Lifestytle-A San Casciano dei Bagni, Siena, sagra della Cinta Senese
Da domani, venerdì 29 a domenica 31 agosto, torna a San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, la Sagra della Cinta Senese e del Maiale Brado. San Casciano è un incantevole borgo posto ai margini meridionali della provincia di Siena. Arrivarci è facilissimo. Sull’autostrada A1, basta uscire a Chiusi/Chianciano Terme (per chi arriva da Nord), oppure uscire a Fabro (per chi arriva da Roma, che dista circa un’ora e un quarto di strada). E San Casciano dei Bagni vuol dire anche terme, terme bellissime (le più belle del mondo, secondo il noto magazine americano Travel Leisure) e un paesaggio da sogno.
Per questa sagra, sono in tutto tre le serate dedicate ad una delle eccellenze della gastronomia toscana e senese in particolare. Nel corso della sagra saranno possibili degustazioni di prodotti a base di Cinta Senese, conditi da un ricco programma di musica, balli e manifestazioni sportive.
La Cinta Senese è una razza suina dal mantello scuro si distingue dagli altri suini per una caratteristica fascia bianca che allaccia, “cinge” il garrese, il torace, le spalle e le zampe anteriori e da cui deriva il nome.
La Cinta Senese è la capostipite di tutti i maiali della Toscana. Già allevata dagli Etruschi, fu al seguito dei Romani nelle loro migrazioni e di grande aiuto ai contadini del Medioevo durante pestilenze e carestie.
Una delle prime e più famose documentazioni della sua presenza, è l’immagine raffigurata nell’affresco di Ambrogio Lorenzetti denominato “Effetti del Buon Governo – La campagna ben governata” nel Palazzo Comunale di Siena, risalente al 1338.
Rispetto ai tempi del dipinto il suino è però cambiato:
– allora aveva le orecchie ritte, ora sono piegate in avanti
– aveva le caratteristiche morfologiche del cinghiale, ora è molto aumentato di peso, anche per l’influsso di successivi incroci genetici.
Suo ambiente naturale di provenienza è la Montagnola Senese, la zona collinare a 250-300 metri sul livello del mare, ricompresa tra gli attuali comuni senesi di Monteriggioni, Sovicille, Casole d’Elsa e Poggibonsi. Queste colline coperte da immensi boschi di leccio (Quercus Ilex, una quercia sempreverde), fonti inesauribili di ghiande, offrono nel sottobosco una situazione ottimale per il pascolo di questi suini allo stato brado.
La Cinta ancora oggi dev’essere allevata allo stato brado o semibrado, in ampie aree recintate, dove i boschi si alternano a qualche radura. L’allevamento al pascolo, con la particolare alimentazione che ne deriva (a base soprattutto di ghiande, sia quelle dolci della quercia che quelle amare del leccio, ma anche di tuberi, radici e materiale organico del tappeto erboso), da’ alle sue carni sapore e caratteristiche uniche:
– ha positivi effetti sulla sapidità e sulla succulenza della carne: è più rossa e gustosa delle altre carni suine;
– le carni hanno migliori qualità dietetiche per la maggiore concentrazione di acidi grassi insaturi, in particolare della serie Omega 3 (i quali sono associati ad una diminuzione dei grassi nel sangue) e Omega 6 (i quali hanno una azione antitrombosi);
– il suo lardo è più ricco di acido oleico (quello che, per capirsi, tiene lontano il colesterolo) e di acidi grassi polinsaturi rispetto a quello tradizionale;
– il grasso è meno consistente e più fluido, perciò molto più gradevole al palato;
– la sua migliore fluidità, dovuta ad una maggiore insaturazione, permette nei salumi che si ottengono, una più rapida diffusione degli aromi usati per la speziatura assicurando al prodotto ottime caratteristiche aromatiche.
Gli stand gastronomici sono allestiti presso lo Stadio Comunale e aprono la sera dalle 20:00 e la domenica anche a pranzo dalle 12:00. La sagra si svolge nel parco del campo sportivo all’imbocco della Strada della Montagna del Cetona.
Per il programma dettagliato di questa gustosa tre giorni, cliccare qui.