoltre il ruolo delle visualizzazioni e dell’autosuggestione nello sviluppo della pratica del Pranayama e mette in luce la relazione tra respiro, voce e canto, invitando a sperimentare la pratica di hanting di Mantra e Kirtan come allenamento efficace al raggiungimento di stati mentali ed emotivi salutari. Il volume contiene inoltre i testi dei principali Mantra e Kirtan della tradizione.
Massimo Polidoro, Geniale, Feltrinelli
Massimo Polidoro a 18 anni, con una borsa di studio da Piero Angela, è partito per gli Stati Uniti diventando il primo apprendista a tempo pieno di James Randi, illusionista e campione della razionalità e del pensiero scientifico di fama mondiale, omaggiato da figure del calibro di Isaac Asimov, Richard Feynman e Carl Sagan. L’esperienza accanto al genio, oltre a una straordinaria scuola di vita, è stata una palestra intellettuale senza paragoni, che gli ha consegnato tra le mani una “cassetta degli attrezzi” cognitivi, indispensabili per potenziare le sue abilità mentali. Così, l’autore, un passo dopo l’altro, ha imparato a pensare in modo lucido e critico, a focalizzarsi, allenare la memoria, riconoscere i propri limiti, dare la caccia all’insolito, a fakenews, e pseudoverità, e molto altro ancora. Oggi, recuperando aneddoti, esperienze fuori dal comune e storie illuminanti, ripercorre questo straordinario percorso, condividendo tredici fondamentali lezioni che ha appreso e che i lettori potranno applicare alla propria situazione. Un viaggio nell’universo della mente e delle sue facoltà che non mancherà di istruire, sorprendere, illuminare, divertire e commuovere.
Paola Farinetti, Tuffi di superficie, Gallucci
Un romanzo che procede per racconti dove non tutto è letteralmente vero, ma tutto è intimamente vero e crudo. Una donna di una cinquantina d’anni disegna sulla pagina scritta i fotogrammi della propria esistenza. Quella vissuta? Quella immaginata? È stata una bambina voluta, ma sola, una ragazza inquieta, una moglie e madre che ha vissuto momenti di felicità e di profondo dolore. A partire da dettagli apparentemente insignificanti – un cappotto di tweed, una ciabatta, la scia di un piccolo aeroplano – Paola Farinetti si tuffa nel mare dei ricordi per poi riemergerne portando alla luce il senso dell’esistenza.
Hans Tuzzi, Ma cos’è questo nulla?, Bollati Boringhieri
Autunno 1994: il governo presieduto da un industriale Cavaliere del Lavoro sta per cadere. Il commissario Melis, disgustato da alcuni episodi che hanno segnato i vertici della Polizia, ha dato le dimissioni. Non può non stupirlo, perciò, la visita improvvisa e riservata di colui che fu il suo primo questore a Milano, e che da anni è un importante funzionario di Stato. Accetta così di occuparsi di un vecchio caso irrisolto che, proprio perché irrisolto, potrebbe gettare ombre sul candidato in pectore a un ruolo di ministro del probabile nuovo governo. Una vecchia, brutta storia: un’adolescente uccisa nell’appartamento dove svolgeva mansioni di baby-sitter. E intorno, una setta esoterica. Una cittadina di provincia, nel Nord Est, dove da alcuni anni miete successi un movimento politico separatista. Una storia, l’omicidio di quella povera ragazza, che nessuno, né coloro ai tempi coinvolti né le autorità locali, ha più voglia di rivangare. E Melis – in questa ultima indagine che chiude la serie – per la prima volta in vita sua si muove senza l’autorità di un ruolo ufficiale, conscio, al contrario, che in caso di necessità nessuno gli porterebbe aiuto. Invece di aiuto avrebbe proprio bisogno, poiché sono in tanti, senza volto e senza nome, a volere il suo fallimento. Sono in tanti a essere infastiditi, o peggio, allarmati dalla sua sorda tenacia. Perché, sì, lui non intende mollare la presa: al di là dei giochi politici quella povera morta chiede ancora giustizia.
Nicola Brunialti, Un nome che non è il mio, Sperling & Kupfer
Vienna, 2020. Marcus ha solo quattordici anni quando viene sospeso per cinque giorni, accusato, insieme a tre suoi amici, di aver imbrattato i muri della scuola con frasi oltraggiose verso una compagna di classe di religione ebraica. Il giovane rischia una pesante denuncia e così sua madre Johanna, disperata, chiede al nonno Rudolf Steiner, ex insegnante, di intervenire, mettendo una buona parola con l’attuale preside. Rudy, ormai ottantaquattrenne, rimasto profondamente scosso dall’azione del nipote, decide di intraprendere con lui un viaggio in Polonia. Sarà l’occasione per raccontargli il suo passato incredibile e doloroso, che nemmeno le sue figlie conoscono, e rivivere la sua storia, quella di uno degli ultimi bambini ebrei salvati da Irena Sendler, la “Schindler” di Varsavia, l’eroina del Ghetto che affidò i nomi veri di migliaia di loro a un barattolo di marmellata nascosto sotto un albero di mele.
Donato Greco, Le mie epidemie, Scienza Express
Un percorso autobiografico e scientifico che attraversa quasi 50 anni dell’epidemiologia in Italia e nel mondo da parte di un testimone, ma anche protagonista. Dal colera a Napoli nel 1973, quando le malattie infettive erano ancora una minaccia importante per la salute, alle malattie croniche legate agli stili di vita, alle modifiche dell’organizzazione sanitaria che ci hanno portato fino alle soglie della pandemia di Covid-19. Ogni capitolo è la storia di un’epidemia vissuta sul campo, in Italia o all’estero, narrata con umanità e umorismo, arricchita da un approfondimento su come si affronta una minaccia epidemica, sulla natura degli agenti patogeni, sugli strumenti per convivere o sconfiggere virus e batteri. Il libro propone anche la storia degli errori, della mancanza di prospettiva e dei condizionamenti, ideologici, politici, organizzativi, che hanno influenzato nei decenni le strategie della politica sanitaria che nel mondo cerca di governare il processo per il controllo delle malattie.
Veronica Raimo, Niente di vero, Einaudi
In questo romanzo esilarante e feroce, Veronica Raimo racconta del sesso, dei legami, delle perdite, del diventare grandi, e nella sua voce buffa, caustica, disincantata esplode il ritratto finalmente sincero e libero di una giovane donna di oggi. Sabota dall’interno il romanzo di formazione. Il suo racconto procede in modo libero, seminando sassolini indimenticabili sulla strada. All’origine ci sono una madre onnipresente che riconosce come unico principio morale la propria ansia; un padre pieno di ossessioni igieniche e architettoniche che condanna i figli a fare presto i conti con la noia; un fratello genio precoce, centro di tutte le attenzioni. Circondata da questa congrega di famigliari difettosi, Veronica scopre l’impostura per inventare se stessa. Se la memoria è una sabotatrice sopraffina e la scrittura, come il ricordo, rischia di falsare allegramente la tua identità, allora il comico è una precisa scelta letteraria, il grimaldello per aprire all’indicibile. In questa storia all’apparenza intima, c’è il racconto precisissimo di certi cortocircuiti emotivi, di quell’energia paralizzante che può essere la famiglia, dell’impresa sempre incerta che è il diventare donna. Con una prosa nervosa, pungente, dall’intelligenza sempre inquieta, Veronica Raimo ci regala un monologo ustionante.
Marco Presta, Il prigioniero dell’interno 7, Einaudi
Vittorio ha poco piú di quarant’anni e per lavoro commenta notizie curiose su un quotidiano nazionale: un giorno scrive di granchi che scappano dai loro acquari, un altro di ricerche secondo cui l’universo odora di pancetta abbrustolita, o di piedi, o di lampone. Quando arriva, la pandemia lo prende in contropiede e in un attimo accartoccia la sua vita, proprio come succede a milioni di persone intorno a lui. Da un giorno all’altro Vittorio si ritrova a fare i conti con una realtà inaudita e il suo universo finisce per coincidere a poco a poco con i confini del condominio. Nessuno lo lascia in pace: la sua impegnativa quasi-fidanzata che gli si presenta sul pianerottolo con le valigie in mano, la vicina di casa filantropa che lo coinvolge nei suoi tentativi di aiutare il prossimo, l’anziano dirimpettaio che perde colpi, per non parlare degli agguati telefonici della madre che cerca di farlo sentire in colpa nei modi piú fantasiosi. Forse è un uomo buono a sua insaputa, Vittorio, di certo preferisce nascondersi dietro all’umorismo e alle battute feroci. Ma mentre una dopo l’altra cadono le certezze di sempre, lui ne ricava di nuove: che durante una pandemia i cani si possono noleggiare, che Andy Warhol può colonizzare la mente di un architetto svampito e che pure una signora anziana può innamorarsi. E, forse, che può provare a essere felice persino lui. Neanche rimanendo asserragliato nel suo appartamento, dietro una cortina di articoli satirici e di vita sbirciata dalla finestra, Vittorio riesce a ottenere l’unica cosa che gli sta davvero a cuore: non essere coinvolto da niente, mai, per nessun motivo. Anzi, nei giorni lenti del lockdown diventa suo malgrado il punto di riferimento di una comunità casuale e sgangherata: quella dei vicini di casa. Lui non lo sa ancora, ma è proprio mentre fuori infuria la tempesta che finalmente potrà imparare qualcosa del mondo e di se stesso.
Katie Kitamura, Tra le nostre parole, Bollati Boringhieri
Una giovane donna di origine giapponese, nata a Singapore e cresciuta in Francia e poi trasferitasi negli Stati Uniti, arriva aal’Aja per lavorare come interprete alla Corte penale internazionale. Multilingue, ma senza radici, è in cerca di un luogo in cui sentirsi se stessa, un luogo da chiamare «casa». Nel tessere una prima rete di relazioni, si ritrova presto coinvolta in un ribollire di drammi personali: con Adriaan, l’uomo separato dalla moglie ma ancora legato a quel matrimonio, con cui comincia una storia d’amore; con Jana, l’amica gallerista che assiste a un apparentemente casuale atto di violenza che diventerà un’ossessione per la nostra protagonista; e con l’imputato, un ex presidente di Stato cui deve prestare la sua voce in traduzione, colpevole di crimini così orrendi da crearle importanti problemi etici. Silenziosa e introversa, dominata da passioni tranquille, la giovane interprete si ritrova ad affrontare dubbi legati all’amore, al potere, alla violenza, sia nelle sue relazioni più private, sia nel lavoro alla Corte. Tutto questo minaccia di sopraffarla, ma la condurrà a capire che cosa, nella vita, vuole davvero.