Lo scaffale di marzo 2023
Libri

Lo scaffale di marzo 2023

09/03/2023
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Lo scaffale di marzo 2023 si apre con l’immagine delle violette, fiori da sempre preannuncio del ritorno della primavera.

Nel linguaggio dei fiori hanno un significato mutevole, ma parlano soprattutto di amore e di intrighi femminili ad esso correlati. La violetta è anche simbolo di modestia, sincerità e amabilità.

Un mazzolino di violette regalato è un invito a pensare alla persona da cui il fiore è stato ricevuto, pertanto donare una violetta significa  “pensami”.

Col suo aspetto discreto e delicato, col suo colore che rimanda alla sfera della regalità, della fiducia, dell’intuizione e della spiritualità, col suo profumo verde, muschiato, metallico, a tratti polveroso, dolce e legnoso può vivere a lungo chiusa tra le pagine di un libro.

Alessandro Giammei ,  Cose da maschi,  Einaudi

https://www.giammei.com/maschiFermacravatte e orecchini, smalti e canottiere, collane e rasoi: attraverso venticinque oggetti tradizionalmente considerati (o sorprendentemente diventati) «da maschi», questo saggio esplora le possibili vie d’uscita dalle maglie strette che il patriarcato ci impone.

Perché forse per superare il patriarcato bisogna abitare, non abolire, la maschilità. E invece di partire dalle parole, su cui non riusciamo a metterci d’accordo, sarà bene iniziare dalle cose. Cose da maschi è un inventario di simboli, orpelli, strumenti che definiscono (o destabilizzano) la differenza tra maschile e femminile; una differenza che ci è più facile pensare e vivere come un dualismo, piuttosto che immaginarla come un confine labile e permeabile in entrambe le direzioni. È un osservatorio sulla metà del cielo che ci è sempre parsa nota, standard, dominante, e intende invece farcela aliena, curiosa, esotica, speciale.

Per capire cosa siano l’identità di genere, il patriarcato, persino il femminismo oggi (e soprattutto, per capire cosa saranno domani) bisogna infatti interrogare la maschilità invece di darla per scontata. Dalle pistole di plastica che mettiamo in mano ai bambini agli smalti e collane dei cantanti che seguono, il catalogo delle cose ancora (o non più) maschili di quest’età fluida e immateriale racconta le fragilità di supereroi e leader carismatici, il potere di idoli mingherlini e softboy, le ambizioni e i sogni di chi lotta perché quella dei maschi diventi una tribù inclusiva, consapevole dei propri miti e dei propri privilegi.

Henri Koskinen è un matematico che lavora per una compagnia di assicurazioni, calcola tutto fino all’ultimo decimale e vive da solo col suo gatto Schopenhauer: insomma una vita ben organizzata, studiata in ogni dettaglio.

Ma un giorno inaspettatamente, tutto cambia. Dopo essere rimasto all’improvviso senza lavoro, Henri eredita dal defunto fratello un parco avventura e con esso i suoi dipendenti ,nonché una serie di problemi finanziari parecchio seccanti, come i “prestiti” che il fratello aveva improvvidamente accettato da alcuni criminali, ora piuttosto ansiosi di rientrare in possesso dei propri soldi.

Come se non bastasse, nel parco avventura Henri incontra Laura, un’artista dal passato non limpidissimo, capace di suscitare in lui sentimenti che nemmeno le funzioni di Gauss sono in grado di risvegliare.

E così, mentre le pressioni dei criminali si fanno sempre più inquietanti e il rapporto con Laura si approfondisce, Henri finisce per trovarsi alle prese con situazioni ed emozioni che proprio non si adattano ai suoi fogli di calcolo.

Romanzi.it,  Box 10,  Black Coffee Edizioni

Lo scaffale di marzo 2023La Box 10 di Romanzi.it propone una selezione di tre dei migliori romanzi dal catalogo di Black Coffee.
Ruthie Fear di Maxim Loskutoff, romanzo d’esordio dell’autore che traccia un rude e realistico ritratto della comunità rurale del Montana. La giovane protagonista Ruthie riesce a sopravvivere in un ambiente violento
trovando in sé la capacità di guardare al mondo animale come un mondo magico e salvifico.
– Last Taxi Driver di Lee Durkee, autore folle, classico underdog del panorama editoriale, assiduo frequentatore di bar e patito di Ufo. Un romanzo che è una miscela esplosiva, non di rado comica, ai limiti del grottesco, che ben si riflette nelle illuminazioni della voce narrante, molto ricca e colorita, di Lou, uno degli ultimi tassisti di Gentry nel Mississippi alle prese con la crescente concorrenza di Uber.
– Qualcosa di nuovo sotto il sole di Alexandra Kleeman, autrice paragonata in patria a scrittori del calibro di Don DeLillo, in questo romanzo fonde il distopico con la realtà e immagina un futuro dove persino l’acqua è sintetica e dove i rapporti tra le persone sono fragili proprio come l’ambiente che li circonda. Un romanz che mette tutti di fronte alla responsabilità di aprire gli occhi e agire per cambiare le cose.

Monica Acito,  Uvaspina,  Bompiani

E’ nato con una voglia sotto l’occhio sinistro, come un pallido frutto incastonato nella pelle: Uvaspina si è abituato presto a essere chiamato con quel nome che lo identifica con la sua macchia.

A quasi tutto, del resto, è capace di abituarsi: a suo padre, il notaio Pasquale Riccio, che si vergogna di lui; alla Spaiata, sua madre, che dopo aver incastrato Pasquale Riccio con le sue arti di malafemmina e chiagnazzara non si dà pace di aver perduto il proprio fascino e finge di morire ogni volta che lui esce di casa.

Ma soprattutto Uvaspina è abituato a sua sorella Minuccia, abitata fin da bambina da un’energia che tiene in scacco il fratello con le sue esplosioni imprevedibili, le ripicche, la ferocia di chi sa colpire nel punto di massima fragilità. Eppure, solo Uvaspina conosce l’innesco che rende la sorella uno strummolo, una trottola capace di ferire con la sua punta di metallo vorticante. E solo Minuccia intuisce i sogni di Uvaspina, quando lo strummolo la tiene sveglia e può scrutare i suoi finissimi lineamenti nel sonno.

Intorno a loro, Napoli: la città dalle viscere ribollenti, dai quartieri protesi verso il cielo, dai tentacoli immersi in quel mare che la fronteggia e la penetra. E proprio sul confine tra la città e il mare, tra la storia e il mito, che Uvaspina incontra Antonio, il pescatore dagli occhi di colori diversi, che legge libri e non ha paura del sangue, che sa navigare fino a Procida e rimettere al mondo un criaturo che dubita di se stesso.

La purezza del loro incontro, però, non potrà nascondersi a lungo nelle grotte di Palazzo Donn’Anna: la città li attira a sé, lo strummolo gira e il suo laccio unirà per sempre i loro destini. Una passione assediata dallo scherno e dallo scuorno. L’ambiguità dell’amore fraterno, la necessità dell’ombra perché ci sia luce.

James Clifford, Stefano Bartezzaghi, Maurizio Bettini, Lina Bolzoni, Ivano Dionigi, Silvia Vegetti Finzi, Luigi Zoja,  Narrare Humanum est,  UTET

Lo scaffale di marzo 2023Sette pensatori contemporanei esplorano, ciascuno attraverso la lente della propria disciplina, l’importanza e la centralità della narrazione per il genere umano in ogni epoca, cultura e contesto.

Che cosa raccontiamo, e perché? Dai miti classici al cinema, dalla fiaba al web, dalla psicoanalisi allo storytelling dei leader, l’essere umano ha creato immaginari multiformi, che costituiscono la ricchezza, la rappresentazione e la storia dell’umanità.

Le fondamenta stesse della nostra civiltà affondano spesso nella parola, nella narrazione: siamo fatti di carne, ma anche delle parole – scritte o orali – con cui raccontiamo la realtà circostante e noi stessi; parole che ci mettono in viaggio verso mondi immaginari e tempi remoti.

Michele Mellara,  Sociopatici in cerca d’affetto,  Bollati Boringhieri

Ritrovarsi innamorati, sprofondati dentro un amore totalizzante, è spesso una condizione difficile: ogni passione, quando estrema, può trasformarsi in ossessione, solitudine, finire persino per sfociare in ansia sociale.
In queste storie originalissime, sempre divertenti, ciascuna con la sua unità ma piene di rimandi l’una all’altra che presto coinvolgono il lettore in un lieve gioco di specchi, ci riconosciamo tutti. Perché tutti conosciamo l’amore, e a volte, chissà perché, qualcuno si innamora perdutamente di una scatola di latta, o anche, insospettabilmente della propria ansia.
Brevi, sempre ironici racconti interconnessi e ripartiti in quattro sezioni: Coloro che amano, in cui i protagonisti sono consumati da una passione bruciante per qualcuno o qualcosa, spesso portata alle estreme conseguenze; Ritratti in bilico, galleria di personaggi decisamente fuori dal comune; Tra le orecchie, monologo interiore di un ossessivo compulsivo; Paesaggi sghembi, dove a parlare sono oggetti inanimati o animali.
Straordinario punto di forza è il gioco sottile che collega i racconti tra loro, e spinge il lettore a rintracciare i rimandi nascosti tra le righe, permettendogli di osservare una stessa situazione da punti di vista diversi, ma sempre divertenti e insieme malinconici, con una galleria di personaggi insoliti, sospesi tra le pieghe di un’esistenza a volte amara e indigesta.

Francesco Piccolo,  La bella confusione,  Einaudi

Lo scaffale di marzo 2023Otto e mezzo e Il Gattopardo sono due film epocali, girati contemporaneamente, due incredibili scommesse, nonché il campo di battaglia tra due artisti rivali e profondamente diversi:  Federico Fellini e Luchino Visconti.

Ma se torniamo a quel mitico 1963, con Claudia Cardinale che corre da un set all’altro, Burt Lancaster che deve dimostrare di non essere un cowboy, Sandra Milo che ama l’amore piú del cinema, Marcello Mastroianni troppo felice per interpretare il suo personaggio, ecco che si spalanca un mondo intero.

Intanto, fuori dal set, si dibatte un Paese in cui la cultura è ancora politica, e l’epopea di un celebre romanzo rifiutato e poi riscoperto s’intreccia alle vicende personali e pubbliche di Federico Fellini e Luchino Visconti, sublimi registi avversari.
Guardando dietro le quinte, Francesco Piccolo ci fa rivivere lo spirito irripetibile di un’epoca. Un racconto unico e travolgente sulla forza del genio e su quella del destino, che risveglia milioni di ricordi e regala la luce perduta di un’epoca. Un documentario fatto di parole: la potenza dell’arte, i segreti del cinema, i duelli di un’Italia che non sapremmo piú immaginare.

Sandro Frizziero,  Il bene che ti voglio,  Mondadori

È la vigilia di Natale e Alessio Gorgosalice si affretta sul vialetto di Villa della Pace, la residenza per anziani in cui vive nonna Armida. Ha bisogno di parlare con lei. Non che si aspetti grandi risposte: la demenza senile le consente a stento di riconoscere chi ha davanti. Ma il suo obiettivo, forse, è un altro.

Alessio ha poco più di trent’anni, fa l’assicuratore e ha una vita estremamente regolare. È sposato con Isabella e insieme abitano in una villetta a schiera acquistata grazie all’aiuto del suocero e scrupolosamente arredata coi mobili prodotti in serie da un “mobilificio incapannonato al centro della campagna, una specie di microcosmo in miniatura, un’epitome di mondo, un museo della creazione”.

Ogni giorno Isabella, ingegnere che si occupa di progettare e collaudare impianti, una mente votata ai calcoli e alle previsioni, gli prepara un pasto sano da portarsi al lavoro, che Alessio accetta con un sorriso. Ma sotto la superficie levigata di una vita come tante – il matrimonio, il desiderio di paternità, la dedizione al lavoro – fremono istinti selvaggi, risvegliati dalla relazione extraconiugale che Alessio intrattiene con Barbara.

La recita che è sempre stata la sua vita si è incrinata in modo irreparabile e in lui stanno esondando pulsioni impossibili da arginare. Con una voce brillante, complessa, divertita e fantasiosamente ipertestuale, il narratore segue il magma dei pensieri di Alessio negli abissi dell’introspezione per poi andare a stanare tutti gli altri personaggi fino ad assumerne il punto di vista.

Ian Mc Ewan,  Lezioni,  Einaudi

lo scaffale di marzo 2023Figlio del capitano Robert Baines, autoritario veterano della Seconda guerra mondiale ora di stanza in Nord Africa, e di sua moglie Rosalind, Roland fatica a capire perché a soli undici anni gli tocchi lasciare le pietre calde e la pazza libertà di Libia, e il fianco tiepido di sua madre, per affrontare un’istruzione rigorosa e solitaria nella fredda Inghilterra.

Là faticherà a capire che cosa voglia da lui Miss Miriam Cornell, la temibile insegnante di pianoforte del collegio, che punisce le sue manchevolezze con pizzicotti dolorosi e imbarazzanti e premia i suoi successi con languidi baci sulla bocca.

Sarà poi la sua moglie anglotedesca Alissa a confonderlo e straziarlo quando, a pochi mesi dalla nascita del loro bambino Lawrence, abbandonerà marito e figlio al loro destino senza una spiegazione. Roland passerà il resto della vita a interrogarsi su di sé e sulla «natura del danno» che le tre donne – madre, insegnante, moglie – gli hanno procurato.

Chi è davvero Roland Baines?  È, forse, un essere poliedrico come il secolo che la sua vita attraversa? Dalla Crisi dei missili di Cuba alla caduta del Muro di Berlino, dalla glasnost al thatcherismo, dall’invasione dell’Iraq alla pandemia da Covid, Roland pare fluttuare da un’esperienza alla successiva a motore spento, sospinto dalla sola forza dei venti.

Ma strada facendo qualche lezione la impara, se alla fine di tutto può approdare a una nuova curiosità d’amore, portato dalla mano piccola di una bambina in cui depositare una lunga eredità.

Nella vita senza qualità del suo personaggio, McEwan ha disegnato il profilo del nostro tempo tragico e inquieto, affidando ai suoi lettori un romanzo di sconvolgente maestria e luminosa intensità emotiva.

Luis Landero,  Pioggia sottile,  Fazi Editore

Lo scaffale di marzo 2023A Madrid vive una famiglia come tante: una madre vedova ormai anziana, tre figli adulti. La madre fra poco compirà ottant’anni e, per l’occasione, l’unico figlio maschio vuole organizzare un pranzo che riunisca tutti. Ma le sorelle non ci stanno: ha forse dimenticato che non si parlano più da mesi?

Nel tempo, malumori e risentimenti di ogni sorta hanno logorato i rapporti, in un groviglio di accuse reciproche che sembra inestricabile: la gelosia fra le due figlie, il loro comune rancore verso il fratello, ma anche verso la madre, colpevole di aver sempre preferito lui.

All’annuncio di questo pranzo imminente, i problemi tornano a galla e ognuna delle donne di famiglia cerca un’alleata in Aurora, l’irreprensibile nuora e cognata che suo malgrado è diventata la confidente di tutti ed è costretta a trascorrere le giornate al telefono ascoltando le loro lamentele. Cosa che comincia a pesarle più di quanto potesse immaginare.
Il romanzo dell’anno per le testate spagnole più autorevoli è un racconto commovente e vivace che trascina il lettore in un vortice di incomprensioni in cui la necessità di affermare la propria verità è più forte del desiderio di riappacificazione.

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

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