Ragazzone crescono

Si intitola “Le Ragazzone“, lo ha scritto Daniela Rossi, è edito da Red@zione ed è un libro la cui vendita dovrebbe essere rigorosamente vietata: agli uomini.
Ma attenzione donne: non lasciatevi trarre in inganno dal fascinoso autoritratto di Betsy Chaves Campos, artista della fotografia, che l’autrice ha scelto per la sua copertina. E non fatevi illudere neppure dal composto sottotitolo proposto dalla perfida Rossi: “Vivere con stile dopo i cinquant’anni”. Perché questo non è un manuale new style tra tendenza e bon ton, è invece lo spietato ritratto delle cinquantenni del terzo millennio, raccontate attraverso 39 irriverenti prototipi femminili che, volendo essere generosi, venderebbero l’anima pur di non arrendersi all’età che avanza e porta con sé ogni genere di sciagura: osteoporosi, presbiopia, caldane e rigidità articolare.
La Ragazzona si compiace di sentirsi in forma”, spiega l’autrice. “E’ consapevole delle proprie possibilità e intende restare femmina il più a lungo possibile, con qualsiasi mezzo: ginnico, cosmetico, psicologico, erotico. Vuole vivere ancora, mettersi in gioco, sentirsi guardata, essere amata”. E per arrivare al suo obiettivo talvolta esagera, fino a diventare una caricatura.
Certo nulla in confronto al clistere alla caffeina, ultima mania di Hollywood in fatto di terapie anti aging, che vede in Demi Moore, splendida ultracinquantenne, la più fiera testimonial.

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Daniela Rossi, senza il minimo ritegno, ha spifferato coram populi ogni infame segreto, ogni bislacca strategia di sopravvivenza, messa a punto con anni di studio rigoroso e di applicazioni sul campo. Care coetanee, l’autrice (cinquantenne anche lei) ci ha denudate, ha dilaniato il nostro abitino, ha fatto a brandelli la maschera e distrutto la corazza in cui ci siamo infilate.
E adesso siamo lì, immortalate come totem, alla mercé dei maschi di tutte le età, ma anche alla berlina delle nuove generazioni di donne: toniche, disinvolte, talvolta disarmanti creature che per essere riconosciute come “femmine” non hanno certo bisogno di arrampicarsi sui vetri. Ci siamo dentro tutte e con tutte le nostre fissazioni: i salti mortali in camera da letto, la voglia di maternità fuori tempo massimo, un nostalgico desiderio di impegno politico, le invidie acide, i tatuaggi selvaggi, gli interessi intellettuali, il consumismo consolatorio, le donne di destra e quelle di sinistra e ancora femministe disorientate, palestrate, impiegate, viaggiatrici, neo-lesbiche.
La Rossi, che è anche psicologa, suggerisce, caso per caso, le strategie esistenziali più efficaci e, per finire, al colmo dello spregio, propone alle lettrici un test-concorso finale per assegnare il ruolo vacante di Quarantesima Ragazzona. Di fatto, è difficile ammettere a se stesse di riconoscersi in un ritratto preciso: la donna che ci riesce, senza ricorrere agli psicofarmaci, ha raggiunto un equilibrio pari a quello di un monaco tibetano.
Meno crudele, anche se più vile, ritrovarsi qua e là, nel panorama buffo delle signore over 50, riconoscere frammenti del proprio comportamento come i tasselli di un puzzle senza titolo.
Comico. Ironico. Imperdibile.
Chi proprio non può fare a meno di leggerlo lo trova qui.

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Rossana Pessione, Direttore responsabile

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