Il nostro collaboratore, Michelangelo Treccani, ci suggerisce un itinerario insolito nelle terre friulane: tra suggestioni letterarie e paesaggi evocativi.
Per me che amo alla follia lo scrittore Piero Chiara, il Ponte del Diavolo, a Cividale del Friuli, ha un significato molto particolare. Arrivare in questa splendida città, sulla quale penne molto importanti hanno già detto la loro, vuol dire tuffarsi in quelle atmosfere ovattate e provinciali ben descritte in “Vedrò Singapore”, di questo grande scrittore lombardo. E il primo impatto è proprio con il Ponte del Diavolo, dal quale nel romanzo si getta l’avvocato Grisella. Affacciarsi dal ponte è un’emozione fortissima perché il salto è davvero impressionante e non nascondo di aver sbirciato attentamente giù in basso, cercando di individuare il punto in cui il povero avvocato si sarebbe piantato come un palo, finendo in modo tanto eclatante i suoi giorni. Il fiume, lì sotto, invece scorre placido, incurante di tutte quelle teste di passanti che si sporgono per provare il brivido e lo stordimento dato da una vista bellissima e terribile al tempo stesso. I due costoni, che scendono a strapiombo verso il greto, sono occupate da un lato da un tante casette, che godono così di un panorama stupendo, con terrazze e terrazzini che si aprono direttamente nel vuoto.
Sull’altro lato, invece, una chiesa si sporge anch’essa spericolatamente, con una navata che sembra sorreggersi proprio grazie ad un intervento divino. Più avanti, il Caffè Longobardo, dove in pratica si dipanano le azioni principali del romanzo, attende i cultori del grande narratore di Luino venuti in pellegrinaggio in questa cittadina gioiello.
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Immagine copertina di Simon Robben https://www.pexels.com/it-it/foto/donna-in-piedi-sul-ponte-439742/