Prevenzione del tumore sconosciuta per molti anziani

Prevenzione del tumore sconosciuta per molti anziani

Corretti stili di vita possono prevenire il tumore: lo ignora un italiano su due (49%). Sono il 79% degli ultrasessantacinquenni convinti del fatto che non serve a nulla modificare abitudini controproducenti. A che cosa portano questi risultati? Al fatto che in Italia ci sono il 46,4% di anziani in sovrappeso, il 16% obesi, il 21% fumatori. Per il 40%, i nostri nonni consumano alcool in quantità rilevante; svolgono attività fisica regolare soltanto in quattro casi su dieci. Il professor Carmine Pinto, presidente nazionale dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e direttore dell’Oncologia medica dell’Irccs di Reggio Emilia, si è espresso in questo modo: “Una situazione preoccupante, frutto di molti miti sbagliati. Per questo abbiamo deciso di partire con il primo tour mai realizzato in Italia da una Società scientifica contro i tumori negli anziani. Perché a tutte le età modificare in meglio il proprio stile di vita è opportuno e consigliabile: no al fumo e all’abuso di alcol, attività fisica costante e dieta corretta sono i messaggi chiave della prevenzione oncologica”.

Prevenzione del tumore e stile di vita, una campagna di sensibilizzazione

Si è determinata una campagna di sensibilizzazione: oncologi si recano in dieci città della nostra Penisola, al fine di rivolgersi agli anziani in tema di lotta al cancro. Oggi, a Roma, il tour è stato presentato nel corso di un incontro con la stampa. Partito il 20 luglio da Torino, ha raggiunto Catania: proseguirà ora a Firenze (13 ottobre), Napoli (20 ottobre), Milano e Trieste (27 ottobre). Le tappe successive sono, Roma, Reggio Emilia, Ancona e Genova.

Secondo Carmine Pinto, l’obiettivo è “Intercettare una fascia della popolazione per la quale non esistono finora programmi di informazione e prevenzione adeguati. Abbandonare comportamenti a rischio come il fumo o la sedentarietà presenta enormi vantaggi anche se in un’età matura. Negli anziani, il rischio di cancro è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni. Stili di vita sani, non solo hanno effetti preventivi, ma quando si è colpiti dalla malattia, aiutano a rispondere meglio alle terapie e ad abbassare il rischio di recidiva. Abbiamo scelto di focalizzarci soprattutto sui tumori che interessano maggiormente la terza età, in primo luogo quello della prostata (il più frequente tra gli over75) per spiegare che si deve prevenire, ma anche che quando colpisce, può essere vinto e si può tornare ad una vita normale”.

Diagnosi precoce difficile in età avanzata (per questo bisogna premere sulla prevenzione del tumore)

La diagnosi precoce è difficile in venerabile età. Ha aggiunto Carmine Pinto: “Un secondo problema su cui dobbiamo intervenire con forza riguarda il momento della diagnosi. La maggior dei tumori nella terza età sono scoperti in fase avanzata. E spesso non tutti questi pazienti accedono ai trattamenti più innovativi. Per questo nel corso di ogni incontro vengono approfonditi anche i concetti di screening e di tempestività della diagnosi. Prima si intercetta la malattia, maggiori sono le possibilità di superarla con una buona qualità di vita, anche se si è ultrasettantenne”.

Prevenzione del tumore, parliamo della prostata

Tra coloro che hanno superato la venerabile età di 70 anni, il cancro della mammella (una donna su 18) e quello della prostata (un uomo su 20) sono i più diffusi. Ha affermato Pinto: “Nel nostro tour approfondiremo, in particolare, la conoscenza del tumore alla prostata che, grazie anche ai nuovi farmaci, può essere gestito bene in età molto avanzata. Si tratta di un carcinoma spesso presente in forma indolente (circa il 30-40% dei pazienti), caratterizzata da una crescita che può essere molto lenta e non in grado di provocare disturbi e ancor meno di causare la morte dei pazienti. In questi casi è possibile adottare una strategia osservazionale come la sorveglianza attiva, tenendo sotto stretto controllo nel tempo il comportamento e l’evoluzione del tumore, riservando il trattamento (chirurgico, radioterapico, farmacologico) solo ai pazienti che ne abbiano bisogno e quando ne abbiano bisogno. Nove malati su dieci superano la malattia con una buona qualità di vita. A differenza di altri tumori, per quello prostatico non esistono ancora programmi di screening efficaci come la mammografia per il carcinoma mammario e il sangue occulto nelle feci per quello del colon”.

Prevenzione del tumore alla prostata, un opuscolo informativo

Conclude Pinto: “Per questo abbiamo realizzato anche un opuscolo informativo da diffondere in ogni incontro, che consente ai malati e ai caregiver di conoscere la patologia, capire cos’è e quando può essere fatto il controllo del Psa e fornisce consigli pratici su come gestire il forte impatto che la malattia ha nella quotidianità della persona. Siamo partiti cinque anni fa con un progetto itinerante rivolto agli adolescenti, ora con questa campagna vogliamo portare gli stessi concetti anche nella terza età. Solo così si avranno in futuro meno cittadini malati, con un grande risparmio anche dal punto di vista economico”.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Translate »