Lo scaffale di novembre 2023 si apre con una poesia dedicata a questo mese da uno dei più grandi poeti italiani del ‘900
Gemmea l’aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l’odorino amaro
senti nel cuore…
Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.
Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile. E’ l’estate
fredda, dei morti.
(Novembre, Giovanni Pascoli)
Emir Kusturica, L’angelo ribelle, La nave di Teseo
Peter Handke si trova a Stoccolma per ricevere il Premio Nobel per la Letteratura, tra molte polemiche. Con lui, un gruppo di amici, tra cui Emir Kusturica.
Da qui inizia la narrazione, che si muove nel tempo e nello spazio, da Stoccolma alla Serbia, alla Spagna, al Kossovo. La narrazione oscilla tra il racconto autobiografico, il racconto della amicizia con Peter Handke e l’invenzione.
Il filo conduttore del racconto è la figura del falco, che accompagna la vita dell’autore nei momenti importanti e che, nella traduzione della sua gente, è portatore di un destino felice e lava via la sfortuna.
Ne emerge un libro politicamente scorretto, in difesa di Handke, e in difesa della libertà di espressione e della libertà dell’arte: in Handke Kusturica riconosce le qualità del grande scrittore e artista ma, soprattutto, quelle dell’uomo buono, pronto a sacrificarsi per i più deboli e a mettere a rischio la sua carriera pur di rimanere fedele ai suoi principi.
Mario Calabresi, A occhi aperti, Mondadori
Ci sono fotografie capaci di segnare un’epoca, di lasciare un segno, di sintetizzare mille parole. Immagini destinate a fissarsi per sempre nella nostra memoria e a costruire l’immaginario collettivo.
Mario Calabresi, giornalista e grande appassionato di fotografia, ha viaggiato a lungo per incontrare gli autori di scatti divenuti ormai iconici e farsi raccontare quali emozioni li avessero attraversati mentre fermavano sulla pellicola un pezzo di Storia.
Il fotogiornalismo, come il giornalismo, è fatto di pazienza, dedizione e costanza. Per essere credibili bisogna andare dove i fatti accadono, per vedere, capire e testimoniare. Non può farlo chi si limita a osservare il mondo dall’alto, chi resta distante e distaccato, ma soltanto chi è pronto a calarsi anche nelle realtà più crude, chi si immerge nelle storie correndo rischi.
I fotografi incontrati da Calabresi hanno accettato di raccontare i momenti che li hanno definiti.
Il libro è un affascinante viaggio non solo nella fotografia, ma negli eventi che hanno fatto la Storia degli ultimi cinquant’anni, ancora oggi vividi e toccanti grazie a uomini e donne che hanno saputo cogliere l’attimo perfetto.
Matteo Bianchi, Contemporaneo. Alessandro Manzoni e la parola in controluce, OLIGO
Un invito sentimentale alla lettura di Manzoni, un intellettuale che scopriremo incredibilmente contemporaneo.
Tra i padri della letteratura italiana, sconta metodi di insegnamento obsoleti.
Eppure Renzo e Lucia sono i primi protagonisti di origini umili del romanzo moderno.
Manzoni ha gli ideali illuministi nel sangue, ma assorbe anche la bufera del Romanticismo.
Partendo dal “criterio del vero”, da un’esigenza di onestà che esula dai limiti individuali, scopriremo uno scrittore di cui abbiamo ancora bisogno. Perché ora più che mai manca il suo modello di uomo di cultura che si assuma la responsabilità delle proprie parole.
Brandon Taylor, Gli ultimi americani, Bollati Boringhieri
Nella crasi più perfetta tra racconto e romanzo, un affresco genuino e completo dell’America oggi, tra disuguaglianze e possibilità, tra privilegio e valore, tra individualità e unione.
Bianca Pitzorno, A chi uccelli a chi rane, Bompiani
Fin dal volo degli uccelli in cui gli antichi scrutavano il futuro o dalle fiere che Dante incontra avventurandosi per la selva oscura, gli animali sono affascinanti allegorie del nostro vivere.
E’ un sentimento di profonda affinità a percorrere queste pagine in cui creature della terra, dell’aria, dell’acqua intrecciano le loro esistenze con sorprendente naturalezza.
L’autrice di questo memoir è nata e cresciuta in una Sardegna dove campagna e città, terra e mare sono ancora un continuum.
Il racconto non si ferma nel frinire della campagna sassarese, segue la sua protagonista umana negli anni dell’università a Cagliari, in quelli milanesi – dove a topi e pipistrelli si sostituiscono felini capaci di rispondere al telefono e rane dal meraviglioso color verde smeraldo – e nei viaggi in paesi più o meno lontani dove s’incontrano vipere francesi, galline eritree, coccodrilli cubani.
I colori, le abitudini, i misteriosi linguaggi della folla di creature con cui la protagonista vive incredibili avventure sono evocati con rispetto: il libro è un’autobiografia intellettuale antiretorica, commovente e spassosissima che ci fa riflettere in modo profondo sul nostro essere umani.
Natalie Haynes, Il vaso di Pandora, Sonzogno
Pandora, Medea, Giocasta, Elena, Medusa e Clitennestra, e poi ancora Euridice, le amazzoni, Fedra e Penelope: donne che, a prescindere dalle epoche, sono sempre state descritte con gli stessi aggettivi: malvagie, mostruose, traditrici.
In queste pagine, l’autrice ribalta finalmente la prospettiva, presentandoci figure escluse e taciute (o forse silenziate),ma anche ingegnose e sfaccettate: scardinando i pregiudizi e donando nuova linfa alla mitologia, mette in primo piano le donne non per giustificarle o assolverle, ma per comprenderne le sfumature, delineando protagoniste affascinanti e complesse.
Perché se i miti sono davvero lo specchio di noi stessi, allora non è possibile rifiutarsi di ascoltare anche l’altra versione di queste storie, l’altro lato dello specchio.
Paul Auster, Baumgartner, Einaudi
Professore di filosofia, vedovo da dieci anni, Seymour Baumgartner non si è mai rassegnato alla perdita dell’amata moglie Anna, traduttrice e poetessa, e affronta la vita con un senso di straniamento e una certa goffaggine.
Nonostante le malinconie e gli acciacchi dell’età, però, Baumgartner è una persona affabile e generosa: possiede la saggezza di chi ha vissuto e sa quanto sono importanti i rapporti umani, che vanno coltivati con cure continue e una buona dose di ironia e di umorismo.
Passando gran parte del tempo a lavorare nel suo studio, Baumgartner intreccia una buffa e disperata trama di relazioni con le persone che si affacciano alla sua porta, finché in un sogno, o visione del dormiveglia, incontra Anna, che gli rivela di essere bloccata in una terra di mezzo tra il mondo dei vivi e l’aldilà: è l’inguaribile nostalgia del marito a impedirle di concludere il suo ultimo viaggio. Per liberare Anna, con logica ineccepibile, Baumgartner decide di far procedere la sua vita e si butta in una relazione sentimentale con una loro vecchia amica.
Ma questo è solo l’inizio di una serie di vicende imprevedibili e scatenate: pieno di tenerezza, lo sguardo dell’autore riesce a trovare la bellezza negli episodi fugaci di un’esistenza ordinaria e unica allo stesso tempo.
Baumgartner è un capolavoro sul dolore della memoria
Veronica Raimo, La vita è breve. Eccetera, Einaudi
Una scrittrice in crisi cede alle richieste via via piú insidiose dell’anziana vicina, con inaspettate ricadute sul suo romanzo.
Una promessa della danza scopre con il suo maestro le possibilità del proprio corpo, e del proprio piacere.
Mentre un aereo si schianta contro un grattacielo, una ragazza di «bella presenza» ma dai denti strani progetta la fuga dalla villa degli zii, ben difesa da una schiera di nani da giardino, e da un arsenale di armi nell’armadio.
E poi, una donna si sveglia dopo la prima notte nella sua nuova casa e trova sullo zerbino un ortaggio minaccioso; e ancora, due studentesse universitarie finiscono per non capirsi piú quando una si taglia i capelli. Eccetera.
In questi racconti dissacranti, a volte piú malinconici a volte piú divertenti, c’è un filo fortissimo a unire le storie: uno sguardo libero sulle donne e le loro relazioni. Donne troppo pigre per essere ribelli, razionali eppure scaramantiche, capaci di inventare mondi immaginari solo per mandarli in frantumi.
Fanno sesso, disinibito o goffo, hanno le idee chiare oppure mentono, molto spesso. Hanno tanti progetti ma gli impegni sono gabbie. Sanno cosa significa bramare qualcosa ma non cosa significa averla a cuore.
Tiziano Scarpa, La verità e la biro, Einaudi
Difficile trovare qualcuno che ci dica la verità, visto che siamo noi stessi i primi a evitarla. Eppure non fa che inseguirci: ce l’abbiamo scritta sulla pelle, indelebile e spontanea come la penna biro su un taccuino.
Un romanzo, una confessione, un saggio, un memoir, una meditazione brillante e appassionata sui nostri desideri, e su quest’epoca che ci vuole trasformare in esibizionisti e gladiatori.
L’autore ricorda la Studentessa di Filosofia, quella compagna di università così sincera da raccontargli ogni suo tormento d’amore a letto. A lei si affiancano vari personaggi e diversi modi di vivere la schiettezza: fra i tanti, la Ragazza dagli Occhi Spiritati, il Vecchio Amico di Famiglia, la Storica dell’Arte, il Depresso Misterioso.
Sono momenti rivelatori dei rapporti con gli altri, che, guardando indietro, fanno ridere, soffrire e a volte disperare.
L’occasione per ricordare questi episodi è una vacanza in Grecia: giorni luminosi costellati di piccoli incidenti, imbarazzi, intimità impreviste.
Seduto sotto l’ombrellone, lo scrittore mette a confronto la naturalezza dei corpi nudi con l’abito stretto delle parole: così, tra resoconti imperdibili e aneddoti bene invecchiati in cantina, si apre un’altra pista, quella più riflessiva, per difendersi da quest’epoca che ci vorrebbe tutti esibizionisti e gladiatori sociali.
Ólafur Ólaffson, Sotto la pioggia gentile, Einaudi
Con l’arrivo della pandemia, Kristófer, vedovo di 74 anni, è costretto a chiudere il suo ristorante a Reykjavík, sprofondando in una spirale di incertezza e malinconia.
Fino a quando un messaggio su Facebook di Miko Nakamura, una donna che aveva conosciuto da giovane a Londra, lo trascina inesorabilmente in una storia d’amore che credeva di aver dimenticato e lo costringe a partire, dopo tanti anni, per il Giappone, in un itinerario che lo porterà non solo a rivedere Miko, ma anche a ripercorrere piú di cinquant’anni della sua esistenza.
Lirico, sentimentale e ricolmo di grazia, un romanzo che esplora il peso che gli amori e le amicizie del passato continuano ad avere sulla nostra vita.